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Guida alla compilazione del Business plan

Le istruzioni passo per passo e il file Excel per scrivere subito il tuo primo Business plan

Cosa troverai all’interno di questa risorsa:

Istruzioni dettagliate.

Questa guida è un vero e proprio manuale su come scrivere un Business plan da zero, anche se non l’hai mai fatto. Al suo interno trovi tutte le sezioni fondamentali con spiegazioni chiare che ti accompagneranno passo per passo nella compilazione, riducendo il rischio di errori o dimenticanze.

Calcoli facilitati

Per redigere il tuo Business plan dovrai maneggiare numeri e dati finanziari, fondamentali per stabilire proiezioni di crescita, redditività e stabilità della tua struttura ricettiva. Nella guida troverai il pulsante per accedere allo schema Excel con le formule preimpostate e le istruzioni per usarle.

Spunti concreti

Sappiamo quanto può essere difficile colmare la distanza tra teoria e pratica. Ecco perché il nostro manuale non fornisce solo l’elenco delle sezioni e dei passi da compiere per compilare il tuo Business plan, ma anche esempi concreti relativi a hotel, B&B, residence e case vacanze.

Improvvisare non è la strategia giusta

Definire i tuoi obiettivi e i mezzi per raggiungerli è più facile se hai una tabella di marcia da seguire. Un Business plan ti protegge dalle “intuizioni” sbagliate, spianando la strada per il successo.

Guida alla compilazione del Business plan

Trova risposta alle tue domande!

La mia struttura è aperta da tempo. mi serve lo stesso un business plan.

Sì! Il Business plan non serve solo per i “grandi progetti”, per le nuove aperture o per partecipare a bandi pubblici, ma è uno strumento utile per tutte le strutture ricettive, anche quelle di dimensioni medio-piccole o che sono già presenti sul mercato da anni. Puoi utilizzarlo per ricalibrare la tua strategia, valutare la fattibilità di nuovi prodotti o servizi, pianificare meglio le tue risorse e scovare nuove opportunità per fare fronte a un momento di crisi.

Ho già provato a scrivere un Business plan usando un modello, ma era troppo complesso. Questo è più semplice?

È normale trovare qualche difficoltà nella creazione di un Business plan, soprattutto se è la prima volta, perché si tratta di un documento esteso che deve contenere la situazione attuale della tua struttura, l’andamento del mercato e i tuoi obiettivi per il futuro. Il nostro modello di Business plan è facile da compilare perché non solo è strutturato con istruzioni passo per passo, ma contiene anche esempi pratici di compilazione, per capire esattamente cosa scrivere.

Posso personalizzare direttamente questo modello di Business plan?

Certo! La risorsa che otterrai è un PDF editabile, quindi ti basterà aprirlo sul tuo computer e seguire le indicazioni compilando direttamente ogni sezione. Inoltre, all’interno del PDF, troverai un pulsante per accedere subito anche all’Excel abbinato, che ti servirà per tutta la parte finanziaria e di analisi. I due documenti sono stati studiati per essere utilizzati insieme, quindi troverai anche le istruzioni su come integrarli passo per passo.

Hospitality Team

Business plan per l’hotel

da Hospitality-Team-Administrator | Mar 1, 2023 | Business plan e strategia

business plan di un hotel esempio

Come strutturare un business plan specifico per esaltare il piano imprenditoriale di questa struttura ricettiva

Alla base di ogni sogno o concreto progetto, noi di Hospitality Team da sempre parliamo di Business Plan.

Questo strumento, di cui più volte abbiamo scritto , non ci permette solo di avere una chiara visione di quello che si dovrà andare a creare, quindi quando il progetto è ancora nella sua fase iniziale . Effettuarne una revisione periodica ci permette, in corso d’opera, di aggiustare il tiro, di capire dove migliorare e su quali leve puntare per efficientare la vostra impresa. Fatta questa doverosa premessa, ci rivolgiamo oggi a tutti quegli imprenditori la cui idea di business rientra nel mercato della ricettività, in particolare, analizzeremo assieme come strutturare un business plan per l’hotel.

Business plan hotel: il primo passo

Avete delle idee innovative, siete convinti di distinguervi dai competitors perché la vostra struttura possiede quel “quid” in più in grado di sorprendere i futuri clienti. Bene, un ottimo punto di partenza. Per poter concretizzare tutto ciò e far si che rimanga tale nel tempo, si rende necessario stilare un business plan corretto e completo. Questo deve rappresentare l’ idea imprenditoriale all’apertura e i dettagli di come si vorrà andare a concretizzare il tutto, effettuando una previsione di almeno tre anni.

Avendo chiari gli obiettivi, per poterli realizzare bisogna individuare anche le fonti di finanziamento. Vi anticipiamo che, se si dovesse richiedere a terzi una quota capitale da impiegare, è proprio un business plan ben fatto che potrebbe risultare decisivo nella scelta del finanziatore se aiutarvi o meno. Ma vediamo bene in seguito i vari punti da considerare.

Descrizione del business

Mission e Vision aziendale , mai sentito parlare? In questa primo punto deve esservi una frase che descriva in poche parole il vostro progetto e perché è unico nel panorama in cui operate. Sempre in questa prima parte, potete aggiungere, sempre in forma concisa, informazioni sui vari punti di forza che caratterizzano il vostro business. Solo un accenno in modo da invogliare terze parti impegnate nella lettura a proseguire incuriositi. Il tutto verrà approfondito in seguito.

Contestualizzazione

Che il vostro hotel sia stato edificato o ve ne siano solo le fondamenta o i ruderi da ricostruire, in questa parte è bene specificare lo stato dei lavori . Non solo, si deve contestualizzare l’opera, dando una descrizione del mercato in cui si va ad operare.

Analisi del mercato

Una volta chiarito il contesto di mercato, è fondamentale avere una chiara idea di chi si vuole andare a conquistare. In questo punto si andrà a profilare il cliente medio per i cui bisogni sorge il vostro hotel.

Analisi della concorrenza

Un altro attore importante da considerare nello strutturare un piano di business vincente è il competitor . In questa parte, dopo aver dato chiara visione di dove si strutturerà l’hotel e per quale clientela, si deve descrivere chi concorre con la vostra idea di business. In sostanza, chi altri ha un hotel nella stessa zona che potrebbe intercettare vostri potenziali clienti. E’ fondamentale una presa di coscienza in questo senso per comprendere i propri limiti ed esaltare i punti di forza per ideare una strategia vincente.

Piano strategico

A questo punto del prospetto si descrive la strategia da intraprendere per presentarsi nel mercato. È necessario considerare la comunicazione on line e off line, quindi stilare un piano marketing dettagliato individuando il messaggio che volete comunicare e, per la vendita delle camere e altri servizi, delineare se e con quali OTA procedere.

Piano operativo

La gestione operativa della struttura si descrive in questo punto attraverso la precisazione di quali risorse e dove andranno ad operare per il completo andamento della struttura. Dalle cameriere ai piani allo chef del ristorante a chi effettua, e ogni quanto, la manutenzione del verde e della piscina. Specificare inoltre i costi da sostenere per la gestione delle risorse umane, il tutto verrà poi riassunto nel piano finanziario.

Piano finanziario

Ecco qui l’ultimo fondamentale aspetto da presentare nel prospetto di business. Questa parte merita un’attenzione ancora maggiore rispetto a quella posta nei precedenti punti perché sarà oggetto di primaria valutazione da parte di terzi eventuali investitori e servirà a voi per capire in corso d’opera se il ritorno effettivo in termini monetari coincide con quello previsto.

Non solo, una puntuale riflessione prima di stendere questo punto vi permette già in partenza di chiarire le fonti finanziarie che necessita la vostra idea d’impresa. E’ bene effettuare una previsione che va dai tre ai cinque anni dei costi da sostenere, unendo gli introiti per un chiaro prospetto di risorse in entrata e in uscita.

Informazioni aggiuntive

Se ritenete che quanto scritto fino ad ora nel vostro business plan non sia sufficientemente riassuntivo e non carpisca ogni aspetto di rilievo del vostro progetto, nello spazio finale potete dedicare qualche riga per esaltare ulteriormente quanto desiderate. Ricordate che un business plan per essere efficace deve essere incisivo e chiaro piuttosto che un’accozzaglia di informazioni non ben strutturate.

Dalla nostra pluriennale esperienza, sviluppiamo accurati business plan, basandoci sulle reali necessità dell’imprenditore, con format elaborati ad hoc per ogni realtà, per individuare le strategie e gli investimenti per lo sviluppo aziendale.

Se volete saperne di più su come redigere un Business Plan per il vostro hotel, noi di Hospitality Team siamo a disposizione . Potete contattarci senza impegno all’indirizzo [email protected] o alla nostra pagina Contatti .

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Business plan di un hotel già fatto

Scopri il Business Plan di un Hotel Già Fatto: Guida Completa

Il business plan di un hotel già fatto è un documento essenziale per chi desidera avviare una nuova struttura alberghiera o migliorare quella esistente. Un esempio di business plan hotel fornisce una guida dettagliata su come pianificare e gestire tutte le attività dell’hotel, dall’analisi di mercato alla definizione delle strategie di marketing. Un modello di business plan hotel inclusivo può aiutare gli imprenditori a comprendere gli aspetti finanziari dell’attività, come il budget finanziario e le previsioni finanziarie.

La struttura del business plan hotel deve includere sezioni chiave come l’analisi di mercato, le strategie di marketing, i piani operativi e il posizionamento competitivo dell’hotel.

Punti chiave:

  • Il business plan di un hotel già fatto è un documento essenziale per avviare o migliorare una struttura alberghiera
  • Un esempio di business plan hotel fornisce una guida dettagliata sulle attività da pianificare e gestire
  • Un modello di business plan hotel aiuta a comprendere gli aspetti finanziari dell’attività
  • L’analisi di mercato, le strategie di marketing, i piani operativi e il posizionamento competitivo sono sezioni chiave del business plan

Analisi di Mercato per l’Hotel

L’analisi di mercato è un passaggio fondamentale nell’elaborazione di un business plan per un hotel. Fornisce informazioni preziose sul contesto in cui si inserisce la struttura e permette di identificare le opportunità di business più vantaggiose.

Per condurre un’analisi di mercato completa e accurata, è essenziale valutare diversi fattori. Uno di questi è l’ubicazione dell’hotel, che influisce sull’accessibilità, la visibilità e l’attrattiva per i potenziali clienti. Inoltre, è importante considerare la concorrenza locale, analizzando le offerte degli hotel vicini e cercando di individuare punti di forza su cui puntare. Un’attenzione particolare deve essere rivolta anche ai trend del settore alberghiero, per comprendere le dinamiche e le opportunità di mercato.

Un altro aspetto da valutare nell’analisi di mercato è la domanda di camere e servizi alberghieri nella zona di riferimento. È importante comprendere le esigenze e i comportamenti dei potenziali clienti, come ad esempio le preferenze di soggiorno, i budget e le esigenze di viaggio. Queste informazioni possono essere ottenute attraverso indagini di mercato, studi di settore o analisi dei dati di prenotazione.

Elementi chiave per l’analisi di mercato dell’hotel:

  • Ubicazione dell’hotel e fattori geografici
  • Concorrenza locale e punti di forza
  • Trend del settore alberghiero
  • Domanda di camere e servizi alberghieri

Un’analisi di mercato completa fornisce una base solida per prendere decisioni informate sulla dimensione dell’hotel, l’offerta dei servizi e la strategia di pricing. È uno strumento essenziale per comprendere il mercato, identificare opportunità e distinguersi dalla concorrenza.

Strategie di Marketing per l’Hotel

Le strategie di marketing sono fondamentali per promuovere un hotel e attirare clienti. Nel business plan di un hotel già fatto , è importante definire le strategie di marketing che saranno utilizzate, come pubblicità, promozioni, attività di social media e partnership con altri fornitori di servizi turistici. Queste strategie consentono di aumentare la visibilità dell’hotel e di creare un interesse continuo tra potenziali clienti.

Per creare un’efficace strategia di marketing, è fondamentale comprendere il mercato di riferimento e i potenziali clienti. Ad esempio, se l’hotel si trova in una destinazione turistica popolare, le strategie di marketing potrebbero concentrarsi sulla promozione delle attrazioni locali e delle attività ricreative disponibili. Invece, se l’hotel si rivolge principalmente a clienti d’affari, le strategie di marketing potrebbero enfatizzare i servizi per conferenze e la vicinanza a importanti centri finanziari o commerciali.

Tipi di strategie di marketing per l’hotel:

  • Advertising: la pubblicità può includere annunci su riviste, giornali locali, radio e televisione. Inoltre, l’hotel potrebbe anche investire in pubblicità online tramite annunci a pagamento sui motori di ricerca e sui social media.
  • Promozioni: le promozioni possono includere offerte speciali, sconti per determinati gruppi di clienti o pacchetti che combinano alloggio con altre attività o servizi.
  • Social media: le attività di social media sono essenziali per raggiungere una vasta audience e interagire direttamente con i potenziali clienti. L’hotel potrebbe creare profili su diverse piattaforme di social media e condividere contenuti rilevanti, come foto delle camere, degli ambienti comuni e delle esperienze degli ospiti.
  • Partnership: stabilire partnership con altri fornitori di servizi turistici, come tour operator, ristoranti o attrazioni locali, può essere un’opportunità per creare pacchetti speciali e offerte vantaggiose per i clienti.

È importante monitorare l’efficacia delle strategie di marketing utilizzate e apportare eventuali modifiche in base ai risultati. Ad esempio, se una campagna pubblicitaria specifica non sta generando i risultati desiderati, potrebbe essere necessario rivedere il messaggio o cambiare il canale di comunicazione utilizzato. La chiave per una strategia di marketing di successo per un hotel è la flessibilità e la capacità di adattarsi alle esigenze e ai desideri dei potenziali clienti.

strategie di marketing hotel

Previsioni Finanziarie e Piani Operativi per l’Hotel

Le previsioni finanziarie sono un elemento fondamentale del business plan di un hotel già fatto. Queste previsioni consentono di valutare la redditività dell’attività nel corso del tempo e pianificare adeguatamente il futuro finanziario dell’hotel. È importante considerare i costi operativi dell’hotel, come gli stipendi del personale, le forniture, le spese di marketing e le spese generali. Questi costi devono essere accuratamente calcolati per garantire una gestione finanziaria efficace e sostenibile.

Inoltre, le previsioni finanziarie devono tener conto delle entrate attese dall’occupazione delle camere, dai servizi aggiuntivi e dalla ristorazione. Queste entrate dipendono dalla capacità dell’hotel di attrarre clienti e mantenere alti livelli di occupazione. Pertanto, è importante pianificare strategie di marketing efficaci e creare un’esperienza di soggiorno memorabile per i clienti.

I piani operativi, invece, definiscono come l’hotel sarà gestito quotidianamente. Questi piani indicano le responsabilità del personale, i processi interni e le procedure operative standard. Un’efficace gestione operativa è essenziale per garantire un servizio di qualità agli ospiti e per mantenere alti standard di pulizia e manutenzione delle strutture. I piani operativi devono essere chiari e dettagliati, in modo che tutto il personale sia a conoscenza dei propri compiti e delle aspettative da parte dell’hotel.

Cosa è un business plan di un hotel già fatto?

Un business plan di un hotel già fatto è un documento essenziale per chi desidera avviare una nuova struttura alberghiera o migliorare quella esistente. Fornisce una guida dettagliata su come pianificare e gestire tutte le attività dell’hotel, dalla analisi di mercato alla definizione delle strategie di marketing.

Quali sono le sezioni chiave di un business plan hotel?

Perché è importante fare un’analisi di mercato per un hotel.

Un’analisi di mercato approfondita è fondamentale per comprendere il contesto in cui opera un hotel e identificare le opportunità di business. È importante considerare l’ubicazione dell’hotel, la concorrenza locale e i trend del settore alberghiero. Inoltre, la domanda di camere e servizi alberghieri nel mercato di riferimento e i comportamenti dei potenziali clienti devono essere analizzati.

Quali sono le strategie di marketing per promuovere un hotel?

Nel business plan di un hotel già fatto, è importante definire le strategie di marketing che saranno utilizzate, come pubblicità, promozioni, attività di social media e partnership con altri fornitori di servizi turistici. È fondamentale creare una forte brand identity per l’hotel e differenziarsi dalla concorrenza. Le strategie di marketing devono essere adattate al mercato di riferimento e ai potenziali clienti, utilizzando canali di comunicazione efficaci e messaggi persuasivi.

Perché sono importanti le previsioni finanziarie e i piani operativi per un hotel?

Le previsioni finanziarie sono un elemento chiave del business plan di un hotel già fatto e consentono di valutare la redditività dell’attività nel corso del tempo. È importante considerare i costi operativi dell’hotel, inclusi gli stipendi del personale, le forniture, le spese di marketing e le spese generali. Le previsioni finanziarie devono anche tener conto delle entrate attese dall’occupazione delle camere, dai servizi aggiuntivi e dalla ristorazione. I piani operativi definiscono come l’hotel sarà gestito quotidianamente, indicando le responsabilità del personale, i processi interni e le procedure operative standard.

Link alle fonti

  • https://www.ebay.it/itm/314817333113?hash=item494c934779:g:VzkAAOSwWbVkL9ps&amdata=enc:AQAIAAAA4NQcbzGDjGaGhmIvT6jjf1fmktQkAyVWdxEfWBCSy0/SZGbiak5kCoPTlNaWK/yrJdE/nUz5ZpxyJ7nHVkRbxyPysghAPZXytt/ayQmA+r31+S7xp1agME6axFirxf3sDj/Gz4wYHX+9B8cEEWOLovoht7AvT/7coyApYipVdNYU2GDo9yw3ZIfZ8XXDV3Vi9++0NldtdTwaSzsmCKms4S4/+KQ+NOfxUG9UU9HMzZpDN2WWLKBNkNjpsZYrWV3xV9g1eBucz4clcZ+pTWnWfv67PGZ8qwfXrXByUYoO9tnY&mkevt=1&mkcid=1&mkrid=724-53478-19255-0&campid=5338785537&customid=2689060&toolid=10049
  • https://www.abstylemagazine.it/arriva-ford-explorer-100-elettrico-europa/

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Come scrivere un business plan per l’hotel

  • 21 Settembre 2018

Aumenta ricavi e margini

10 dritte per scrivere un business plan corretto

  • Missione: ovvero una frase che descriva ed affermi il tuo progetto, spiegando la positività della tua idea con pochi parole
  • Obiettivo: Cosa vuoi raggiungere? (es. fatturato annuo di x)

Stato dell’industria

Come scrivere un business plan per l'hotel

Analisi del cliente

Analisi dei competitor, piano strategico.

  • Piano Marketing: Come attrarrai i tuoi clienti? Come ti posizionerai nel mercato? Come ti differenzierai dai tuoi competitor e quale sarà il messaggio che comunicherai al pubblico?
  • Qual è il tuo piano per la comunicazione online e offline?
  • Vendita: quali agenzie hai intenzione di utilizzare e quali tecnologie sfrutterai per “distribuire” le tue camere sul mercato?
  • Revenue management: Quali tecniche e quali punti di riferimento utilizzerai nella tua strategia di revenue?

Piano operativo

Piano finanziario, punti chiave.

  • scelta della location, permessi e licenze;
  • costruzione o ristrutturazione;
  • recruiting dello staff;
  • comunicazione pre-apertura;
  • break even point;
  • obiettivo di EBITDA.

business plan di un hotel esempio

Scritto da Federico Girelli

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Esperto Business Plan

Business Plan per un Hotel: guida pratica e consigli utili

In questo articolo “Hotel Business Plan” spiego una serie di aspetti che sono solitamente presenti nel business plan ma non sono affrontati con dovuta attenzione.

Andando a fondo su ogni aspetto, il vostro business plan acquisirà molta più efficacia e vi consentirà di diminuire il rischio di impresa e aumentare le probabilità di successo.

Business plan di un Hotel: guida pratica (video)

Nel business plan del vostro hotel valorizzate il territorio in cui vi trovate

  • Descrivete in modo dettagliato il luogo: le caratteristiche del territorio sia dal punto di vista fisico (collina, lago, mare, presenza di luogo di interesse, presenza di eventi di interesse nazionale/internazionale, tradizioni del territorio, produzione di prodotti tipici di qualsiasi tipologia).
  • Dovete trovare tutto quello che potete correlare al territorio : questo vi permetterà di scoprire molte opportunità da sfruttare per il vostro business.
  • L’economia del territorio : conoscendo in profondità tutti gli aspetti economici del territorio potrete “scovare” molti altre componenti che vi permetteranno di valorizzare al meglio il vostro business.

Business Plan Hotel: valorizzare il territorio

Arricchite il business plan del vostro hotel con un marketing specifico per le aziende del territorio

Aziende del territorio e servizi relativi a eventi, meeting: conoscendo meglio le aziende del territorio potrete predisporre un business plan molto più efficace, che prevede un approccio migliore dei concorrenti per quanto riguarda il turismo o gli eventi aziendali .

Meglio conoscerete le aziende del territorio è più facile risulterà promuoversi presso di esse, presentando servizi ad hoc per riunioni, eventi aziendali, meeting etc.

Sembrerà banale, ma molti hotel non dedicano risorse adeguate alla clientela aziendale; conoscendo più a fondo le aziende locali potrete contattare aziende di un determinato settore con una proposta specifica , ed evitare quindi di contattare tutte le aziende in modo generalizzato.

Esempio pratico: se nel territorio in esame individuate 3 settori principali (agricoltura, tessile e metalmeccanico) dovete approcciare le 3 tipologie di aziende offrendo servizi ad hoc per ognuna di esse.

Marketing specifico per un hotel, con le aziende locali

Valorizzate il vostro hotel mediante partnership con le aziende del territorio

Prodotti tipici del territorio come regalo per i client i: conoscendo i prodotti tipici del territorio e approcciando le aziende che li producono (esempio vino, olio etc.) potrete contattare le aziende e promuovere i loro prodotti regalando ai clienti un prodotto da testare.

Conclusioni sul business plan di un hotel

La redazione di un business plan professionale permette di valorizzare la vostra proposta a investitori e banche, oltre che a pianificare meglio il vostro business sia dal punto di vista economico finanziario sia dal punto di vista operativo.

Se vuoi approfondire sul mio canale youtube sul business plan trovi molti video che trattano in modo pratico le tematiche relative a business plan e piani di impresa

Business Plan per un hotel: risposte alle domande frequenti

Cos’è un business plan per un hotel.

Un Business Plan per un Hotel è un documento strategico che descrive in dettaglio come si intende avviare e gestire un hotel, coprendo aspetti come la visione dell’hotel, l’analisi di mercato, la strategia operativa, di marketing e le proiezioni finanziarie.

Perché è importante avere un Business Plan per un Hotel?

È importante perché fornisce una guida chiara per l’avvio e la gestione dell’hotel, aiuta a ottenere finanziamenti e investimenti, e serve come strumento di pianificazione per assicurare la redditività e il successo dell’attività.

Quali sono i componenti chiave di un Business Plan per un Hotel?

I componenti chiave includono:

  • Sintesi esecutiva
  • Descrizione dell’hotel e della sua unicità
  • Analisi di mercato
  • Strategia operativa
  • Piano di marketing
  • Organizzazione e gestione
  • Analisi finanziaria

Come si effettua l’analisi di mercato per un Hotel?

L’analisi di mercato per un hotel si effettua identificando il target di clientela, analizzando i concorrenti diretti e indiretti, valutando le tendenze del settore alberghiero e comprendendo le esigenze e le preferenze dei potenziali ospiti.

Quali strategie di marketing possono essere utilizzate per promuovere un Hotel?

Le strategie di marketing possono includere la promozione online tramite siti web e social media, pubblicità locale, collaborazioni con agenzie di viaggio, offerte speciali e pacchetti, e programmi fedeltà per i clienti.

Come si determinano i prezzi delle camere in un Hotel?

I prezzi delle camere si determinano analizzando i costi, valutando i prezzi dei concorrenti, considerando la stagionalità e la domanda, e assicurandosi che i prezzi riflettano la qualità e il tipo di servizi offerti.

Qual è l’importanza del piano operativo in un Business Plan per un Hotel?

Il piano operativo è importante perché dettaglia come l’hotel sarà gestito quotidianamente, inclusi aspetti come le operazioni di front e back office, la gestione del personale, la manutenzione, e i servizi al cliente.

Come si stima il fabbisogno finanziario per avviare un Hotel?

Il fabbisogno finanziario si stima calcolando i costi di avvio, inclusi l’acquisto o l’affitto della proprietà, le ristrutturazioni, l’arredamento, le attrezzature, e i costi operativi iniziali, oltre alle proiezioni di flusso di cassa.

Quali sono le principali sfide nell’aprire e gestire un Hotel?

Le principali sfide includono l’attrazione e la fidelizzazione dei clienti, la gestione dei costi, il mantenimento di elevati standard di servizio, la concorrenza nel settore e l’adattamento alle tendenze di mercato.

È possibile modificare un Business Plan per un Hotel dopo l’avvio?

Sì, un Business Plan per un Hotel dovrebbe essere considerato un documento dinamico, che può e dovrebbe essere aggiornato regolarmente per riflettere i cambiamenti nel mercato, nelle strategie aziendali e nelle condizioni finanziarie.

Business Plan per un hotel: link esterni utili

Business Plan: definizione (Wikipedia)

Business Plan aziende turistiche: libro

Partnership nel business: articolo (Sole 24 Ore)

business plan di un hotel esempio

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In circa 20 anni di esperienza lavorativa ho acquisito esperienze in ambito commerciale (6 anni ) controllo di gestione ( 6 anni ) supporto alla direzione aziendale, diventando in seguito consulente direzionale e manager a P IVA ( 10 anni ) affrontando professionalmente situazioni eterogenee in settori e dimensioni aziendali di ogni tipo.

Lavorando e studiando ho ottenuto un diploma di perito tecnico, una laurea breve in Amministrazione Aziendale, una laurea in Economia Aziendale ed un Master in Finance e Merchant Banking (operazioni straordinarie, private equity-venture capital, start up).

Questo background mi permette di avere una visione a 360° delle problematiche aziendali, garantendo una notevole efficacia in fase di analisi, di pianificazione e di svolgimento delle attività operative. 

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Business Plan in Excel: un esempio pratico

Quanto dovrebbe guadagnare un hotel capiamolo con un esempio pratico di business plan in excel: puoi scaricare il modello gratis.

Photo of Edoardo Caldari

Ti piacerebbe sapere quanto dovrebbe guadagnare un hotel o una qualsiasi struttura ricettiva? Ecco un esempio pratico di Business Plan per imprenditori e Hotel Excelsior, ma non solo.

Un esempio pratico di Business Plan per imprenditori

Il Business plan , per una qualsiasi attività imprenditoriale, è molto importante e spesso gli imprenditori turistici fanno un business plan a “mente” o a spanne.

Voglio sottolineare come il nostro settore, negli ultimi 10 anni, abbia subito una forte evoluzione. La difficoltà nel riuscire ad intraprendere un’attività turistica con una remunerazione adeguata ai rischi che sottende, è sempre più elevata. Pertanto ,è bene partire con una certa dose di consapevolezza. Bisogna sempre partire da un business plan , grazie al quale si potrà progettare la pianificazione consapevole del budget .

Business Plan per fornitori degli imprenditori

Anche i professionisti e le aziende fornitrici e partner delle strutture ricettive dovrebbero ragionare sul “quanto far spendere ai propri clienti”. Infatti, spesso si tende a sopravvalutare le possibilità economiche degli hotel e del ricettivo in generale. Quindi, partire da un business plan ragionato sulle possibilità economiche dei clienti, è un buon punto di partenza su cui basare il pricing del proprio business .

Business Plan per Hotel in Excel

A questo punto, voglio condividere con voi un file Excel di esempio per capire meglio come impostare un Business Plan . Con questo file Excel voglio aiutare tutti coloro sono alle prese con le imprese turistiche in fase di start-up ma anche coloro che vorrebbero riflettere ulteriormente sul proprio business .

Scarica il Business Plan Excel gratis

Questo modello di Business Plan di esempio è completamente gratuito e potrete personalizzare il file a seconda delle caratteristiche della vostra struttura ricettiva così da ottenere in tempo reale un vero e proprio  CONTO ECONOMICO , proprio come quello che vi prepara il commercialista a fine anno.

Condivisione delle idee per una progressiva innovazione incrementale

Credo nella condivisione delle idee perché sono convinto che solo dal confronto si possa ottenere il massimo dell’innovazione. Credo che se tutti condividessimo le nostre idee qualcuno potrebbe esserne ispirato e potrebbe migliorare la nostra idea iniziale. In questo modo, il ciclo potrebbe continuare e potrebbe creare una progressiva innovazione incrementale che potrebbe creare ulteriori esternalità positive per la comunità.

Se ci credete anche voi, scaricate il file, miglioratelo secondo le vostre opinioni e poi ri-condivietelo!

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Volevo chiedere se funziona per un agriturismo? Grazie e complimenti!

Certo che si! Provalo e fammi sapere cosa ne pensi!

stavo provando a simulare anche io con il tuo sistema la gestione di un’agriturismo.

Ho alcuni dubbi, te li elenco in domande: Vorrei ricreare la situazione fine ai 5 anni di attività, come potrei? Avrei 4 tipologia di camere, si può integrare? Si potrebbero aggiungere altri extra come vino base, vino medio, vino lusso? ed una voce aperitivi? Manutenzione piscina dove potrei inserirlo? Come extra entrate potrebbero esserci dei corsi e delle visite guidate, potrebbero gestirsi in percentuali su camera ?

Grazie per la disponibilità.

Complimenti! Ne ho visti tanti ma questo è il più intuitivo e facile da utilizzare.

Grazie davvero Carlo!

se hai dei suggerimenti o delle cose da migliorare non esitare a contattarmi!!

molto semplice ed utile per una piccola struttura ricettiva. grazie

Grazie a te per aver commentato!! Se hai domande o suggerimenti.. volentieri!

ho provato il file exel… efficacissimo… mi ha fatto aprire gli occhi e fatto passare la poesia di aprire un hotel!!!

Ahahahah, gli hotel sono molto costosi! spesso la redditività è al di sotto delle aspettative. L’extra-alberghiero invece sta andando a gonfie vele! Grazie per aver commentato 😉 a presto Ciao

Ciao Edoardo, complimenti per il lavoro. Seguo sempre volentieri il tuo blog. Ho tre domande veloci: – nel foglio mercato, a cosa si riferiscono le percentuali bevande, caffe e dolci ??

– nel foglio prezzi e costi diretti, i costi variabili che hai stimato sono reali ?? Te lo chiedo perchè l’analisi dei costi variabili per camera è un argomento che è sempre un po’ trascurato, anche negli stessi libri di settore.

– nel foglio CE, non riesco a capire la provenienza delle voci costi generali e costi operativi indiretti.

Grazie e buon lavoro. 🙂

Ciao Stefano,

mi fa davvero piacere che ti piaccia il blog!

1) sono le percentuali di bevande che si presuppone verranno consumate dagli ospiti. (le bevande sono valori marginali che non spostano la redditività complessiva di molto, ma mi pareva corretto inserirli all’interno di un business plan) 2)Si sono i miei 😉 3)i costi generali sono la somma di “Affitto locali Luce, Acqua, Gas Telefono, Connessioni e TV, Tasse & imposte varie e ammortamenti” quelli indiretti sono la somma di “varie e manutenzioni e imprevisti” Li trovi tutti nella pagina costi indiretti!

Se hai altre domande sarà un piacere 😉 a presto

ottimo, ma forse ti mancano i costi dei servizi di pulizia??

Ciao grazie! Quei costi nell’esempio sono inseriti tra il costo camera, ma li puoi mettere aggiungendo personale se non li consideri costo variabile. Nei commenti all’interno del file l’ho specificato. Grazie mille a presto!

Ciao Edoardo, lavoro davvero interessante e ben fatto. Un piccolo suggerimento: avrei inserito una semplicissima funzione, che tu conosci sicuramente, per trovare in modo immediato il punto di pareggio ( Break Event Point) senza dover ricorrere alla simulazione aumentando di volta in volta la percentuale di occupazione fino a ragguingerlo. Grazie Tiziano

Grazie Tiziano! Ottimo suggerimento!

A presto e grazie per i consigli!

gran bel lavoro! complimenti! però mi sbaglio o alla voce costi mancano le commissioni dei vari portali (booking, venere, ecc,…) con quello è perfetto! 🙂

Grazie! Beh fai così: considera i prezzi medi previsti come al netto delle commissioni e sei a posto 😉 a presto!

Ciao il modello è molto utile, ma se nella mia attività avessi anche la ristorazione come posso prevedere i costi e ricavi di questa parte? Grazie mille

Ciao Stefano, Il ristorante è una componente molto complessa e intricata da valutare. Sto preparando un file apposito per la creazione del BP per un ristorante stagionale. Il file che è in allegato è strettamente collegato al business dell’hotel. Inserire le voci di costi e ricavi all’interno dei ricavi e dei costi delle camere la vedo davvero dura.. Mi dispiace ma se mi seguirai il file per i ristoranti è in costruzione! Ciao

Ciao Edoardo, aggiungo alla richiesta di prima anche un altro questito: se l’attività che vado a considerare, lavora 365 gg ma ha più potenzialità durante la stagione invernale Dic-Mar e da Giu-Sett come posso imputare in modo corretto la % di occupazione? e’ sufficiente una media tra i due periodi?

Si la media andrà benissimo 😉

ciao edoardo complimenti per programma…ho un dubbio perchè nell’utile netto non vengono considerate le tasse? in effetti la cella “tasse” è a zero..ciao grazie

Ciao Gianpaolo!!

grazie mille per la segnalazione! E’ un refuso, aggiungerò l’aliquota IRES il prima possibile!! 😉 Continua a seguirmi A presto

Ciao Edoardo, complimenti per il lavoro. Vorrei sapere “il costo camera” come lo calcoli, quali sono le voci che contribuiscono a creare il costo camera? Grazie Saluti

Ciao Alfonso! Piacere di incontrarti online! Il costo camera è la somma di tutti i costi che dovrai sopportare per ogni camera occupata. Quindi dovrai fare la somma di tutte le cose consumabili che serviranno per erogare il servizio, se le pulizie sono “a camera” dovrai conteggiare anche il costo della pulizia della stanza! Spero di esserti stato utile!

Ciao Edoardo, Complementi per il lavoro. Mi piace tantissimo il tuo blog e lo trovo utile nel mio lavoro. Avrei un paio di domande, come ti posso contattare? Grazie, Saluti

Ciao Renata! mi puoi contattare sui social oppure via mail a: [email protected] A presto!

Ciao, Edoardo.

Innanzi tutto, ti ringrazio per questa opportunità. La più semplice che abbia sperimentato.

i miei dubbi sono questi:

1) prevedendo un’apertura di soli 180 giorni all’anno, è corretto cambiare l’ultimo dettaglio della formula del C.E. in 6, piuttosto che 12?

2) La “Quantità prevista bevande” com’è calcolata?

3) Perchè le camere mensili teoriche corrispondono ai clienti mensili reali? Non potrei vendere di più la camera a 2 persone, pittosto che ad una?

Grazie mille per il supporto

Ciao Edoardo,

complimenti per il tuo blog e per il tuo lavoro!! Vorrei chiederti se posso utilizzare il Business Plan anche per il rilancio di una struttura turistica e se devo in quel caso tener conto di partcolari voci o magari introdurle.

Grazie mille in anticipo per i tuoi preziosi consigli.

p.s. Farai dei corsi anche a Roma perche’ in quel caso mi piacerebbe molto partecipare!!!!

Ciao Daniela! mi fa molto piacere che ti sia piaciuto il Blog! Il business plan andrà benissimo anche per il rilancio di una struttura ricettiva! Non ci dovrebbe essere nessun problema, in caso fammi sapere! A presto Edoardo

vorrei avere qualche delucidazione su alcuni aspetti:

1- come hai calcolato le previsioni delle camere giornaliere. Mi soiehereasti la formula =Mercato!C18 per la camera economica nel 1 anno?

2. vedo il C:E: previsionale ma non lo S.P. previsionale: perchè?

3- Quali indici di bilancio sono più importanti per verificare la fattibilità e la redditività del piano?

Spero di essere stata chiara e comunque grazie mille per il tuo aiuto!!!

Ciao Daniela, 1- La cella C18 è frutto dei dati che hai impostato in C10 e C13, in pratica in base al poteziale di vendita e alla suddivisione delle tipologie impostate si ricava quel dato. Come vedi è scritto in nero quindi non bisogna modificarlo 😉 2- Lo stato patrimoniale è stato omesso, alcuni clienti hanno chiesto questa personalizzazione e l’abbiamo fatta come progetto consulenziale. 3- Beh diciamo che l’analisi del bilancio è una disciplina a parte e io non mi posso definire un esperto di analisi contabile, ma posso dirti che il 1° margine sia fondamentale. Ovviamente bisogna considerarlo nell’insieme assieme al reddito operativo. Ma comprendere appieno il significato credo sia un aspetto fondamentale per la gestione di una qualsiasi struttura ricettiva

Come posso utilizzare il foglio excel per un hotel stagionale (aperto 5 mesi l’anno)? Inserisco i giorni di apertura ma credo che la voce stipendi venga calcolata sui 365 gg e di conseguenza mi “sballa” tutto 🙂

Si esatto! cerca di modificare le formule per calcolare gli stipendi, dovresti trovare un *12 mesi, basterà cambiare quello con *5 se non ricordo male!

Ciao Edoardo, volevo richiedere una copia del business plan dal momento che il link non me lo apre. Grazie mille

Ripristinato! Grazie mille per la segnalazione! a presto

Buongiorno, frequento l’ultimo anno di tecnico turistico e il Professore di economia ci ha chiesto di inventare noi un business plan per un’azienda alberghiera.. Può darmi qualche suggerimento su come impostarlo?

Gentile Clara, può scaricare gratuitamente il nostro business plan che é già preimpostato e adattarlo ad un’ipotetica struttura alberghiera. Rimaniamo a disposizione per eventuali altri richieste. a presto!

buongiorno , stavo provando ad utilizzare il foglio di calcolo, per tentare di capire le spese di un ipotetico affitacamere(2 camere ,1 appartamento). come mi consigli di procedere, e cosa devo ignorare del foglio di calcolo?? consigli… grazie

Gentile Marco, grazie innanzitutto per aver scaricato il file. Per procedere con ordine è bene iniziare a compilare il file dal primo foglio (mercato) e procedere poi con i successivi inserendo via via i dati richiesti. Come indicato nel file stesso dovrà solamente fare attenzione a non modificare le celle con i caratteri in nero. Dovrà invece inserire i dati riferiti alla sua ipotetica struttura nelle celle in blu. Per iniziare è necessario indicare il numero di camere e il numero di giorni di attività previsti e ipotizzare il tasso annuale di occupazione e la tariffa annuale di vendita. Dovrà poi definire quali potranno essere i costi da sostenere per la gestione dell’affittacamere (personale, pulizie, colazione, utenze etc) e l’eventuale investimento iniziale necessario per poter avviare l’attività. Spero che le indicazioni le siano utili. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Buongiorno Edoardo, ho trovato molto utile il foglio di calcolo per una valutazione preliminare di un potenziale investimento. Una domanda, in parte gia’ trattata in un post precedente. Nel foglio non si trova evidenza degli oneri fiscali (IVA, IRES, IRAP), sono “annegati” in altre voci o vanno aggiunti separatamente? Grazie, cordiali saluti

L’IVA conviene ragionare direttamente al netto. Per le tasse direi che sia opportuno inserirle prima del calcolo degli utili. Le altre imposte invece conviene aggiungerle separatamente! A presto!

salve innanzitutto complimenti per il file!bellissimo! avrei due domande da farle 1 la differenza tra prezzi medi camera e costo variabile camera occupata…me la puo spiegare che non riesco a capire. 2 nei costi indiretti tasse e imposte varie a cosa sono riferite? grazie mille davvero e ancora complimenti….

Salve, questo business plan può andare bene anche per un albergo non ancora avviato?

Certamente! potrebbe essere utile per creare un business plan per orientarti a capire la redditività della futura struttura! a presto

Ciao Grazie per il file. Volevo chiedere: volendo gestire un albergo stagionalmente (4 mesi) cosa cambia nella compilazione dei vari campi? Ad esempio per quanto riguarda i costi mensili, quando vengono riconteggiati nel CE sono calcolati sui 12 mesi?

Ciao Amatore, grazie per avermi scritto, certo il file si può usare anche per un albergo stagionale, nella voce giorni anno puoi impostare i giorni effettivi di apertura, nelle formule della pagina del conto economico puoi sostituire nella formula il *12 con il numero di mesi in cui la struttura è aperta.

Buongiorno, grazie per avere messo a disposizione questo excel per simulare l’attività di una struttura alberghiera. Ho simulato l’acquisto di un hotel tre stelle di 28 camere con solo servizio di prima colazione con una apertura di 300 giorni, ho inserito la percentuale di occupazione pari al 70% ( lo so mi ritengo ottimista) ma il valore che ne esce delle camere occupate è di 10,9 mentre per come la vedo io il 70% di 28 camere è pari a 19,6. Mi sa spiegare il perchè o se sbaglio qualche cosa? Grazie mille Omar Thiella

Ciao Omar, devi inserire anche il valore corrispondente dei giorni di apertura della struttura ricettiva. Fammi sapere se hai risolto

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Hotel business plan

business plan di un hotel esempio

Cerchi finanziamenti per aprire un nuovo hotel?

Prepara oggi la mappa per raggiungere il tuo sogno ..

Finalmente, dopo anni di lavoro e speranze hai deciso di realizzare il sogno di aprire il tuo hotel. Hai esperienza, passione e sei convinto che riuscirai ad offrire un servizio eccellente ai tuoi clienti.  Puoi immaginare l’atmosfera, gli arredamenti, hai pensato perfino al colore delle lenzuola..

Certo, so anche io come vanno a finire molte di queste storie…: “ti servirebbero fondi ma le banche han chiuso i rubinetti e prestano soldi solo a chi li ha” . Se sapessi quante richieste di preventivo ho ricevuto in questi anni da nuove società che non hanno mai aperto, capiresti che non è solo per aiutare il prossimo che scrivo questo articolo…

Quello che voglio fare oggi è raccontarti un altro pezzo della storia che molti non conoscono, dimenticano o fingono di dimenticare.  Perché è vero che “le banche han chiuso i rubinetti e prestano soldi a chi li ha” ma, a onor del vero,

li prestano anche a chi dimostra di poterli restituire.

Proprio così, le banche comprano e vendono soldi e come tutte le aziende hanno bisogno di clienti. Quindi, se pensano di poter rientrare di un prestito, hanno tutto l’interesse a concederlo per guadagnare gli interessi.

Certo non  basta presentarsi allo sportello e dire “sono onesto, volenteroso e ho sempre lavorato nel settore” . A dire la verità tutto questo è completamente inutile per l’esito della richiesta.

C’è però qualcosa di concreto che puoi fare subito per dimostrare di avere le giuste basi imprenditoriali, ottenere  credibilità e con essa i soldi che ti servono…

E’ ora di  preparare un business plan .

Il business plan è la mappa per l’apertura ed è fondamentale perché rappresenta lo schema di tutte le idee che hai in mente, tuttavia la maggior parte degli imprenditori si blocca su questo punto.

Molti sottovalutano l’importanza di un piano dettagliato, altri non trovano il tempo o semplicemente non sono capaci di farlo. Il problema è che fino a quando non avrai un business plan non troverai MAI investitori disposti a finanziare il tuo progetto e, a meno che tu non abbia gia tutti i soldi che ti servono, il tuo sogno è destinato a rimanere nel cassetto.

Credimi, questa è veramente la principale causa di fallimento dei nuovi progetti imprenditoriali. Prima ancora della burocrazia, della concorrenza e della tassazione, è l’aspirante imprenditore a sabotare se stesso per mancanza di un piano efficace.

In realtà non è difficile fare un buon business plan. Si tratta semplicemente di una sintesi strutturata della tua idea . Purtroppo molti tendono ad includere nel piano tutto ciò che riguarda il loro concetto di hotel e questo si traduce in qualcosa di più simile ad un romanzo che a un progetto imprenditoriale.

La chiave è proprio questa, sapere cosa è utile e cosa non è utile per un business plan.  Te lo ripeto in maniera più semplice:

“un business plan è un mappa chiara per raggiungere il successo” .

L’obiettivo è coinvolgere e convincere i potenziali investitori, fornendo solo le informazioni utili per il raggiungimento dei risultati e guidarli lungo il percorso esatto che hai definito nella tua mappa.

Una delle sfide principali è trasmettere un messaggio convincente già nella prima pagina. Banche e investitori vagliano decine di richieste ogni giorno ed è essenziale che possano comprendere rapidamente il piano, senza leggere l’intero documento.

Per essere ancora più preciso ho messo insieme 10 punti fondamentali che puoi usare per preparare il tuo business plan:

1. Executive Summary

Questo punto si compone in due parti :

• Missione: è un introduzione di una riga (non 2 righe o un paragrafo) . Descrizione dell’essenza dell’hotel. Spiega perché nasce e come soddisfa un esigenza attualmente insoddisfatta. Esempio: “uno shopping hotel che offre ai clienti il servizio di personal shopper in prossimità di un outlet importante”.

• Obiettivi: cosa speri di ottenere? Esempio: “raggiungere un occupazione annua del 90 %”.

2. Analisi Società

Informazioni più dettagliate su cosa caratterizza il tipo di servizio proposto dall’hotel.

3. Analisi di mercato

Informazioni sulle attuali tendenze di settore e sullo stato dello specifico mercato e come questo influenzerà l’hotel. Questo è necessario in quanto gli investitori vogliono essere sicuri che tu conosca e comprenda esattamente l’ambiente in cui operi.

4. Analisi dei clienti

Fornisci informazioni approfondite sul target di mercato: devi delineare un profilo preciso delle caratteristiche demografiche, sociali, economiche, psicologiche e comportamentali dei tuoi futuri clienti e suddividerli in diversi segmenti. Che tipo di cliente soggiornerà in hotel? Spiega in che modo il tuo hotel soddisferà le esigenze di questi segmenti principali in termini di posizione, comfort e servizi . In fine devi rispondere alla domanda più importante: “perché i clienti dovrebbero scegliere il tuo hotel?” .

5. Analisi competitiva

Uno studio della concorrenza locale o delle strutture con un concept simile a livello nazionale e internazionale, un’analisi dei punti di forza e di debolezza e dei tassi di occupazione e quote di mercato (analisi SWOT). Deve inoltre poter rispondere alla domanda più importante: cosa ti differenzia da loro?

6. Piano Strategico

Questo si divide in 3 parti:

• Marketing: cosa farai esattamente per attirare i tuoi clienti? Quale sarà il tuo brand positioning ? Come ti posizionerai nella testa del cliente? Quale diverso messaggio comunicherai ai diversi segmenti del business mix? Come sarà il tuo lavoro di direct marketing? Qual è il piano per il sito web del tuo hotel, SEO, SEM e SMM? Farai promozione offline?

• Distribuzione: quali canali di terze parti sfrutterai e come hai intenzione di gestire la disponibilità? Di quale tecnologia avrai bisogno?

• Revenue Management: quali tecniche utilizzerai per gestire le tariffe? Quali saranno le regole di deposito e cancellazione?

7. Piano organizzativo

Come pensi di gestire l’hotel? Di quanto personale avrai bisogno? Quali sono le descrizioni delle posizioni e le relative responsabilità? Che preparazione ed esperienza dovrebbero avere? Quando dovrebbero iniziare? Quali sono gli standard di servizio? Svilupperai manuali? Quali saranno i fornitori? Come pensi di gestire l’inventario?

8. Management team

Definire il dna della tua squadra. Quali saranno le attitudini comuni ai membri dello staff? Quali di queste caratteristiche determineranno il successo della tua attività?

9. Piano finanziario

Fornire i costi di start up della struttura (investimento di capitale), i costi fissi di gestione, i costi variabili e le proiezioni delle entrate per i prossimi cinque anni. Includere i KPI (key performance index ovvero i principali indici di performance) come % occupazione prevista , ADR (tariffa media giornaliera) e REVPAR (ricavi per camera disponibile) .

Se si stanno cercando fondi definisci precisamente quanto sarà necessario e quando. Spiega come intendi garantire un ritorno d’investimento e quando verranno pagati i creditori.

10. Fattori chiave

In sintesi di seguito i principali fattori chiave che determineranno il successo della tua attività:

  • Selezione posizione
  • Permessi e licenze
  • Costruzione della struttura
  • Personale e Formazione
  • Break-even (punto di pareggio tra costi e ricavi)
  • Mol/GOP (margine operativo lordo: reddito di un’azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica, al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti)
  • Mon (margine operativo netto)

Il raggiungimento di ogni singolo fattore chiave determina un minor rischio per gli investitori. Una volta raggiunti tutti i fattori il successo dell’attività è praticamente garantito.

11. Approfondimenti

Lo so, avevo detto 10 punti, questo consideralo una bonus-track! 🙂 Crea questa sezione per fornire ogni altra informazione utile . Non appesantire le sezioni principali del tuo business plan con troppi dettagli. Piuttosto sviluppa qui gli aspetti che ritieni più interessanti  e  documenta tutto con eventuali allegati.

Molte persone hanno grandi idee di business  ma non riescono a trasformarle in aziende di successo. La differenza fra i sognatori e gli imprenditori è la capacità di mettere in pratica le proprie idee. Sei pronto a mettere il  tuo sogno sul mercato?

Il primo passo è quello di scrivere le tue idee su carta. Fallo adesso, S U B I T O.

Spero che questa guida ti aiuterà a preparare un business plan convincente per il tuo hotel, perché nessun investitore o finanziatore sarà interessato al tuo progetto se non riesci a presentare un piano chiaro ed efficace.

Liberamente tratto da how to write a persuasive hotel business plan di Patrick Landman.

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business plan di un hotel esempio

Perché devi pensarci molto bene prima di trasformare il tuo "hotel per famiglie" in "family hotel"?

Eccoci di nuovo qua ragazzi.

Dopo aver svelato gran parte del programma del Corso 2023, possiamo commentare la Pasqua “invernale” appena trascorsa, che per molti albergatori rappresenta il primo vero intermedio del periodo estivo.

Partiamo dai dati di fatto.

Il meteo è stato rigido quasi ovunque, con temperature decisamente inferiori rispetto alla media. Questo ha comportato un buon finale di stagione invernale in montagna, ma ha creato non pochi di disagi agli hotel di mare.

Se caso mai ne avessimo avuto bisogno, è stata l’ennesima dimostrazione di quanto, nel nostro settore, il fattore psicologico contribuisca al giudizio complessivo dell’esperienza vissuta.

Infatti, come dicevano i vecchi saggi: “negli hotel di mare con il freddo le camere sembrano più piccole, i risotti più insipidi e il parcheggio troppo lontano. Stessa cosa che succede in montagna senza neve”.

Ciononostante, i prezzi sono cresciuti, l’occupazione è stata comunque buona e il bilancio complessivamente positivo. Ecco perché, con la prua dritta verso l’estate, colgo l’occasione per analizzare insieme a voi uno dei “nuovi trend” dell’ultimo periodo.

Parliamo di family hotel.

E’ ormai evidente che, in un mercato sempre più saturo e competitivo, è fondamentale definire un posizionamento in termini di marketing per il proprio hotel e identificare il target principale a cui rivolgere i propri servizi.

Chi mi conosce sa che questi sono concetti che portiamo avanti da anni, da quando nel 2015 parlare di brand e hotel nella stessa frase, in Italia era pura fantascienza.

Detto ciò, noto con piacere che il mercato sta maturando e che molti albergatori sono sempre più consapevoli. Proprio per questo, dato che alcuni concetti teorici sono entrati nella cultura collettiva, è il momento di fare un ulteriore step in modo da fare una distinzione precisa tra la teoria e la pratica.

Partiamo dai numeri.

Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia esistono 25 milioni di famiglie per una media di 2,3 persone per nucleo. Parliamo quindi di circa 57.000.000 di persone su un totale di 60 milioni di abitanti.

Capirai bene che, in un contesto del genere, pensare di non lavorare con le famiglie è praticamente impossibile.

Anzi, iper-semplificando, possiamo dire che TUTTI gli hotel lavorano con famiglie, solo che in alcuni casi i membri si muovono separatamente rispetto al nucleo. Pensate ad esempio ai 18enni che fanno parte di un nucleo familiare, ma viaggiano con amici, oppure alle coppie di genitori che si concedono un week-end di relax, lasciando i figli ai nonni.

Tuttavia, esiste una grande differenza tra hotel che lavorano con le famiglie, hotel per famiglie e family hotel.

Cerchiamo ora di coglierne le differenze.

Se, come abbiamo visto, tutti gli hotel “lavorano con le famiglie”, direttamente o indirettamente, possiamo definire “hotel per famiglie” quelli che ospitano abitualmente nuclei familiari congiunti , senza impostare il proprio posizionamento in maniera esplicita.

Questo può accadere per diverse ragioni più o meno sensate:

  • numero di camere multiple marginale rispetto al totale (o insufficiente in generale);
  • scarsa predisposizione del gestore al marketing;
  • impossibilità di adeguare struttura e servizi alle esigenze specifiche di un target ben definito.

Come è facile intendere, modificare il numero di camere multiple non è qualcosa che si può fare dall’oggi al domani senza un’importante ristrutturazione. Ciò non di meno, con la dimensione media degli hotel italiani, pari a 33 camere, c’è da aprire una parentesi importante sui volumi. Infatti, anche un hotel con il 100% di camere multiple, su un totale di 33, nella maggior parte delle destinazioni turistiche non sarebbe in grado di sviluppare un fatturato sufficiente per giustificare gli investimenti necessari ad adeguare i proprio servizi creando un incremento di margine.

Perché, ripetiamolo insieme a chiare lettere, qualsiasi scelta strategica in termini di marketing ha come obiettivo finale l’incremento del margine per il gestore.

Ovviamente questo non sarà automatico e il processo segue tipicamente uno schema logico-cronologico:

  • incremento investimenti (marketing, adeguamenti strutturali, implementazione servizi);
  • incremento fatturato (maggiore occupazione, retta media più alta);
  • incremento del MARGINE.

Ora, se anche venisse fatto tutto bene da un punto di vista teorico in termini di marketing e si prevedessero i giusti investimenti, capisci bene che nessun imprenditore degno di essere definito tale dovrebbe accettare una sfida simile solo “per essere classificato tra i primi 10 hotel family in Italia”.

In azienda gli investimenti si fanno con lo scopo di far crescere e consolidare il proprio business, in modo tale da incrementare i margini da reinvestire e distribuire ai soci. Il resto è demagogia da teorici e pseudo esperti che NON hanno MAI PRESO un bilancio in mano in vita loro o, se l’hanno preso, non hanno capito da che parte si legge.

Spoiler… Si legge dalla fine.

Non a caso, gli hotel leader di mercato nella categoria family sono hotel di grandi dimensioni o, ancora più spesso, hotel di grandi dimensioni facenti parti di gruppi strutturati (di 6-7-8-10 hotel). Questo permette loro di fare economia di scala, di individuare le destinazioni maggiormente premianti per il mercato di riferimento e di continuare a fare acquisizione di hotel con un significativo numero di camere multiple e precisi requisiti strutturali (spazi interni ed esterni).

Archiviata quindi la questione relativa ai limiti imposti dal numero di camere, passiamo ai punti successivi.

Per quanto riguarda la predisposizione al marketing mi piace pensare che, se stai leggendo questo post, tu abbia la giusta predisposizione e sia consapevole dell’importanza di definire un posizionamento chiaro e un adeguato set di servizi.

Vediamo quindi ora quali sono le aspettative in termini di servizi dei clienti che sono attratti dal posizionamento di un family hotel.

Animazione: un family hotel si contraddistingue per l’offerta di intrattenimento che offre ai piccoli ospiti, oltre che ai loro genitori.

Il “problema” in questo caso è che il mondo è sempre più globalizzato, i viaggiatori sono sempre più consapevoli delle proprie esigenze e le aspettative sono cresciute in maniera esponenziale negli ultimi anni.

Oggi avere un’animatrice ore pasti, per un hotel che si definisce “family”, equivale a dichiarare di avere una palestra, offrendo una cyclette e una macchina multifunzione arrugginita in una saletta 3×2, al piano interrato e senza finestre.

Sei fuori mercato.

Non a caso i leader di mercato offrono un servizio di animazione professionale “all-day-long” dalle 09.00 del mattino fino a dopo cena. Ovviamente tutto questo ha un costo sia economico (parliamo di cifre a 4 zeri), sia in termini di gestione relativa a reclutamento e formazione dello staff, oltre che scelta del fornitore e supervisione del servizio.

Di nuovo, questi costi sono relativamente facili da assorbire per hotel di grandi dimensioni e gruppi, praticamente insostenibili per hotel indipendenti con meno di 40 camere multiple.

Servizi di ristorazione dedicati: se decidi di trasformare la tua struttura in un family hotel, devi sapere che cambiano anche le aspettative degli ospiti in termini di ristorazione.

I leader di mercato infatti offrono merende gratuite mattino e pomeriggio, possibilità di scaldare il biberon h24, richiedere pappe e brodini per lo svezzamento, menù dedicati a pranzo e a cena, variazioni sempre disponibili, oltre alla possibilità di affidare i bambini agli animatori duranti i pasti per concedere ai genitori un momento di relax.

Spazi e requisiti strutturali: anche le caratteristiche strutturali dell’hotel rappresentano un elemento discriminante per il successo del formato.

  • spazi all’aperto per giochi gonfiabili e attività di intrattenimento;
  • spazi all’interno per giochi da tavolo, visione di film e cartoni, ma anche videogames, salette dedicate a pranzi e cene, spazi per il deposito di passeggini, lavatrici e asciugatrici a disposizione per gli indumenti da bambini, etc.

Considera che questi sono solo alcuni dei servizi offerti dai leader di mercato con cui ti confronterai nel momento in cui deciderai di affacciarti esplicitamente al mercato dei family hotel.

Capisci bene che, per la maggior parte degli hotel italiani (edifici verticali terra-cielo,) è letteralmente impossibile adeguarsi a certi standard. Quindi, se fino ad oggi hai lavorato in maniera ibrida ospitando famiglie e coppie, senza andare all-in su un certo target, non è detto che tu abbia sbagliato.

Infatti, se decidi di trasformarti in family hotel senza averne i requisiti, quello che succede solitamente segue uno schema di questo tipo:

  • inizi una comunicazione più decisa e precisa rivolgendoti ad un target più esigente e consapevole;
  • cominci ad avere difficoltà a vendere le camere perché il tuo messaggio di marketing ormai definito squalifica quel tipo di ospite;
  • inizi ad attirare ospiti più esigenti e consapevoli che hanno già scelto in passato hotel family e questa volta decidono di cambiare poiché attratti da un prezzo più basso (ovviamente offrendo meno non potrai vendere allo stesso prezzo dei leader);
  • tenti di adeguarti allo standard investendo in servizi di animazione e in attrezzature che gli spazi della tua struttura ti consente di ospitare;
  • gli ospiti arrivano e trovano grande divario tra aspettative ed esperienza , iniziando a lamentarsi, rovinando il clima generale della struttura e mettendo sotto stress lo staff che, per quanto faccia i salti mortali, non è in grado di compensare le mancanze strutturali;
  • dopo pochi mesi ti trovi con più costi, più presenze, più problemi, più stress e forse più fatturato;
  • una volta chiuso il bilancio ti rendi conto che tutto il tempo che hai dedicato al progetto, le tue aspettative, gli investimenti economici, l’attenzione e gli sforzi si sono tradotti in un utile inferiore rispetto agli anni precedenti;
  • la frustrazione ti accieca e pensi che il family hotel non è una vera opportunità di business, ma un errore fatale che ti è costato decine di migliaia di euro.

Ora, meglio specificare che quello che ti ho descritto è il peggiore scenario possibile e sicuramente non quello che accade nel 100% dei casi. Altrettanto sinceramente, però, devo confessarti che questo scenario si manifesta molto più spesso di quanto tu creda.

Inoltre, quando un albergatore che ha vissuto questo tipo di esperienza bussa alla porta di Albergatore Pro, l’unica cosa che possiamo consigliargli è di abbandonare quella strada perché non ci sono i presupposti di fattibilità. Cosa che ovviamente avrebbe potuto e dovuto fare anche il consulente di marketing che lo ha accompagnato sulla stessa strada.

Ecco qual è la differenza principale tra Albergatore Pro e la maggior parte delle agenzie di marketing che puoi incontrare sul mercato.

Quello che noi offriamo è una consulenza IMPRENDITORIALE che parte dal risultato atteso e verifica la fattibilità in funzione della destinazione e delle caratteristiche dell’hotel, valutando le diverse strategie applicabili.

Questo è il vantaggio che deriva dall’esperienza: aver lavorato per 20 anni in TUTTE le regioni italiane con hotel di diverso livello e tipologia.

Al contrario, la maggior parte dei consulenti di marketing applicano il modello che LORO CONOSCONO, tentano di farlo funzionare sul TUO hotel e magari si vantano pure di averti fatto incrementare (se va bene) fatturato e reputazione, ignorando quali sono i VERI indicatori di salute della TUA AZIENDA.

Perché ricorda sempre…

Il fatturato è vanita, l’utile è verità, LA CASSA E’ REALTA’.

P.S. Se stai valutando un rebranding per il tuo hotel e sei indeciso sul da farsi, commenta il post qua sotto o scrivici via mail a [email protected] per realizzare un’analisi di fattibilità partendo dai TUOI OBIETTIVI.

business plan di un hotel esempio

Perché devi apprendere le conoscenze di base del web marketing pur essendo un albergatore?

Anche se stiamo attraversando una fase super positiva in termini di risultati praticamente in tutta Italia, è tornato il momento di parlare di marketing.

Sì, perché, per quanto in questo preciso momento storico le prenotazioni arrivino e la crescita di fatturato sia quasi fisiologica, non puoi MAI abbassare la guardia. Anzi, è proprio in momenti apparentemente favorevoli che la preparazione e le competenze fanno la differenza tra un Albergatore Professionista e un mestierante..

Partiamo dalle basi. Possiamo ormai dare per assodato che, a prescindere dalla destinazione in cui lavori, tu debba ogni anno predisporre un piano e definire le linee guida della tua strategia di marketing.

Senza scendere in dettagli troppo tecnici, facciamo un ripasso dei pilastri sui quali dovrai concentrarti:

  • definire, revisionare o confermare il posizionamento del tuo hotel (boutique hotel, family hotel, adults only, etc.);
  • elaborare una proiezione dei ricavi a tre scenari (negativo, realistico, ottimistico);
  • definire un budget di advertising (costo vivo delle campagne che indirizzerai su Google, Meta e altri canali di promozione);
  • stabilire i sopracitati canali e allocare il budget in funzione del target;
  • definire una tariffazione di partenza coerente con il posizionamento, la reputazione dell’hotel e il budget marketing;
  • impostare un sistema di monitoraggio per verificare costantemente gli andamenti delle campagne e il ritorno sugli investimenti.

Fin qui niente di nuovo sotto il sole.

Il problema è che, con un mercato degli hotel sempre più competitivo e un crescente numero di albergatori consapevoli dell’esigenza di investire per raggiungere risultati concreti, la pressione sulle agenzie web cresce ogni giorno di più.

Se a questo sommiamo anche la difficoltà nel reperire personale qualificato e trattenerlo, capite bene che, considerando il valore strategico del compito, è di fondamentale rilevanza mettersi nella condizione di dialogare con i professionisti del web per poter valutare l’efficacia del lavoro svolto.

Ora, come sapete, sono fortemente convinto che un imprenditore non debba fare micro-management spaccando il capello in dettagli tecnici che non gli competono.

Tuttavia, dato che il costo del marketing di un hotel performante incide per circa il 3% del fatturato, è assolutamente necessario comprendere le basi del web marketing per assicurarsi di avere il controllo dei propri investimenti.

La faccio semplice.

Se in una fase di mercato rialzista tu affidi alla tua agenzia un budget di €30.000 (cifra a caso) e riesci a fatturare €1.000.000 come da previsionale, attraverso una visione panoramica tutto sembrerebbe rientrare nei parametri.

Se invece ti dicessi che, proprio in virtù di questa enorme spinta di mercato, potresti ottenere lo stesso risultato spendendone €20.000? Non ti seccherebbe pensare di averne sprecati €10.000 che potevano rappresentare un extra margine da spendere come volevi o reinvestire in azienda?

Ovviamente i numeri sono presi in maniera casuale e, in funzione del numero di camere dell’hotel e della destinazione, potrebbero cambiare drasticamente… Un 1% di fatturato di differenza costituisce, però, una cifra che potrebbe incidere del 5-10% sui tuoi margini. Proprio per questo meriterebbe tutta la tua attenzione, giusto?

Benissimo, ora seguimi nel ragionamento.

Per prima cosa devi imparare a leggere e interpretare i dati.

Questo perché, quando ti inviano i report di riepilogo (se lo fanno), nel caso in cui i referenti della tua agenzia gigioneggiano, sventolando una leva costi ricavi del 5%, sarebbe facile assecondare l’entusiasmo.

Dopotutto stai investendo €5.000 per ottenerne €100.000. Chi si lamenterebbe? Se ti dicessi invece che di quei €100.000, €60.000 te li sei portati da casa?

Saresti ancora così soddisfatto considerando anche l’investimento fatto per pagare il lavoro dell’agenzia? Probabilmente no. Quindi è il caso che tu prosegua la lettura.

Lasciami fare una precisazione. Quello che ti sto spiegando non serve a metterti in modalità “inquisizione” e contestare a prescindere il lavoro fatto dall’agenzia con cui collabori, specialmente se esiste un rapporto di fiducia… Al contrario, serve per sviluppare un occhio critico che ti permetta di comprendere, valutare ed eventualmente intervenire per migliorare le performance delle tue campagne di marketing.

Perché diciamoci la verità, tolti pochi e rari casi, in Italia le agenzie web sono aziende generaliste che seguono clienti di ogni tipo, dalla ferramenta agli avvocati, dal gommista allo studio dentistico. Capisci bene che in casi simili è praticamente impossibile, per chi deve promuoverti, comprendere i tecnicismi di un business complesso come l’hotel…

D’altra parte, le poche aziende specializzate hanno letteralmente più clienti di quanti riescono a gestirne, finendo per lavorare “un tanto al chilo” e limitandosi a controllare che la leva costi/ricavi sia sostenibile per il cliente.

Quindi “bene” in senso assoluto, ma “non abbastanza” se vuoi coltivare una cultura d’eccellenza e gestire il tuo hotel da vero Pro.

Ora, per scendere dalla teoria alla pratica, ti riporto di seguito 3 casi in cui il rapporto tra agenzia e hotel è sostanzialmente sano.

La cosa interessante è che, in tutti e 3 i casi, dopo un’attenta analisi condivisa con l’agenzia, le performance sono migliorate oppure, quando non era possibile migliorarle, sono migliorate le condizioni contrattuali a vantaggio dell’albergatore.

Caso n.1: Hotel 3 stelle stagionale, mare.

Budget investito €8.150, ricavi diretti ottenuti dalle campagne €79.600.

In questa circostanza, il costo del marketing rappresentava il 10,2% dei ricavi, leggermente al di sopra rispetto alle performance medie di mercato, ma considerato comunque soddisfacente dall’agenzia che lo comparava al 18% di Booking.com…

Dopo una prima analisi, però, sono emerse due considerazioni:

  • l’hotel in questione, dato il target e il tipo di soggiorno, non aveva MAI lavorato con Booking; quindi, il riferimento era totalmente fuori contesto;
  • degli €80.000 incassati, €31.200 provenivano dalla sola campagna brand, cioè da qualcuno che stava effettivamente già cercando l’hotel in maniera esplicita. Quindi, al netto dei clienti già legati al brand, il costo REALE delle campagne di marketing era pari al 16,7%… Tutta un’altra storia.

In questo caso, dopo aver comunicato le dovute osservazioni all’agenzia, rivedendo insieme la distribuzione del budget sulle varie campagne, le performance sono migliorate in pochi mesi fino a raggiungere un costo complessivo del 7,3% contro il 10% di partenza.

Ora ti chiederai: com’è possibile migliorare le performance di una campagna (a parità di agenzia), addetto che se ne occupa, budget investito e hotel da promuovere?

Semplice, ci hanno messo maggiore attenzione.

In più, in un contesto dove un solo addetto arriva a gestire anche 20-30 strutture diverse, ti assicuro che l’attenzione dedicata al singolo cambia completamente il risultato dell’attività.

Caso n.2: Hotel 4 stelle, apertura 8 mesi, destinazione di lago.

In quest’altro caso, l’hotel ha deciso di avviare campagne per il mercato estero, prevalentemente in Germania, Austria e Francia.

Budget investito €6.840, ricavi diretti ottenuti dalle campagne €26.670. Costo del marketing pari al 25,6%.

Ora, posto che in questa situazione esso è nettamente superiore a quello di Booking, il cliente, prima di consultarci, aveva comunque deciso di proseguire con gli investimenti, “giustificandosi” con l’intenzione di investire direttamente all’estero ad un costo equiparabile a quello che avrebbe dovuto sostenere con tour operator.

Piccolo problema: dopo un’analisi delle campagne, è emerso che il 100% dei clienti arrivava dalle campagne brand.

L’hotel stava pagando €4.000 l’anno l’agenzia (oltre al costo vivo delle campagne) per attrarre clienti che già conoscevano la struttura dopo averla scoperta su Booking (che sarebbe stato comunque meno costoso) poiché abituali o spinti dal passaparola.

Ovviamente la strategia è stata completamente rivista: si è continuato a presidiare il mercato con campagne diverse e il costo agenzia è stato assorbito nel contratto precedentemente firmato.

Caso n.3: Hotel 4 stelle, annuale, Roma.

Qui la situazione è ancora più complessa perché, nel mercato delle città d’arte, le poche agenzie credibili hanno instaurato una consuetudine per la quale vengono pagate in percentuale sul totale delle prenotazioni dirette.

In questo caso il costo era del 3%, quindi apparentemente conveniente.

Altro piccolo problema: l’agenzia aveva impostato una specie di “segreto di Fatima“ sul proprio operato in seguito al quale sono state necessarie infinite insistenze per poter accedere ai dati sulle campagne in essere.

E, indovinate un po’? Addirittura il 90% delle prenotazioni generate dalle campagne era riconducibile alla campagna brand.

Come già successo, i clienti avevano visto l’hotel su Booking. Si trattava ancora una volta di clienti abituali e passaparola.

Ora, essendo estremamente complicato attrarre clienti direttamente in un mercato iper-competitivo come Roma, abbiamo soltanto aggiunto una campagna con keyword “a coda lunga” che incrociava vicinanza al punto d’interesse e caratteristiche dell’hotel “Hotel Vaticano 4 stelle”.

Abbiamo poi rinegoziato totalmente l’accordo, ottenendo così l’1% sulle prenotazioni generate dalle campagne brand e il 3% sul fatturato generato dalle altre campagne.

Questi sono soltanto 3 esempi di casi in cui, con il nostro supporto, l’albergatore ha analizzato consapevolmente il proprio piano di advertising ed è riuscito a correggere il tiro monitorando gli investimenti.

Quindi, a prescindere dal rapporto di fiducia con l’agenzia che ti segue, il mio consiglio è quello di sviluppare le competenze minime necessarie per comprendere il linguaggio del web marketing e dialogare alla pari con i professionisti a cui hai affidato il compito di promuovere il tuo hotel.

business plan di un hotel esempio

I soldi fanno davvero la felicità?

Perché, nonostante guadagnino abbastanza per essere felici, molti albergatori italiani sono stanchi di fare questo mestiere?

A prescindere da come la pensi sull’argomento “soldi-felicità”, proviamo a fare insieme alcune considerazioni.

Secondo una ricerca commissionata da ABI, in Italia le società di capitali che gestiscono hotel (codice Ateco 55.10) fatturano in media circa €750.000/anno.

Considerando un margine operativo lordo di circa il 40% per un’azienda sana, è facile intuire che gli utili, al netto di eventuali mutui e affitti, posizionano il “gestore medio” comodamente sopra la cosiddetta “soglia della felicità” di €84.000.

Ora, posto che in Italia, nel nostro settore, sono ancora molto diffuse le società di persone rispetto a quelle di capitali, e che queste non hanno dati pubblici di bilancio, sappiamo tutti quanti che il fatturato è comunque un dato aleatorio, non sempre corrispondente ai reali risultati (come mio solito sono qui per dire le cose come stanno).

Ciò non di meno, il mestiere di albergatore è considerato sempre più difficile dalle nuove generazioni che, molto più frequentemente rispetto al passato, valutano nuove strade.

Allora, se questo mestiere permette di “guadagnare abbastanza per essere felici”, perché i giovani scappano dall’hotel?

Per prima cosa sappi che se ti è capitato di valutare l’ipotesi di mollare, non sei l’unico e non c’è niente di strano. Detto questo, a mio parere i motivi sono diversi e collegati tra loro.

Partiamo con le premesse.

Sono ormai abbastanza vecchio da aver attraversato due momenti di “crisi” relative agli hotel.

Il primo nel 2012 con le conseguenze della crisi finanziaria globale, che ha creato un terremoto tale da compromettere i risultati di migliaia di hotel in Italia.

Per la prima volta nella storia si è passati da un contesto dove “ce n’è abbastanza per tutti” a un contesto realmente competitivo dove “c’è sempre di più”, ma solo per chi impara le nuove regole del gioco. Nasce in quegli anni una REALE esigenza di marketing per gli hotel, che perdono il privilegio del “cliente di cittadinanza” e devono strutturare un piano per raggiungere i propri obiettivi di fatturato.

Il secondo momento di svolta avviene nel 2020, quando il Covid SPEGNE letteralmente l’intero settore per mesi, obbligando migliaia di strutture alla chiusura.

In qualche modo questo fenomeno globale diluisce nuovamente le responsabilità del singolo imprenditore attraverso il passaggio violento, poiché avvenuto in pochi mesi, dal “non c’è niente per nessuno” al “revenge tourism”, che nel 2023 si manifesta in tutta la sua evidenza, generando una percezione di abbondanza generalizzata.

Detto questo, il Covid ha portato i suoi effetti NON solo in termini economici. Ha stravolto completamente gli equilibri psicologici di MILIARDI di persone nel mondo.

Obbligando il mondo a fermarsi, infatti, operai, professionisti, manager e imprenditori (senza distinzione di classe) si sono ricordati che esiste una vita oltre al lavoro e che quella dovrebbe essere la nostra priorità.

Tutto questo ha comportato inevitabili conseguenze sociali, con effetti diretti sul turismo mondiale.

Vediamo ora insieme quali, secondo la mia esperienza, sono i principali fattori di “sofferenza” e insoddisfazione che la nuova generazione di albergatori sta attraversando in questo delicatissimo momento storico.

Prima di cominciare ti ricordo che, quando condivido questo genere di analisi, riporto principalmente le confessioni raccolte durante i colloqui con le centinaia di albergatori che incontro ogni anno.

Sei pronto? Cominciamo

Salute fisica: viviamo in un’epoca dove l’importanza percepita di “essere in salute” è cresciuta esponenzialmente. Attenzione: per essere in salute NON si intende, come per la generazione precedente, NON avere un brutto male, bensì occuparsi consapevolmente di proteggere e curare il proprio benessere psicofisico, PRIMA che sia troppo tardi.

Avere il mal di schiena cronico, essere in sovrappeso e convivere con livelli di stress oltre la soglia di allarme erano cose considerate assolutamente normali fino a vent’anni fa. Anzi, per un inspiegabile meccanismo perverso, la soglia di sopportazione del sacrificio era considerata, dalla generazione precedente, una sorta di “medaglia al merito”.

Ho memoria diretta di albergatori che, nonostante infortuni fisici “durante la stagione”, hanno rimandato qualunque visita all’autunno “perché in estate non si può star male”.

Allo stesso modo, quando mi occupavo di software, ho visto con i miei occhi centinaia di albergatori lavorare in inverno, in strutture chiuse, con temperatura da frigo e umidità insostenibile, con cappello in testa e stufetta ai piedi “perché il cloud costa troppo”.

E non ti parlo di persone economicamente in difficoltà, ti parlo di imprenditori che guadagnavano 100-200-300 mila euro l’anno e che convivevano PER SCELTA con influenza, artrite e reumatismi per risparmiarne mille.

Se ti riconosci in una delle situazioni di cui sopra, non sentirti in alcun modo offeso da queste considerazioni, io stesso ho vissuto in famiglia situazioni simili.

Fa parte del normale processo di evoluzione scontrarsi con l’eredità del “abbiamo sempre fatto così”.

L’importante è prenderne coscienza e provare a mettere nero su bianco le cause della vostra eventuale insofferenza al mestiere.

Stress/salute mentale: trovare e gestire il personale, raggiungere il budget, pagare le rate del mutuo o dell’affitto, ristrutturare, trovare il tempo per dedicarsi alla famiglia sono solo alcuni dei mille pensieri con cui oggi convive un albergatore.

Ora, posto che è inevitabile avere pensieri quando si gestisce un’impresa, il problema nasce quando i pensieri si trasformano in PAURE.

E sai qual è il principale antidoto contro la paura? La CONOSCENZA.

Gestire un hotel nel 2023 comporta la necessità di acquisire competenze che fino al 2008 erano assolutamente superflue.

Al giorno d’oggi saper fare marketing, leggere un bilancio, attrarre, motivare e coinvolgere le persone NON sono aspirazioni per appassionati di formazione e crescita personale, ma REQUISITI MINIMI per competere.

Se vivi costantemente con l’ansia per uno o più dei fattori sopra citati, sappi che sviluppare le tue conoscenze ti permetterà di affrontare ogni aspetto con maggiore consapevolezza e serenità.

Relazioni: è scientificamente dimostrato che la qualità della vita dipende STRETTAMENTE dalla qualità delle relazioni sociali che instauriamo. Conflitti familiari, “lotte di successione”, compromessi con collaboratori e soci sono all’ordine del giorno e questo lo sappiamo tutti.

Ricorda che, anche se ognuno di noi ha una propria e personalissima soglia di sopportazione, NESSUNO è realmente impermeabile alle relazioni tossiche.

Rancore, invidia, gelosie, frustraziome, nervosismo costante, creano un comprovato indebolimento del sistema immunitario e generano le condizioni ideali per conseguenze ancora peggiori in termini di salute.

In questo caso, il consiglio è quello di ascoltarsi e ammettere a sé stessi (con brutale onestà) se stiamo convivendo con normali conflitti emotivi o se stiamo accettando compromessi che inquinano la nostra salute fisica e mentale.

Controllo: qui è fondamentale riconoscere una verità incontrovertibile.

Se NON hai un tuo piano marketing, dipendi completamente dalla destinazione che ti ospita.

Per dirla in altre parole: sei completamente in balia del mercato.

Se la tua destinazione “va bene”, vai bene anche tu nella misura della dimensione, classificazione e reputazione del tuo hotel. Se la tua destinazione “va male”, vai male anche tu.

Per quanto abbiamo ripetuto centinaia di volte che la destinazione in cui lavori determina i confini entro i quali puoi crescere, c’è un’altra parte della verità che forse non ho ripetuto abbastanza: la differenza tra un TOP performer e il livello medio della destinazione oggi arriva al 25-30%.

Questo significa che, a parità di dimensioni e classificazione, un albergatore “normale” fattura €750.000, mentre un Albergatore Pro ne fattura €1.000.000 con una crescita esponenziale in termini di UTILI.

Quindi la verità è che se decidi di seguire la corrente, ti sei auto-condannato ad un destino dove l’unica “strategia” è alzare gli occhi al cielo e sperare “che Dio te la mandi buona”. Se, invece, accetti di assumerti la responsabilità dei tuoi risultati, PUOI FARE LA DIFFERENZA per te, per il tuo hotel, per i tuoi CARI.

Attenzione però, perché se è vero come è vero che oltre una certa soglia “i soldi non fanno felicità”, CRESCERE NON significa solo aumentare il fatturato, assorbire l’incremento di costi, e proteggere i tuoi utili, ma implementare un metodo che ti permetta di avere un equilibrio SANO tra lavoro e vita privata per gestire al meglio il tuo hotel, senza rinunciare a prenderti cura della tua salute e dedicare tempo alle persone importanti della tua vita.

La buona notizia per te è che, al prossimo Albergatore Pro, parleremo anche di questo tema. Il programma è ormai interamente definito e lo pubblicheremo entro poche settimane.

L’obiettivo per il corso 2023 non è più semplicemente “creare la migliore edizione di sempre”, anche purché la questione è molto soggettiva e riguarda la percezione e la condizione individuale del momento, di ogni singolo partecipante.

L’obiettivo è introdurre spunti COMPLETAMENTE nuovi che possano proiettarti 10 anni avanti rispetto ai competitor.

Affronteremo argomenti che saranno considerati “avanti” nel 2033, quando tu potrai dire “io queste cose le ho imparate ad Albergatore Pro 10 anni fa.

business plan di un hotel esempio

Tra crisi e opportunità: come guidare il tuo hotel seguendo l'esempio del “re degli occhiali” Leonardo Del Vecchio

Nonostante le temperature da record per il mese di ottobre, la maggior parte degli hotel stagionali hanno ormai archiviato un’estate molto complessa, per mille ragioni diverse.

Volendo individuare i principali elementi di criticità, ne indico 3, in ordine decrescente di importanza:

  • caro utenze;
  • crisi del mercato del lavoro;
  • vendita sincopata.

Da una parte c’è chi ha già deciso di cancellare alcune aperture spot per paura degli eccessivi costi energetici, dall’altra chi sarà obbligato a farci i conti in vista di una decisiva stagione invernale, mentre alcuni gestori stanno addirittura valutando se ci sono ancora i margini per proseguire l’attività.

Non giriamoci intorno.

Siamo di fronte ad una situazione oggettivamente molto complicata le cui cause stanno ad un livello al quale il singolo imprenditore non può accedere per occuparsene personalmente. Non possiamo risolvere il conflitto tra Russia e Ucraina, non possiamo far quasi nulla per ottenere un’autonomia energetica, non siamo in grado di cambiare i paradigmi che regolano il mercato del lavoro.

Come sempre ci sono elementi decisivi sui quali invece abbiamo assoluto controllo:

  • un attento controllo di gestione;
  • un’analisi clinica di tutte le azioni da campiere per ottenere un risparmio energetico;
  • un piano carriera in grado di attrare, premiare, valorizzare e trattenere i migliori collaboratori;
  • un piano marketing in grado di garantire al nostro hotel il massimo risultato possibile in termini di fatturato, per proteggere i margini.

Questo però non basta.

Andiamo incontro ad una configurazione di mercato dove non sarà sufficiente alzare i prezzi. Per lo meno non per tutti. Molti hotel di 20-30 camere non hanno i moltiplicatori per assorbire l’incremento dei costi di struttura, semplicemente ritoccando il prezzo della camera venduta per notte.

O si cresce o si muore. Non ci sono alternative.

Ecco perché credo sia molto interessante riportarvi alcuni passaggi di un libro illuminante che sto leggendo in questi giorni.

La storia di Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, attualmente l’uomo più ricco d’Italia.

Se stai pensando che sia la classica retorica d’ispirazione che usa un esempio imparagonabile alla tua realtà, ti sbagli completamente e ti consiglio vivamente di continuare a leggere. Non tutti sanno che Del Vecchio nasce dalle macerie delle case minime a Milano, e la madre a 7 anni lo affida ad un orfanotrofio perché non è in grado di occuparsene.

Non proprio una partenza in discesa.

Tuttavia, la disciplina ferrea trasmessagli dell’orfanotrofio Martinitt lo forgia permettendogli di affrontare e superare una serie di sfide che avrebbero abbattuto un toro.

Ora, se sei curioso di conoscere i dettagli della storia non puoi perderti la lettura di questo libro, ma nel post di oggi mi concentrerò solo sui passaggi cruciali che sono convinto potranno esserti utili per prendere le decisioni giuste nelle scelte che ti troverai inevitabilmente ad affrontare.

Ma ora seguimi un attimo nella sintesi…

La narrativa legata al boss mondiale dell’occhialeria è tutta concentrata sulla sua inesauribile voglia di lavorare, il profilo basso, l’ossessione per la qualità del prodotto. Tutte cose sicuramente vere, ma se parliamo di voglia di lavorare, nell’Italia del dopo guerra possiamo sicuramente considerarla una regola (al contrario di quello che succede oggi).

Il tratto invece assolutamente non comune nella personalità di Del Vecchio è il CORAGGIO , dote che gli ha permesso di distinguersi da tutti i colleghi e i rivali incontrati lungo il cammino.

Andiamo con ordine…

Poco dopo essere stato assunto come incisore in una fabbrica specializzata in medaglie, Leonardo si rende conto di avere delle abilità rare e soprattutto dimostra di essere animato da un ardente desiderio: essere il più bravo di tutti. Così, dopo aver rubato i trucchi del mestiere agli operai più anziani, si rende conto che il lavoro da impiegato è troppo limitante per le sue ambizioni e decide di mettersi in proprio.

Se ora sembra una cosa abbastanza naturale, pensate che nel 1950 l’Italia non era quella di oggi ed avere un impiego ti rendeva già un privilegiato rispetto alla maggior parte delle persone, soprattutto considerando la condizione della famiglia di Leonardo: una mamma vedova che faceva i salti mortali per mantenere 4 figlie nell’estrema periferia di Milano.

Primo atto di coraggio.

Una volta iniziata l’attività ed assunti i primi operai Leonardo scopre che l’attività più redditizia tra le commesse ricevute è quella di produrre aste per gli occhiali da vista, allora considerati esclusivamente un presidio medico. Dopo poco tempo, un cliente lo segnala a due industriali della zona del Cadore, in Veneto, nell’alta provincia di Belluno, primo distretto industriale dell’occhialeria Italiana.

Ecco un altro bivio.

Continuare la propria attività a Milano, nella metropoli in rinascita dopo la seconda guerra mondiale, oppure trasferirsi in un angolo remoto della provincia italiana ai piedi delle Alpi, per inseguire il proprio progetto di crescita? Del vecchio a 26 anni, raccoglie moglie e figli e parte.

Secondo atto di coraggio.

Dopo aver dimostrato le proprie capacità e la propria serietà come terzista per i due industriali, a Del Vecchio viene proposto di creare una nuova società con quello che all’epoca era il suo miglior cliente. Sfida accettata, si cambia di nuovo.

Terzo atto di coraggio.

Gli affari vanno a gonfie vele, i clienti aumentano, la produzione si moltiplica ma i due soci iniziano a contestare l’operato di Del Vecchio, che ormai li vede come un limite ai suoi piani espansionistici. Problema: loro hanno i soldi e lui no, loro giocano in casa e lui no. All’epoca non sono dettagli da trascurare in un così piccolo paese di Montagna. Non importa, dopo due anni di convivenza forzata Del Vecchio rischia tutto, trova una banca disposta a fargli credito e liquida i due soci.

Quarto enorme atto di coraggio.

I soldi però non bastano, per la prima volta tarda a pagare le buste paga. Nonostante ciò, fa gruppo con i suoi operai per super comunque il periodo di crisi, gli affari tornano a crescere e Del Vecchio si rende conto che il mercato più profittevole è quello Americano, così prende un aereo e va direttamente a trattare con il principale distributore dell’epoca. Qui, invece di perdere tempo a trattare il prezzo di vendita delle montature, fa un’offerta e rileva il 50% delle quote della società per un valore appena inferiore al fatturato dell’epoca di Luxottica.

Quinto clamoroso atto di coraggio.

Ora, la cosa divertente è che questi sono solo gli episodi che mi ricordo a memoria, fino a circa metà libro, e potrei continuare per un paio di pagine, ma non è questo il punto. Il punto è mettere a fuoco la principale caratteristica che devi sviluppare per superare quello che ci aspetta nei prossimi anni.

Come ormai avrai capito, sto parlando del CORAGGIO.

Se Del Vecchio ha lasciato Milano chiudendo baracca e burattini per spostarsi dove allora risiedeva il centro nevralgico del business in cui operava, allo stesso modo tu puoi cercare un nuovo hotel in una destinazione che sostiene prezzi e margini più alti.

Se il tuo hotel non ha abbastanza camere per sostenere l’incremento dei costi, puoi rilevarne un altro e attuare un’economia di scala.

Se la tua struttura sta invecchiando e richiede interventi di manutenzione sempre più frequenti, è il momento di ristrutturare.

Se sei indeciso se fare un upgrade da 3 a 4 stelle, FALLO.

Se ti si presenta l’opportunità di gestire un hotel di livello più alto, con prezzi più alti e margini maggiori, anche se non l’hai mai fatto, devi coglierla.

Se non ti si presenta, devi cercarla.

Se ti stai chiedendo perchè la risposta è molto semplice…

In tempi di crisi la differenza tra chi può e chi non può crescerà sempre di più.

Le persone che stanno alla base della piramide di reddito subiranno un colpo durissimo. E dovranno necessariamente fare i conti con una minore possibilità di spesa che li costringerà a fare delle scelte. Forse rinunceranno al nuovo Iphone, forse alle prossime vacanze, forse a qualche weekend… D’altra parte al vertice della piramide, nulla cambierà. Chi può continuerà a fare la stessa vita di prima, forte della propria stabilità economica.

Quindi, se abbinando un buon marketing ad un attento controllo di gestione sei riuscito a creare un po’ di cassa, questo non è il momento di giocare in difesa. E’ il momento del contropiede.

Ricorda: in tempi di inflazione i soldi perdono valore molto velocemente.

Per questo motivo ha molto più senso rilanciare, piuttosto che tenere fieno in cascina con l’illusione di una sicurezza che non esiste più.

Ovviamente con questo articolo non voglio esortare nessuno a “lanciare il cuore oltre l’ostacolo”, buttandosi a capofitto nella prima occasione che capita. Al contrario, vorrei invitarti a fare un bilancio preciso dell’anno appena concluso, analizzare i risultati, comprendere i limiti dell’attuale struttura costi-ricavi (se ci sono) e valutare le opportunità.

Se non sei soddisfatto del risultato, se i tuoi utili sono discesa, non è il momento di farsi prendere dalla paura perché, nei prossimi 2-3 anni, la differenza tra chi oggi ha il coraggio di investire e chi invece si ritira sotto coperta aspettando che la tempesta passi, sarà incolmabile.

Ora sta a te scegliere da che parte stare.

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Come preparare un Business Plan per il tuo Hotel: i 10 punti fondamentali.

Hai lavorato sodo e finalmente stai per realizzare il sogno di aprire un hotel tutto tuo? Prima di tagliare il nastro dell’inaugurazione avrai sicuramente scritto il tuo business plan . Oggi nessun imprenditore può rischiare di lanciarsi in un nuovo business senza verificarne la fattibilità e la sostenibilità. Ed è sempre meno probabile che l’impresa abbia successo, confidando sul detto “sbagliando, s’impara”: oggi il mercato fa pagare cari gli errori.

 Il business plan è fondamentale perché:

• controllerai se sussistono le condizioni che possono determinare il successo del tuo progetto • traccerai un quadro dell’idea imprenditoriale utile a coloro che dovrebbero finanziarti.

Nonostante sia un documento fondamentale, molti imprenditori non lo redigono. Per quale motivo? Molti, semplicemente, non hanno tempo. Altri non sanno proprio come preparare un business plan , altri ignorano cosa scrivervi, altri infine credono di trovare una scorciatoia scaricando un business plan già preconfezionato dalla rete. Ma non c’è niente di più sbagliato di tutto questo. Marketing Col Cuore ti offre tutta la sua esperienza nella consulenza di marketing strategico e ti affianca nella redazione di questo documento .

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Da sempre ne ribadiamo la sua enorme importanza. Ed infatti per tenere il passo con i rapidissimi cambiamenti del mercato e con la necessità di alzare la qualità del nostra consulenza e quindi del servizio abbiamo investito in tecnologia:  stringendo un’importante partnership commerciale, abbiamo acquistato un sistema  dinamico per la creazione del Business Plan e per la  programmazione delle strategie aziendale performante e all’avanguardia.

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Ma procediamo con ordine: ecco i dieci punti che non potranno mancare nel business plan dedicato alla tua attività alberghiera.

1. Sommario Il sommario si articola in due parti. • La missione serve per illustrare l’essenza del tuo hotel. Qui spiegherei sinteticamente perché hai scelto di iniziare questa avventura o a quale urgenza essa soddisfa. Una chiara è quella di Qbic Hotels: “Spostare gli hotel modulari in immobili sottoutilizzati per abbattere i costi e i tempi di costruzione”. • Obiettivi: cosa speri di ottenere? Per esempio: “Raggiungere un’occupazione annuale del 90%”.

2. Analisi dell’impresa

Illustrerai il concept del tuo hotel e gli USP (Unique Selling Points), evidenziando le caratteristiche e i servizi che distinguono il tuo hotel dalla concorrenza . Conoscere i tuoi concorrenti è una variabile fondamentale qualsiasi avventura imprenditoriale tu ti voglia lanciare.

3. Analisi del mercato

L’analisi di mercato è una sezione importante in cui riporterai i trend del tuo mercato di riferimento e quali possono essere le ricadute sulla tua struttura. Questo punto servirà agli investitori per essere sicuri che tu abbia veramente inquadrato il mercato.

4. Analisi dei clienti

Fornisci informazioni approfondite sul target di mercato:  delinerai caratteristiche demografiche, sociali, economiche, psicologiche e comportamentali dei tuoi futuri clienti per poi suddividerli in diversi segmenti. Che tipo di cliente soggiornerà in hotel ? Spiega in che modo il tuo hotel soddisferà le esigenze di questi segmenti principali in termini di posizione, comfort e servizi . In fine devi rispondere alla domanda più importante “perché i clienti dovrebbero scegliere il tuo hotel?”

5. Analisi concorrenza

Studia la concorrenza a livello locale. Illustrane con precisione  i punti di forza e i punti di debolezza, il tasso di occupazione e la quota di mercato. Consiglio di Marketing Col Cuore? Dai risalto a quello che più ti differenzia. Cosa rende veramente speciale la tua struttura?

6. Piano strategico

Si compone di tre parti: • Marketing: in che modo raggiungerai i tuoi potenziali ospiti? Come imposterai la tua strategia di Direct Marketing? Come progetterai il tuo sito Web e le tue campagne SEO, SEM e SMM? Ti concentrerai anche sul marketing offline? Come sai, crediamo che oggi sia fondamentale elaborare un piano di comunicazione integrata. • Distribuzione: quali canali userai per le prenotazioni indirette? Come gestirai la distribuzione e con quale software? • Revenue Management: quale sarà la tua politica tariffaria e le tue strategie di vendita? E le tue condizioni di cancellazione e di pagamento?

7. Piano degli interventi

Riguarda la gestione pratica dell’hotel. Molte sono le domande che ti devi porre e soprattutto alle quali devi impegnarti a rispondere. Ecco le più importanti: • Come gestirai l’hotel? • Di quanti collaboratori e manager avrai bisogno? • Quali saranno le loro mansioni • Quando inizieranno a lavorare per te? • Quali esperienze dovranno avere le persone del tuo staff? • Quali saranno i tuoi standard di servizio? • Chi saranno ti tuoi fornitori ? • Come gestirai l’inventario?

8. Management Team

Includi le biografie del tuo staff. Consiglio di Marketing del Cuore? Pensa sempre a quello che ti identifica in modo distintivo e che sarà la leva trainante del successo del tuo hotel.

9. Piano finanziario Fornisci un rendiconto preciso dei costi di avvio dell’attività per il tuo hotel , i costi aziendali, le spese operative e i ricavi previsti per i primi cinque anni di esercizio. Includi più KPI (Indicatori Chiave di Prestazione), per esempio il tasso di occupazione previsto, l’ADR (Ricavo Medio per Camera) e il REVPAR, ossia il ricavo calcolato per ogni camera disponibile. Se si stanno cercando fondi definisci precisamente quanto sarà necessario e quando. Spiega come intendi garantire un ritorno d’investimento, e quando verranno pagati i creditori.

Per approfondire la tematica di come scrivere un business plan professionale, abbiamo letto How to write a persuasive business plan di Patrick Landman. Egli elenca dieci Fattori Chiave che determineranno il successo della tua attività. 

Eccoli in sintesi: 

• Scelta della location per il tuo hotel • Permessi e licenze • Costruzione o ristrutturazione dell’immobile • Personale e formazione • Apertura • Break-even  cioè punto di pareggio tra costi e ricavi • Mol/GOP  cioè margine operativo lordo: reddito di un’azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica, al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti). • Mon (margine operativo netto)

Secondo Landman il raggiungimento di ogni singolo fattore chiave conduce a un minor rischio per gli investitori. Una volta raggiunti tutti i fattori il successo dell’attività è praticamente garantito. Cosa ne pensi? Quanti obiettivi hai conseguito o sei in procinto di conseguire?

11. Appendice Nell’appendice scrivi tutte le altre informazioni importanti. Non affollare i primi dieci punti del tuo business plan di informazioni, anzi utilizza l’appendice per dare spazio a quello che ritieni più importante.

Vuoi che ti affianchiamo con un’attività di consulenza in marketing per sviluppare la tua idea di business?

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business plan di un hotel esempio

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Software Business Plan

Business Plan per Hotel e B&B

Devi fare il business plan per un hotel o un B&B? Ottienilo pronto, completo in ogni sua parte e pensato appositamente con lo scopo di ottenere finanziamenti, prestiti, partecipare a bandi, convincere potenziali soci investitori.

Abbiamo realizzato un business plan appositamente pensato per un albergo. Acquistandolo, incluso nel prezzo, per sempre e senza alcun costo in abbonamento, otterrai anche il nostro software di business plan  (e 30 giorni di assistenza gratis). Non troverai sul mercato altre offerte così vantaggiose!

Realizzare un buon business plan della vostra struttura ricettiva ti consentirà di ridurre al minimo i rischi di impresa. Ti permetterà inoltre di calcolare in anticipo la redditività e il fabbisogno finanziario dell’albergo e di generare un documento da presentare a investitori, soci, o enti locali per presentare domanda di agevolazioni a fondo perduto e alle banche per la richiesta di finanziamenti e mutui .

Il nostro consiglio è quello di intraprendere i lavori servendosi di un esempio di business plan per un un bed & breakfast o un modello di business plan per un hotel già realizzati. Ciò per prendere spunti e sfruttare idee e informazioni procedendo sulla falsa riga di modelli studiati appositamente per alberghi, hotel o B&B, come quello che vi proponiamo di seguito.

Per approfondire vedere anche: modello di business plan .

Come fare un business plan per un hotel o B&B

Per iniziare è necessario creare una descrizione impattante e sintetica per raccontare in poche parole, ma in maniera convincente, qual è l’ idea commerciale che avete in mente . Bisognerà evidenziare gli elementi principali ed i punti di forza dell’hotel: dove avete intenzione di realizzarlo, perché avete scelto proprio quella posizione e quale sarà il mercato al quale vi rivolgerete, se avete intenzione di costruirlo, comprarlo o affittarlo.

E ancora, quale sarà il livello e l’immagine. Una volta completato il lavoro avrete in mano un utilissimo business plan dell’Hotel in PDF che potrete facilmente mandare via e-mail alle banche e ai potenziali investitori. Ma andiamo per punti!

Iniziamo a vedere i principali capitoli che non devono mancare nel vostro business plan per un hotel davvero a 5 stelle!

Piano strategico: il mercato di riferimento dell’hotel

Dovrete comunicare innanzitutto se il vostro albergo si trova in una località turistica di mare o montagna, oppure in una città d’arte, o ancora in una località ad alta intensità di business. In funzione del tipo di clientela che frequenterà la località scelta per l’apertura dell’hotel bisognerà decidere se aprire un hotel a 4 stelle, un B&B, un residence, o un’altra tipologia di struttura ricettiva e l’immagine da trasmettere alla clientela.

L’ analisi della concorrenza è fondamentale prima di prendere qualsiasi decisione e sarà fondamentale conoscere le tariffe praticate dai nostri concorrenti, analizzare le tipologie maggiormente richieste e di maggior successo, i canali di vendita utilizzati, i periodi dell’anno nei quali lavorano e quelli nei quali sono invece vuoti.

I fornitori per la gestione di un hotel

Può sembrare un aspetto secondario ma, in realtà, la scelta dei fornitori per la gestione di un albergo è fondamentale. La prima cosa che ci può venire in mente sono le forniture di alimentari per la colazione e, se previsti, per il bar e il ristorante e quindi cibi freschi ogni giorno e una grande quantità di bibite e bevande.

Non dimentichiamo poi le forniture di prodotti per il bagno e di lenzuola, coperte e teli. Per quanto riguarda i servizi , invece, abbiamo i manutentori degli impianti e i servizi di lavanderia. Al momento di realizzare il business plan, per non dimenticare alcuna voce di costo, consigliamo di scaricare da internet o dal sito della camera di commercio, un bilancio di un hotel in pdf in modo da vedere nel dettaglio quali sono tutte le principali spese sostenute da attività simili alla nostra.

Piano finanziario: gli investimenti per avviare l’albergo

Gli investimenti sono normalmente molto elevati e sono direttamente influenzati dal fatto che si sia scelto di costruire un nuovo albergo, prenderlo in gestione, affittare solamente l’immobile oppure aprire un hotel in franchising . Ad ogni modo gli investimenti tipici sono quelli che riguardano la messa a norma degli impianti di illuminazione e condizionamento dell’aria, dell’impianto idrico e di riscaldamento, dell’arredo delle singole camere e della reception.

Poi, a seconda dei servizi forniti potremo avere gli investimenti per la realizzazione della cucina e dell’arredo di una o più sale da pranzo, oltre ad eventuali sale riunioni e centri congressi per gli hotel di maggiori dimensioni.

Costi variabili e costi fissi di management dell’hotel

Che dobbiate fare il business plan di un affittacamere, B&B o quello di un hotel a 5 stelle è fondamentale saper riconoscere i costi variabili da quelli fissi per poter poi calcolare in maniera abbastanza precisa i costi complessivi ed il fabbisogno finanziario della vostra struttura ricettiva. Il consiglio è quello di iniziare a raccogliere tutti i dati relativi al business plan in Excel organizzandoli in tabelle in modo che siano sempre facilmente fruibili.

A seconda di come è organizzata la gestione dell’hotel, i costi potranno essere fissi o variabili. Se ad esempio assumiamo il personale addetto alla pulizia delle camere allora tale costo lo considereremo fisso, se invece ci avvaliamo di un’impresa esterna che ci fattura in funzione delle camere pulite, allora tale costo lo considereremo variabile.

Lo stesso discorso vale per il lavaggio di asciugamani e lenzuola: se abbiamo una lavanderia interna i costi li considereremo fissi, se invece ci avvaliamo di una lavanderia esterna allora saranno variabili. Così anche per le spese di corrente elettrica se abbiamo o meno un contatore per ogni camera. I prodotti di consumo come saponette, creme e bagnoschiuma li considereremo invece sempre costi variabili.

I costi amministrativi, i servizi di assicurazione, gli ammortamenti, il canone di locazione, le utenze e le manutenzioni sono invece i tipici costi fissi di gestione. Per calcolare i costi variabili dovremo moltiplicarli per il numero di pernottamenti venduti, mentre i costi fissi rimarranno gli stessi indipendentemente dall’andamento delle vendite.

Il piano di marketing della struttura ricettiva

È fondamentale la redazione di un approfondito piano di marketing dell’hotel che dovrà riguardare le scelte sul servizio di pernottamento da offrire, i prezzi di vendita di ogni singola sistemazione, su come promuovere e pubblicizzare l’hotel e le singole offerte e attraverso quali canali effettuare la vendita.

Non sottovalutare, tra i canali di marketing per strutture ricettive, le enormi potenzialità offerte oggi dal web e dai social network .

Il fabbisogno finanziario per la gestione dell’hotel

Una volta che abbiamo chiari tutti gli elementi relativi al mercato di riferimento, piano di marketing, tipologia di struttura alberghiera, costi fissi e variabili, prezzi, concorrenza e i volumi di pernottamenti che ci aspettiamo di vendere, potremo (con l’aiuto di un buon software per il business plan ) calcolare il fabbisogno finanziario in ogni fase dell’attività.

Verificando, grazie a esso, se le risorse a nostra disposizione sono sufficienti, se abbiamo bisogno di un finanziamento e di raccogliere ulteriore capitale da soci e investitori.

Perché utilizzare un software per fare il business plan di un hotel

Un buon software consente innanzitutto a chiunque di realizzare da solo il business plan dell’albergo, che non consiste solamente in un documento nel quale vengono riportate tutte le informazioni sul progetto, l’organizzazione, il mercato, la concorrenza ecc. ma anche in un budget economico e finanziario a tre o a cinque anni, che è praticamente impossibile fare senza un buon software.

Utilizzare un buon software ti consente anche di fare rapide simulazioni e vedere, ad esempio, come cambia la redditività ed il fabbisogno finanziario, mensile o annuale, al variare di un prezzo o del numero dei pernottamenti. Ad esempio possiamo valutare come cambiano i risultati gestendo internamente la lavanderia o appaltandola all’esterno e così anche per le pulizie.

Per approfondire il funzionamento del software business plan: vedi il video tutorial .

Il business plan per una struttura ricettiva in Excel e Word

Business plan Hotel

Redigere un business plan in modo completo e professionale è un’attività che richiede tempo e competenza . Spesso chi decide di avvivare un’attività ricettiva, per la fretta, sottovaluta l’importanza di dotarsi di un buon business plan. Si tratta invece del primo passo essenziale.

Noi abbiamo selezionato un business plan Hotel pronto in Excel e Word , che contiene già tutti i dati inseriti nel budget economico e finanziario e anche la parte descrittiva è già interamente completata in modo che sia sufficiente apportare poche modifiche per avere in pochissimo tempo un business plan su misura per la propria attività ricettiva.

Tra le varie funzioni segnaliamo la possibilità di avere, con un solo click, il business plan per l’hotel in pdf da inviare via mail in pochi secondi a tutti i destinatari e gli scenari alternativi per la what-if analysis.

Ecco invece il modello già fatto di business plan pronto, rivolto ai progetti di B&B . Un bed and breakfast, seppur in generale è una struttura più semplice e snella rispetto ai tradizionali hotel, deve possedere alcune caratteristiche specifiche.

Senza contare il fatto che la normativa italiana varia a livello locale. Nello sviluppo del business plan pronto abbiamo tenuto conto di tutto ciò. Inoltre ci siamo serviti dei feedback di chi gestisce concretamente immobili adibiti a B&B, per perfezionare il documento.

Il business plan pronto per B&B, come d’altronde tutti gli altri presenti sul nostro sito, comprende con l’acquisto anche un mese di assistenza gratis.

Business plan B&B

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Come creare un business plan: esempio pratico (2024)

Pubblicato: 21/09/2023, 11:18 am

Revisione di

Perché creare un business plan?

Business plan: esempio in 6 punti, 1. mission o vision, 2. offerta e proposta di valore, 3. pubblico di riferimento e potenziali clienti, 4. flussi di ricavi, canali di vendita e di marketing, 5. organizzazione, fornitori e gestione delle attività, per concludere.

Un business plan è un documento utilizzato per definire obiettivi e strategie che consentano a un’attività di raggiungere il successo. Nell’articolo che segue forniremo un semplice esempio di business plan, che copre le indicazioni essenziali per l’avvio di una piccola impresa o di un’attività in proprio: se hai intenzione di dare vita a un progetto imprenditoriale, questo esempio può rappresentare un punto di partenza per sviluppare una pianificazione più completa.

La creazione del business plan è un processo essenziale per comprendere meglio costi, incarichi, opportunità di guadagno e quali modelli di business siano più remunerativi. Non sono solo gli imprenditori alle prime armi a dover sviluppare un business plan: si tratta di un’operazione preziosa per chiunque gestisca un’attività. Un business plan può essere strutturato secondo diversi gradi di complessità, dai più basilari ai piani più dettagliati, comprensivi di ricerche di mercato, costi e previsioni sui ricavi. Che tu sia un imprenditore in proprio o abbia lanciato una startup in cerca di finanziamenti, creare un business plan ben strutturato è un passo fondamentale per avviare un’impresa .

Un business plan completo dovrebbe comprendere sei elementi chiave, illustrati in questo esempio. Il livello di approfondimento richiesto dipende principalmente dalla scelta di avviare una piccola impresa o di ricorrere a un finanziamento da parte di un investitore. Le imprese finanziate da investitori, infatti, richiedono ricerche di mercato più approfondite e dettagli operativi e finanziari a sostegno del progetto.

Inizia il tuo business plan con un resoconto conciso che racchiuda la tua idea. Questa sezione deve rispondere in modo sintetico a cinque domande fondamentali. Le risposte saranno approfondite nelle sezioni successive del nostro esempio di business plan.

  • Di cosa si occupa la tua azienda? Vendi prodotti, servizi, informazioni o un insieme di queste cose?
  • Dove si svolge l’attività? La tua attività si svolge online, in negozio, tramite dispositivi mobili o in un luogo o ambiente specifico?
  • A chi si rivolge la tua attività? Qual è il mercato di riferimento della tua azienda e che caratteristiche ha il tuo cliente ideale?
  • Perché i potenziali clienti dovrebbero considerarla? Cosa dovrebbe spingere i tuoi clienti ideali a notare la tua attività?
  • In che modo i tuoi prodotti e/o servizi si distinguono da quelli della concorrenza? Cosa dovrebbe spingere i tuoi clienti ideali a scegliere la tua attività rispetto a quella di un concorrente?

Se hai difficoltà a fornire risposte a queste domande nella sintesi del tuo business plan, non preoccuparti. Man mano che lavorerai al piano, è molto probabile che scoprirai possibili risposte a queste domande, identificando nuove opportunità per la tua idea di business.

In questa sezione del business plan, dovrai illustrare la tua offerta commerciale. È inoltre il momento di definire la tua proposta di valore, spiegando perché la tua attività potrebbe risultare preziosa per dei potenziali clienti.

Lavorando a questa parte, potresti scoprire nuove opportunità di mercato che inizialmente non avevi considerato. Per esempio, una startup specializzata in prodotti senza glutine e chetogenici potrebbe ampliare la propria proposta di valore preparando dolci personalizzati per occasioni speciali adatti a diverse preferenze alimentari.

In questa sezione identificherai il tuo pubblico di riferimento, parlando dei problemi e delle esigenze specifiche a cui il tuo prodotto o servizio può fornire risposte. Questa fase è fondamentale per sviluppare una strategia di marketing e un’offerta di prodotti.

Per farlo in modo efficace, individua un problema che il tuo target si trova ad affrontare. Per esempio, la startup specializzata in cibi senza glutine e chetogenici può rivolgersi a persone attente alla salute e alla ricerca di questi prodotti. Tuttavia, è essenziale accertarsi di rivolgersi a una base di clienti sufficientemente ampia da poter sostenere l’attività, il che potrebbe significare che dovrai offrire una varietà di prodotti da forno tradizionali insieme quelli più particolari.

La nostra economia è trainata dalle tecnologie informatiche e grazie a internet oggi le startup possono contare su molte opportunità di guadagno e raggiungere un pubblico di riferimento sempre più variegato. In questo contesto, i flussi di ricavi e i canali di vendita divengono anche strumenti di marketing: la presente sezione è dedicata a tutti questi aspetti.

Flussi di ricavi

I flussi di ricavi corrispondono ai molti modi in cui è possibile generare guadagni con la propria attività. Nel tuo business plan, elenca le fonti di entrate al momento del lancio e indica eventuali idee che consentano di ampliare l’attività in futuro.

Ad esempio, il business plan della startup specializzata in prodotti gluten free potrebbe contemplare i seguenti flussi di ricavi:

  • Vendita di prodotti: online, in negozi pop-up, all’ingrosso e (in futuro) in negozio
  • Ricavi derivanti da campagne di affiliazione: monetizzazione dei post contenenti link di affiliazione pubblicati all’interno di un blog e/o sui profili social
  • Entrate derivanti dalle inserzioni pubblicitarie: annunci pubblicitari sul sito web
  • Vendite di ebook: (in futuro) pubblicazione di ebook di ricette di dessert senza glutine e compatibili con la dieta chetogenica
  • Ricavi ottenuti grazie ai video: (in futuro) monetizzazione di un canale YouTube con video informativi sulla realizzazione di dessert senza glutine e chetogenici
  • Webinar e corsi online: (in futuro) monetizzazione di webinar orientati al coaching e corsi online dedicati a consigli e tecniche di cottura
  • Contenuti riservati ai soci: (in futuro) monetizzazione di una sezione del sito web riservata ai soci e dedicata a contenuti speciali a integrazione dei webinar e dei corsi online
  • Franchising: (in futuro) vendere l’idea di aprire forni specializzati nella realizzazione di questi prodotti di nicchia a imprenditori di franchising.

Canali di vendita

I canali di vendita consentono di generare flussi di ricavi. Questa sezione risponde anche alla domanda “dove si svolge l’attività?” contenuta nel secondo punto della vision del progetto.

Ad esempio, nel business plan della startup specializzata in prodotti senza glutine potrebbero essere indicati i seguenti canali di vendita:

  • POS: un sistema di vendita per dispositivi mobili come Shopify o Square POS per la gestione delle vendite in mobilità in contesti quali mercati, eventi e fiere
  • Piattaforma ecommerce: un negozio online come Shopify , Square o WooCommerce per le vendite al dettaglio online e gli ordini di vendita all’ingrosso
  • Canali social: post e pin con pulsanti per l’acquisto su Facebook , Instagram o Pinterest, che consentano di vendere online attraverso i propri profili
  • Negozio: una sede fisica, quando l’attività sarà cresciuta al punto di consentirti di gestire un negozio.

Di seguito elenchiamo ulteriori canali che possono fungere da fonti di reddito:

  • Ricavi derivanti da campagne di affiliazione: sezione blog sul sito di ecommerce e partner affiliati
  • Entrate derivanti dalle inserzioni pubblicitarie: annunci pubblicitari sul sito di ecommerce
  • Vendite di ebook: vendite di ebook su Amazon tramite Kindle Direct Publishing
  • Ricavi ottenuti grazie ai video: canale YouTube con monetizzazione degli annunci pubblicitari
  • Webinar e corsi online: piattaforme dedicate a corsi online e webinar che consentano di gestire la creazione di account per gli iscritti e il caricamento e la riproduzione di contenuti registrati
  • Contenuti riservati ai soci: contenuti protetti da password tramite applicazioni per la creazione di community di utenti iscritti come MemberPress.

Canali di marketing

Spesso i canali di marketing e di vendita utilizzati dalle imprese presentano forti sovrapposizioni. I video e le piattaforme online come i social media, i siti web o i blog fungono sia da strumenti di marketing che da fonti di ricavi, risultando particolarmente utili per le startup e le imprese di piccole dimensioni.

Ad ogni modo, i canali pubblicitari tradizionali come la radio, la TV, le comunicazioni dirette per posta e la carta stampata hanno mantenuto il proprio valore per molte attività e, pertanto, devono essere presi in considerazione al momento della creazione di un piano di marketing e di un budget all’interno di un business plan.

In questa sezione del nostro esempio di business plan spieghiamo come indicare la struttura, le modalità di gestione dell’azienda ed eventuali certificazioni o permessi necessari per l’avvio dell’impresa.

La startup specializzata in prodotti senza glutine potrebbe elencare alcuni punti simili ai seguenti:

  • Struttura aziendale: definizione dell’organizzazione dell’attività
  • Permessi e certificazioni: licenza per il trattamento degli alimenti e per la produzione alimentare artigianale. In alternativa, affitto di una cucina commerciale in possesso dei requisiti necessari
  • Ruoli e responsabilità: imprenditore in proprio, tutti i ruoli e le responsabilità sono in capo al titolare
  • Attività quotidiane: procurarsi gli ingredienti e cucinare tre giorni a settimana per rispondere agli ordini. Riservare del tempo agli eventi di settore, ai mercati e agli ordini dei partner all’ingrosso, se necessario. Spedire a giorni alterni gli ordini effettuati online. Aggiornare il sito web e creare post social, sul blog e contenenti link di affiliazione nei giorni in cui non vengono effettuate le spedizioni.

L’ultimo passaggio nella stesura del business plan consiste nell’elencare i costi previsti per l’avvio e la gestione dell’attività, oltre che i ricavi attesi. Grazie a strumenti gratuiti come Square e alle opportunità di marketing offerte dai social media, è possibile lanciare una startup a costi molto contenuti.

In molti casi, il costo della merce, della spedizione e dell’imballaggio, delle autorizzazioni e licenze, e della stampa dei biglietti da visita sono le uniche spese da sostenere.

Sviluppare al meglio il business plan della propria attività è un passaggio fondamentale per chi si appresta a lanciare un’impresa, ma è altrettanto importante che la fase di pianificazione non si trasformi in un ostacolo per l’avvio dell’attività.

Tieni presente, inoltre, che un business plan non è mai un documento destinato ad assumere valore definitivo. I mercati, il pubblico e le tecnologie sono in costante evoluzione, così come gli obiettivi aziendali e le strategie sviluppate per raggiungerli. Considera il tuo business plan, quindi, come un documento dinamico, soggetto a revisioni periodiche, da ampliare e modificare in risposta alle opportunità di mercato e alla crescita della tua attività.

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Krista Fabregas è una professionista esperta nell'ambito dell'ecommerce e della redazione di contenuti online. Vanta oltre vent'anni di esperienza pratica, che mette al servizio di chi desidera lanciare e far crescere società di successo nel settore tecnologico. Tra le sue competenze rientrano l'avvio e lo sviluppo di attività di ecommerce, operazioni e logistica per le PMI, piattaforme per la creazione di siti web, sistemi di pagamento, marketing multicanale e redditi da attività collaterali e programmi di affiliazione. Krista ha conseguito la laurea in Lettere presso la University of Texas di Austin e ha ricoperto posizioni apicali presso la NASA, un'azienda Fortune 100 e diverse startup digitali.

Home » Business Plan » Business Plan Ristorante

Business Plan Ristorante

Esempio già pronto di business plan per il settore ristorazione e hotel, come scrivere un piano aziendale per un ristorante nel 2024. guida passo passo con esempi..

La redazione del business plan per un ristorante, una pizzeria o un bar è fondamentale come lo è per la maggior parte delle nuove attività : sia per la ricerca di finanziamenti che per la verifica della redditività (“in quanto tempo sarò in grado di recuperare l’investimento?”). È anche importante per verificare eventuali sviluppi di un’ attività già esistente .

Se sei nuovo nel mondo della ristorazione, l’idea di creare un piano aziendale può essere scoraggiante. Per aiutarti a iniziare, abbiamo evidenziato gli elementi chiave che devi includere quando scrivi un business plan per un ristorante.

Cos’è il Business Plan e a cosa serve

Con la creazione di un piano d’impresa, il proprietario di un ristorante può:

  • dimostrare alla banca che le ipotesi di sviluppo sono sostenibili per ottenere il finanziamento richiesto
  • fare un’analisi del mercato e conoscere la concorrenza locale

Purché è fondamentale un Business Plan per un ristorante

“Hai deciso di aprire o rilevare un ristorante? È qualcosa a cui hai pensato per anni e finalmente sei in grado di farlo accadere?

Hai trascorso molto tempo a concepire la tua idea di ristorazione e a fare ricerche sul locale e la giusta location, ma senza una pianificazione adeguata, il tuo ristorante può essere destinato al fallimento.

Ecco dove entra in gioco un piano aziendale per un ristorante. Un business plan per un ristorante ti guida nella pianificazione e nella previsione di ogni elemento della gestione e delle operazioni del ristorante :

  • dalla progettazione del menu
  • alla localizzazione
  • alle finanze
  • alla formazione del personale
  • … e molto altro ancora, e aiuta a sviluppare le tue idee per il ristorante in una realtà.

Continua a leggere per sapere tutto ciò che devi sapere su come scrivere un piano aziendale per un ristorante insieme a campioni e consigli.”

>> Business plan ristorante Excel gratis <<

>> business plan ristorante pdf <<, ecco i principali componenti di un piano aziendale per un ristorante.

La maggior parte dei piani aziendali hanno le stesse parti in generale, ma alcune sezioni del piano devono essere orientate specificamente al settore della ristorazione.

Questi i 6 principali elementi necessari per un business plan settore ristorazione :

1. Sommario Esecutivo

Un sommario esecutivo non solo funge da introduzione al tuo piano aziendale, ma anche da riepilogo dell’intera idea.

L’obiettivo principale di un sommario esecutivo è attirare il destinatario del business plan (spesso un investitore o un socio ) nel resto del tuo piano aziendale.

È la panoramica del piano di attività del nuovo ristorante. Pensalo come la sua introduzione. Ecco alcuni suggerimenti per la scrittura di una sintesi orientata verso un piano di attività di ristorazione.

Gli elementi comuni di un sommario esecutivo includono:

• qual è lo stile del vostro nuovo ristorante , il nome, il luogo, • avete esperienza di cucina in precedenti ristoranti .

In caso contrario, avete alcuna esperienza nel settore della ristorazione? Se la risposta è no, allora avete bisogno di vendere loro l’idea che, nonostante la mancanza di esperienza, si è la persona ideale per questa nuova attività.

• Un breve sguardo ai possibili costi

• aspettative di ritorno sugli investimenti.

Un sommario esecutivo è indispensabile per chi cerca di ottenere finanziamenti da investitori per i propri progetti. Invece di dover scandagliare l’intero piano aziendale per ottenere tutte le informazioni, possono invece semplicemente sfogliare il sommario esecutivo.

2. Descrizione della società

Racconta il percorso, il nome e lo stile del ristorante che si desidera creare. È qui che si deve spiegare la concorrenza a livello locale e altre informazioni che avete raccolto durante la vostra ricerca.

3. Analisi di mercato

Questa parte del business plan ristorante è definita come una strategia di marketing.

• Target – Solo a pranzo? Single professionisti a cena? Famiglie con figli piccoli? Spiegate la vostra base di clienti e perché dovrebbero andare al tuo nuovo ristorante, non dai concorrenti.

• Concorrenza – Chi è la tua concorrenza? Hanno già una clientela fedele? Scoprite quanto più possibile sulla concorrenza, compreso il loro menu, gli orari e prezzi. Poi spiega in un paragrafo o due come ci sarà competizione con le imprese già esistenti.

• Marketing – Quali metodi si prevede di utilizzare per promuovere il ristorante? Ciò che sta accadendo per impostare di distinguerti dalla concorrenza? Fornire specifiche su come si intende pubblicizzare:

  • Social media
  • APP con menu di prenotazione
  • Servizio di delivery
  • Giornali e quotidiani locali
  • Spot televisivi locali
  • Posizionamento sui motori di ricerca, local SEO
  • Advertising sui social network (Meta: Facebook, Instagram)

4. Business Idea : menu del ristorante

Qui è dove si spiegano i vantaggi del vostro ristorante per i clienti, come ad esempio la sua posizione centrale, o la vicinanza al casello autostradale. Questo è anche un buon posto per citare tutti i legami stretti che dovete stringere con fornitori locali, come le imprese di fornitura di prodotti alimentari o di aziende locali che vi daranno un vantaggio competitivo.

Fondamentale anche presentare il menu.

L’elemento più importante per avviare il tuo ristorante è il menu. Senza di esso, il tuo ristorante non ha nulla da servire. A questo punto, probabilmente non hai una versione finale, ma per un piano aziendale per un ristorante, dovresti almeno cercare di avere un mock-up (bozza).

Aggiungi il tuo logo al mock-up e scegli un design. Se hai difficoltà a trovare un design per il menu o non vuoi pagare un designer, ci sono molte risorse online che possono aiutarti.

L’elemento chiave del tuo menu di esempio dovrebbe essere il prezzo. I tuoi prezzi dovrebbero riflettere l’analisi dei costi che hai effettuato per gli investitori . Ciò darà loro una migliore comprensione del prezzo target del tuo ristorante. Rapidamente vedrai quanto sia importante il menu, anche all’inizio.

Ecco un esempio di menu di ristorante fusion con i prezzi:

Antipasti :

  • involtini di gamberi con avocado e salsa di mango (12 €)
  • polpette di manzo in salsa di cocco e lime (10 €)
  • zuppa di miso con tofu e verdure (8 €)

Primi piatti:

  • risotto alla zucca e gorgonzola con pancetta croccante (16 €)
  • noodles al curry verde con pollo e ananas (14 €)
  • pasta all’uovo con salsa di sesamo e verdure saltate (12 €)

Secondi piatti:

  • filetto di maiale marinato al miele con purè di patate e verdure grigliate (20 €)
  • salmone in crosta di sesamo con riso basmati e verdure al vapore (18 €)
  • pollo tandoori con riso alle spezie e raita di cetriolo (16 €)
  • cheesecake al cioccolato fondente e mango (8 €)
  • crème brûlée alle spezie indiane (7 €)
  • gelato alla frutta del dragone con salsa di arachidi (6 €)
  • cocktail di benvenuto al cocco e lime (8 €)
  • vini rossi e bianchi delle migliori regioni fusion (a partire da 8 €)
  • tè verde al gelsomino con fette di limone e zenzero fresco (4 €)
  • succhi di frutta tropicale e smoothies a base di verdure e frutta esotica (a partire da 5 €).

5. Management & Proprietà, Dipendenti e Collaboratori

Sarai il direttore generale, contabile, capo cuoco e barista? Se sì, come hai intenzione di fare tutto? Spiegare chi sta per fare che cosa, compresi i dipendenti e collaboratori. Questo parte è dove si raccontano agli investitori le ore e il numero di dipendenti che si intende assumere.

6. Analisi finanziaria, costi e ricavi

Ora la parte decisiva di un piano di attività di ristorazione. Quanto questo piano verrà a costare? Elencare la crescita prevista del vostro nuovo ristorante. Si dovrebbe includere un conto profitti e perdite. Questo è un buon momento per sottolineare ancora una volta tutti i grandi aspetti del tuo nuovo ristorante. Altre voci che si dovrebbe includere nel piano economico comprendono:

• Analisi di Break Even: quando (dopo quanti pasti) si raggiunge l’equilibrio economico

• Flussi finanziari

• Possibili rischi (quali sono e come si intende gestirli, cioè come cambiano le proiezioni)

L’analisi finanziaria è una sezione importante di un piano aziendale per un ristorante, poiché fornisce una panoramica dei costi e dei ricavi previsti per l’attività.

Di seguito è riportato un esempio di come potrebbe essere presentata un’analisi finanziaria per un ristorante:

  • Costi fissi mensili:
  • Affitto del locale: 1.500 €
  • Costo del personale: 4.000 €
  • Fornitura di cibo e bevande: 3.000 €
  • Energia elettrica, gas e acqua: 500 €
  • Assicurazione: 100 €
  • Altri costi (pulizie, materiale di consumo, ecc.): 500 €

Totale costi fissi mensili: 9.600 €

  • Costi variabili mensili:
  • Prezzo medio per coperto: 25 €
  • Numero di coperti al giorno: 50
  • Numero di giorni di apertura al mese: 22

Totale ricavi mensili: 25 € x 50 coperti x 22 giorni = 22.500 €

  • Utile netto mensile:
  • Ricavi mensili: 22.500 €
  • Costi fissi mensili: -9.600 €
  • Utile netto mensile: 12.900 €
  • Utile netto annuo:
  • Numero di mesi all’anno: 12

Utile netto annuo: 12.900 € x 12 mesi = 154.800 €

L’analisi finanziaria mostra che il ristorante dovrebbe generare un utile netto di 154.800 € all’anno. È importante monitorare costantemente i costi e i ricavi per assicurarsi che l’attività sia redditizia.

Ecco una proiezione su 5 anni basata sull’analisi finanziaria presentata in precedenza:

  • 1° anno: 154.800 €
  • 2° anno: 159.840 €
  • 3° anno: 164.972 €
  • 4° anno: 170.197 €
  • 5° anno: 175.514 €

La proiezione su 5 anni mostra un aumento delle entrate del 3% all’anno , che può essere dovuto a fattori come l’aumento del numero di coperti, l’aumento dei prezzi o l’espansione dell’attività.

Ecco una tabella con le proiezioni di costi, ricavi, flussi di cassa, utile o perdita, per 5 anni:

Scarica i Modelli per Business Plan 2024 in Italiano che preferisci:

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Come posso personalizzare un modello di business plan per adattarlo alle esigenze della mia azienda?

Ci sono diversi modi per personalizzare un modello di business plan per adattarlo alle esigenze della tua azienda. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Definisci chiaramente la tua proposta di valore unica – Ciò che rende la tua azienda diversa dalle altre deve essere evidenziato nel tuo business plan. Questo aiuterà a distinguerti dai tuoi concorrenti e a mostrare ai potenziali investitori perché la tua azienda merita di essere finanziata.
  • Adatta il modello di business plan alla tua industria – Il tuo business plan dovrebbe riflettere la realtà specifica del tuo settore. Ad esempio, se sei un’azienda tecnologica, potresti voler includere informazioni sulle ultime tendenze tecnologiche o sui brevetti che hai depositato.
  • Personalizza le previsioni finanziarie – Le previsioni finanziarie sono una parte importante del business plan e dovrebbero essere personalizzate per riflettere le esigenze specifiche della tua azienda. Ad esempio, se la tua azienda sta cercando di ottenere finanziamenti per espandersi, dovresti includere previsioni di crescita che mostrino come i soldi saranno utilizzati per aumentare le vendite.
  • Aggiungi informazioni sulla tua squadra – I membri del team della tua azienda sono un’importante risorsa che può essere utilizzata per convincere i potenziali investitori del tuo successo futuro. Assicurati di includere informazioni sui membri del team, sulle loro esperienze e sulle loro qualifiche nel tuo business plan.
  • Personalizza il modello di business plan in base ai tuoi obiettivi – Il tuo business plan dovrebbe essere scritto con un obiettivo specifico in mente, come ad esempio ottenere finanziamenti o acquisire nuovi clienti. Assicurati che il tuo modello di business plan sia personalizzato per raggiungere il tuo obiettivo specifico.
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I nostri software sono il tuo migliore alleato per la richiesta di un finanziamento , per pianificare la tua impresa e per ottenere agevolazioni e contributo a fondo perduto.

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Contenuti dell'articolo

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Sviluppo software

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Tutti i software business plan includono un esempio completo, piano economico e finanziario , documento di business plan, due scenari , manuale, 10 giorni di assistenza tecnica e sono adatti sia alle start-up che alle imprese funzionanti.

Bel programma che ci ha supportati in tutta la fase di creazione del nostro progetto di apertura della creperia e ci ha permesso di ottenere agevolmente un prestito dal consorzio fidi.

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Ho avuto un'ottima esperienza con questa azienda, molto seria sia in fase di informazioni pre-acquisto che di assistenza nell'utilizzo del programma.

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Resto al sud  –   Imprenditoria femminile  –  Smart&Start  –   Fondo imprese creative  –   Nuove imprese tasso zero 

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Accompagnatore turistico

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Clinica dentale

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Edizioni musicali

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Gastronomia

Gioielleria

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Impresa immobiliare

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Ingrosso telefonia

Laboratorio odontotecnico

Lavanderia a gettoni

Lavanderia tradizionale

Microbirrificio

Mobilificio

Movimento terra conto terzi

Negozio di abbigliamento

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Negozio di articoli sportivi

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Negozio di biciclette

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Negozio di caccia e pesca

Negozio di dischi e cassette

Negozio di elettrodomestici

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PERCHÈ SCEGLIERE I SOFTWARE BUSINESS PLAN SPECIFICI DI BSNESS.COM

Fare il business plan senza essere un esperto.

Ora puoi fare da solo il business plan per la tua impresa, nuova o già funzionante , in modo semplice e rapido anche senza essere un esperto.

Verrai guidato dal manuale , dall’ esempio di business plan già fatto per la tua attività e avrai anche 10 giorni di assistenza tecnica inclusa nel prezzo.

Hai a disposizione oltre 200 software con un template di business plan in italiano completo, già fatto dai nostri professionisti, per tutte le principali attività.

Tutti gli esempi sono ottimizzati per la richiesta di finanziamenti e agevolazioni a fondo perduto.

È la soluzione ideale per fare in poco tempo il business plan che ti chiede la banca quando chiedi un prestito.

nessuna esperienza tecnica richiesta

COMPATIBILI CON I BANDI DI INVITALIA

Puoi utilizzare i nostri software specifici per accedere ai finanziamenti a tasso zero e alle agevolazioni a fondo perduto di Invitalia .

Abbiamo creato quattro moduli per riclassificare automaticamente i dati economici e finanziari dei nostri business plan secondo gli schemi previsti dai piani d’impresa dei bandi Invitalia :

  • RESTO AL SUD
  • ON – OLTRE NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO
  • SMART&START
  • SELFIEMPLOYMENT

UN ESEMPIO DI BUSINESS PLAN SU CUI LAVORARE

Nel software è precaricato un esempio completo di business plan , già realizzato per un caso reale.

Potrai modificare direttamente l’esempio nelle seguenti sezioni :

  • Dati aziendali , capitale sociale e agevolazioni;
  • Investimenti , modificando descrizioni, date ed importi;
  • Importo, tasso e durata dei mutui e finanziamenti ;
  • I tuoi prodotti, prezzi di vendita e costi di acquisto;
  • Volumi di produzione e vendita;
  • Costi variabili di produzione di beni e servizi;
  • Costi fissi e personale dipendente …

e sia la parte numerica che il documento di business plan si aggiorneranno automaticamente .

In questo modo potrai procedere in sicurezza senza fare errori e risparmierai molto tempo ottenendo un risultato professionale .

Esempio business plan pronto

L’UNICO SOFTWARE DAVVERO COMPLETO

Non troverai altri software specifici per fare il business plan di ogni singola attività e che includano:

  • il budget economico e finanziario;
  • il documento di business plan interattivo e già compilato in ogni sua parte;
  • due scenari alternativi coi quali potrai fare ogni tipo di simulazione per stabilire prezzi, investimenti e fare scelte di impresa corrette e razionali.
  • l’ analisi di bilancio con oltre 30 indici e i bilanci riclassificati;
  • l’ analisi SWOT ,il Business model Canvas e il piano di marketing ;
  • Gestione IVA, riserve e conferienti;
  • la stampa analitica di tutte le tabelle, grafici e bilanci ottenuti nel budget.

2 SCENARI ALTERNATIVI PER L’ANALISI DEI RISCHI

Un’altra funzione che troverai solo nei nostri software è quella degli scenari alternativi totalmente automatici.

Potrai variare fino a nove parametri per fare ogni tipo di simulazione e:

  • stabilire il prezzo migliore per i tuoi prodotti;
  • calibrare gli investimenti e le spese per il personale;
  • vedere come varia l’utile al variare dei volumi di produzione e vendita;
  • verificare la liquidità ed il fabbisogno finanziario al variare dei 9 parametri ecc.

I risultati degli scenari saranno poi riportati anche nel documento di business plan.

Scenario ottimistico

COME FARE IL PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO CON I NOSTRI SOFTWARE SPECIFICI

Vediamo ora gli 8 passi per la verifica e l’eventuale modifica dei valori dell’esempio di business plan precaricato in ognuno dei nostri software specifici.

Il lavoro è reso ancora più facile ed intuitivo dal fatto che il budget è interamente costruito con excel che è uno strumento potento, semplice e ben conosciuto dalla maggior parte degli utenti.

Ad ogni variazione apportata, il programma ricalcolerà ogni dato e aggiornerà l’intero lavoro, incluso il documento di business plan che vedremo in seguito

1) DATI DELL’IMPRESA, CAPITALE SOCIALE E AGEVOLAZIONI

Questa è la prima sezione nella quale vengono inseriti i dati dell’impresa e del capitale sociale con tutti i dati delle sottoscrizioni, aumenti di capitale e dei versamenti.

Inoltre abbiamo inserito i dati delle agevolazioni a fondo perduto richieste con i dati di erogazione ed il numero di anni nei quali verrà spalmato il ricavo di competenza.

Il software gestisce sia le agevolazioni in conto capitale che quelle in conto esecizio ed ogni dato già inserito in questo primo step può essere facilmente e velocemente variato, integrato o cancellato.

Come anticipato, ad ogni variazione, il programma ricalcola tutto e va ad aggiornare il bilancio e tutte le altre tabelle intermedie. 

Anagrafica, capitale sociale e agevolazioni

2) GLI INVESTIMENTI E I RELATIVI AMMORTAMENTI

Qui troverai tutti gli investimenti tipici di ogni attività, ognuno con il corretto coefficiente di ammortamento previsto dalle tabelle ministariali per la specifica attività.

Il software gestisce fino a 25 categorie di beni strumentali materiali, immateriali o finanziarie e ne calcola le quote di ammortamento.

Ricordati di indicare, nella colonna “TIPO”, la tipologia di bene strumentale come spiegato nella nota che si aprirà passando sopra al corrispondente triangolino rosso (materiale, immateriale, finanziaria ecc).

Se hai in programma di sostenere ulteriori investimenti potrai facilmente aggiungerli oppure potrai modificare la descrizione, l’importo o la data di acquisto di quelli esistenti.

Il software calcolerà immediatamente le corrette quote di ammortamento e potrai passare velocemente alla fase successiva.  

Investimenti e quote di ammortamento

3) MUTUI, PRESTITI E FINANZIAMENTI

Tutti i software specifici ed i relativi esempi di business plan sono pensati ed ottimizzati per la richiesta di mutui, prestiti e finanziamenti .

Il software calcola con precisione il fabbisogno finanziario per realizzare l’idea di business in modo da poter stabilire come reperire la liquidità necessaria attraverso capitale proprio, finanziamenti soci o prestiti bancari.

Possiamo quindi inserire i mutui e finanziamenti da chiedere con la relativa data, importo, durata e tasso di interesse e il programma calcolerà automaticamente la rata e l’importo degli interessi passivi

Come anche nelle altre sezioni, puoi modificare i dati del mutuo inserito o aggiungere fino a cinque nuovi mutui .

Se partecipi a un bando di Invitalia , ricorda di inserire il finanziamento agevolato nella prima riga, in modo che il modulo possa riclassificare correttamente il dato negli schemi del piano di impresa che dovrai presentare.

Mutui, finanziamenti e calcolo rata

4) PRODOTTI E SERVIZI, PREZZI DI VENDITA E COSTI DI ACQUISTO

Questa è la sezione nella quale abbiamo individuato i prodotti e servizi offerti dalla nostra impresa.

Per ogni prodotto abbiamo individuato il prezzo di vendita , le eventuali provvigioni di vendita (commissioni carte di credito premi o provvigioni) e, per i beni esclusivamente commercializzati, il costo di acquisto e la percentuale di ricarico .

Per i beni prodotti non andrà indicato alcun costo di acquisto ma avremo invece, più avanti, la sezione dei costi variabili con la relativa distinta base.

Per cambiare o aggiungere un prodotto è sufficiente scrivere sopra ad un prodotto esistente il nome del nuovo prodotto o aggiungerne uno nuovo in un campo vuoto ed inserire o variare il prezzo di vendita ed il costo di acquisto.

prezzi di vendita e costi di acquisto

5) VOLUMI DI PRODUZIONE / GESTIONE TARIFFE E PERNOTTAMENTI

Abbiamo diverse versioni del software con i quali creiamo i nosti modelli di business plan già fatti: la versione per le attività ricettive e quelle per le imprese commerciali, di servizi, professionali e di produzione.

Per le attività ricettive abbiamo, oltre alla sezione dei volumi di produzione, anche quella dei pernottamenti per poter gestire un numero illimitato di unità abitative e fino a 10 differenti tariffe.

In ogni software specifico, troverai una utility specifica per il calcolo dei volumi di produzione e vendita.

In questo modo potrai calcolare rapidamente i volumi mese per mese e variarli altrettanto velocemente per fare simulazioni e prove e sarà il software a ricalcolare tutto automaticamente.

Inoltre potrai utilizzare il software anche per il controllo di gestione sostituendo, mese per mese, i dati previsionali con quelli rilevati a consuntivo.

Calcolo dei volumi di produzione

6) I COSTI VARIABILI E LA DISTINTA BASE

Per le attività produttive di beni e servizi la gestione dei costi variabili è di vitale importanza.

Qui possiamo indicare, per ognuno dei nostri prodotti, tutte le componenti necessarie a realizzarlo.

Negli esempi di business plan già fatti , contenuti nei vari software specifici, abbiamo già indicato tutte le materie prime, componenti o semilavorati necessari alla realizzazione di ogni prodotto.

Per ogni voce di costo variabile abbiamo indicato la tipologia (materia prima, mano d’opera, lavorazioni ecc), il prezzo unitario e la quantità necessaria per la produzione di un’unità di prodotto.

Qualunque sia il nostro prodotto qui potremo facilmente indicare tutte le sue componenti: che sia la ricetta per la realizzazione di una pizza o di pasticcini o per la produzione di un servizio di noleggio o di manutenzione.

Una volta inseriti i singoli costi variabili di produzione il programma li moltiplica per i volumi di produzione precedentemente indicati e calcola i costi variabili complessivi per prodotto o per tipologia nelle tabelle di riepilogo.

Costi variabili di produzione

7) I VOLUMI DI VENDITA DEI PRODOTTI E SERVIZI

Nella sezione dei volumi di vendita troverai le quantità vendute indicate analiticamente per ogni prodotto e per ogni mese.

Puoi modificare facilmente tali quantità semplicemente sostituendo il valore già indicato con quello desiderato e, ad ogni variazione, verranno ricalcolati i fatturati, flussi finanziari, bilanci, ecc.

Per i servizi i volumi di vendita solitamente sono uguali a quelli di produzione e possono essere ricopiati automaticamente dai volumi di produzione con un solo click sull’apposito pulsante che abbiamo previsto.

Come in ogni sezione troverai le tabelle riepilogative, riassuntive e relativi grafici.

Calcolo dei volumi di vendita

8) LA GESTIONE DEI COSTI FISSI

La sezione dei costi fissi è l’ultima nella quale dovrai controllare e eventualmente modificare i dati.

Qui puoi gestire tutti i costi fissi con dettaglio mensile e calcolare automaticamente le spese del personale.

Per i dipendenti dovrai solo inserire il mese di inizio e fine assunzione, il numero e lo stipendio lordo previsto e sarà il programma a calcolare automaticamente i contributi, inail, tfr, tredicesima e quattordicesima.

Se preferisci puoi comunque inserire i dati del personale manualmente.

Anche tutti gli altri costi fissi possono essere modificati indicando semplicemente i nuovi valori o variando le voci già previste.

Costi fissi e calcolo spese del personale

Una volta terminato il controllo dei dati già esistenti per il vostro specifico business plan già, sarà il programma a ricalcolare:

  • il bilancio CEE e i fatturati;
  • il cash flow e il rendiconto finanziario;
  • l’analisi di bilancio con oltre 30 indici e conti economici e stati patrimoniali riclassificati.

Sarà sufficiente un click per stampare tutto il budget aziendale economico e finanziario a 5 anni e per ottenere il documento di business plan già interamente realizzato ed aggiornato con i nuovi dati.

L’unica cosa che ti rimarrà da fare sarà inviare un’email alla banca, ai soci o ai potenziali investitori con il business plan in PDF e la stampa del budget analitico integrale.

ECCO IL MODELLO DI BUSINESS PLAN

Con un clik il software crea il documento di business plan con tutti i dati economici e finanziari ottenuti fino ad ora.

Se ti accorgi di dover aggiungere o modificare un dato puoi sempre tornare al modulo del budget, apportare le modifiche necessarie e, con un altro clic, aggiornare di nuovo il documento.

Il documento sarà già completo e strutturato in capitoli, tutti già debitamente compilati dai nostri professionisti sulla base di un caso reale per ogni singola attività economica.

Potrai modificare e integrare tutti i testi presenti e, in corrispondenza di ogni capitolo, troverai una breve guida che ti aiuterà a personalizzarlo.

Vediamo ora, punto per punto, come sarà strutturato e i contenuti del documento di business plan che viene creato dai software specifici.

 I) EXECUTIVE SUMMARY – UNA BREVE DESCRIZIONE DELLA TUA IDEA DI BUSINESS

Si tratta della prima e più importante sezione del documento di business plan ed è il primo messaggio che dai al destinatario del business plan.

Con l’ executive summary il lettore si farà  una prima impressione che sarà poi difficile da modificare nel resto del documento, quindi è fondamentale colpirlo positivamente fin da subito.

Puoi già scrivere una bozza di executive summary ma poi è fondamentale rivederla, anche profondamente, al termine del lavoro.

Deve trattarsi di una sintesi del progetto da leggere in pochi minuti e dovrà toccare i seguenti argomenti:

  • I beni o servizi che intendi produrre o le merci che intendi commercializzare;
  • chi saranno i tuoi clienti, identificandoli con una buona precisione;
  • quali sono i bisogni del tuo target che andrai a soddisfare le motivazioni che lo spingeranno a rivolgersi proprio alla tua impresa;
  • come sarà organizzata la tua impresa;
  • una descrizione delle risorse umane che parteciperanno al progetto;
  • l’individuazione delle risorse finanziarie necessarie a realizzarlo e i risultati attesi da questo progetto.

 II) IL MERCATO AL QUALE INTENDI RIVOLGERTI

A quale segmento di mercato intendi rivolgerti?

Chi saranno i tuoi clienti e per quale motivo decideranno di acquistare i tuoi prodotti oppure usufruire dei tuoi servizi?

Cerca di far capire al lettore se i tuoi prodotti soddisfano bisogni ed esigenze che attualmente non sono soddisfatte oppure spiegagli come intendi farlo in modo migliore, ad un minor prezzo o con una maggior fruibilità.

Non dimenticare di dire se e come reagirà il mercato alla tua discesa in campo.

La segmentazione del mercato di riferimento

È importante individuare con precisione quale sarà il mercato al quale intendi rivolgerti classificandolo in funzione di tutti i più importanti criteri come, ad esempio:

  • se appartiene al settore privato oppure a quello pubblico;
  • se la clientela è italiana, europea o appartiene ad un preciso territorio;
  • il comportamento d’acquisto, ad esempio, online o di tipo tradizionale;
  • la numerosità del mercato di riferimento in relazione alla dimensione della tua impresa.

L’evoluzione del tuo mercato di riferimento

Non è semplice per una piccola impresa fare previsioni sull’andamento del mercato ma, grazie ad internet, è sempre più facile avere accesso a studi e ricerche di mercato dalle quali tratte segnali importanti.

Al tempo stesso bisognerà anche individuare possibili rischi di natura esterna derivanti da cambiamenti legislativi, ordinanze locali o di natura politica magari per la dipendenza da altri stati nell’approvigionamento delle materie prime.

La concorrenza

Cerca di individuare, uno ad uno, tutti i tuoi competitor che possano soddisfare il medesimo bisogno del tuo mercato di riferimento anche in maniera differente.

Studia e descrivi eventuali barriere all’ingresso nel tuo segmento di mercato ed elabora strategie per superarle.

Individua i punti di forza e di debolezza, sia tuoi che della concorrenza e cerca di capire come reagirà alla tua entrata sul mercato.

Nel documento troverai istruzioni ancora più approfondite che ti aiuteranno a ragionare su tutti gli aspetti relativi al mercato e alla concorrenza.

 III) I PRODOTTI ED I SERVIZI OGGETTO DELLA TUA ATTIVITÀ

Definisci in modo chiaro quali sono i beni o servizi che intendi produrre o le merci che hai deciso di commercializzare.

Soffermati soprattutto sugli aspetti importanti per soddisfare i bisogni del tuo mercato di riferimento e poi approfondisci i successivi punti:

  • descrizione tecnica, se necessario, dei prodotti e dei servizi, descrivendo il processo produttivo e indicando come andranno a soddisfare i bisogni del tuo target di mercato;
  • indica i tempi per la progettazione e la produzione dei beni, per la messa a punto dei servizi da erogare o per la ricerca e l’approvigionamento degli articoli da commercializzare;
  • l’erogazione di eventuali servizi accessori come ad esempio il servizio di installazione, di manutenzione, formazione, post vendita ecc.

IV) IL PIANO DI MARKETING

Ricorda innanzitutto che la promozione e la pubblicità sono un elemento della strategia di marketing ma non sono la stessa cosa.

Per definire il piano di marketing possiamo dire che è l’insieme di tutte le azioni e strategie messe inatto per raggiungere gli obiettivi di vendita ad un determinato livello di prezzo.

Il piano di marketing è fondamentale per il successo dell’impresa e, quindi, questa sezione deve essere fatta davvero bene e deve risultare chiara, interessantee convincere il lettore della sua bontà.

Il piano di marketing abbraccia, fondamentalmente quattro aree:

  • la definizione e le caratteristiche del prodotto o del servizio;
  • la scelta dei prezzi di vendita;
  • la distribuzione del prodotto;
  • la promozione e la pubblicità.

Il prezzo di vendita

Illustrare e documentare come si è arrivati alla definizione del o dei prezzi di vendita.

Si tratta di un processo complesso che deve tenere conto dei prezzi di mercato praticati dalla concorrenza, del posizionamento sul mercato stesso, dei costi di produzione e dei costi fissi di struttura.

La promozione dei prodotti e dei servizi erogati dall’impresa

In questo paragrafo dovranno essere illustrate le strategie adottate per la promozione dei propri prodotti, il budget messo a disposizione e i canali di promozione che si intende utilizzare.

La promozione può essere volta a pubblicizzare direttamente la vendita dei prodotti, oppure a creare il bisogno che si vuole soddisfare o ancora a promuovere la conoscibilità del marchio e l’immagine dell’impresa.

La distribuzione dei prodotti e dei servizi

Spiegare innanzitutto come si intende vendere il prodotto e attraverso quali canali: tradizionale, online, distributori automatici, porta a porta, ecc.

La vendita di un prodotto, ma anche di un servizio, può avvenire in tantissimi modi ed è bene scegliere quello migliore per il target definito e per la tipologia di prodotto trattato.

V) IL PIANO ORGANIZZATIVO

Il piano organizzativo deve contenere tutte le informazioni su come sarà organizzata la tua impresa.

Può essere piò o meno ampio ed importante in funzione della dimensione e della complessità del progetto e dovrà illustrare:

  • quali funzioni saranno svolte internamente e quali esternamente;
  • le competenze presenti all’interno del gruppo e quelle all’esterno (ad esempio commercialista, tecnici ecc).

In particolare ti consigliamo di approfondire i seguenti aspetti dell’organizzazione:

  Le risorse umane di cui potrai avvalerti

Descrivi le capacità, le esperienze, i ruoli e le mansioni affidate ad ogni persona che farà parte del progetto evidenziando le competenze.

Per maggior chiarezza rappresenta il tutto graficamente con un organigramma aziendale e non aver paura ad individuare eventuali carenze indicando però come prevedi di risolverle.

La forma giuridica e il know how disponibile

Indica il tipo di società che hai scelto e spiega il perchè soffermandoti sugli aspetti economici, legali, organizzativi e di limitazione o meno delle responsabilità.

Evidenzia le competenze e le conoscenze sulle quali potrai far leva e che ti differenziano dalla concorrenza come particolari titoli, esperienze, brevetti, successi imprenditoriali ottenuti in precedenza, tecnologie avanzate a tua disposizione.

I processi produttivi

Questo punto è molto importante per le aziende che si occupano della produzione di beni ma anche di servizi.

In questo paragrafo potrai illustrare come si svolge il processo per ottenere i prodotti che immetterai sul mercato illustrando:

quali fasi della produzione si svolgeranno internamente e quali invece saranno esternalizzate;

  •  in quali unità locali si svolgerà la produzione;
  • quali attrezzature, macchinari ed impianti verranno utilizzati;
  • localizzazzione e organizzazione dei magazzini utilizzati ecc

  I mercati di approvigionamento, la logistica e l’ambiente

Anche questo punto può avere maggiore o minore importanza in funzione del tipo di impresa che hai in mente e sarà importantissimo se avrai a che fare con fornitori strategici di materie prime e componenti.

In tal caso dovrai identificare i componenti principali del prodotto e individuare con precisione i fornitori, il loro potere contrattuale e le possibili alternative di approvigionamento.

Allo stesso modo sarà importante indicare i flussi logistici di materie prime e componenti per individuare eventuali rischi di blocco e le possibili alternative.

Dovrà essere chiaro cosa succederà in occasione di importanti fluttuazioni dei prezzi o interruzioni di fornitura e come hai previsto di farvi fronte.

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Business plan: a cosa serve, come farlo ed esempio pratico

Alessandra Di Mauro

Il business plan è un documento molto importante per la vita dell’impresa e per definire strategie, obiettivi e modalità per raggiungerli. Si tratta di uno strumento utile sia per prendere decisioni strategiche sia per mostrare a terzi l’operatività dell’azienda e le prospettive future. Infatti, può essere redatto per scopi interni oppure al fine di mostrarlo agli stakeholders.

In sostanza, il business plan è imprescindibile per un’azienda di medio-piccole dimensioni che è orientata alla crescita e che vuole stabilire i prossimi step da fare per riuscire a raggiungere determinati obiettivi. In particolare, il documento può essere verso un target specifico o può essere generico: nulla vieta di fare un BP generale e poi andare a integrare le informazioni utili nel momento in cui lo si deve presentare a una determinata platea: investitori, istituzioni, banche, fornitori, clienti o qualsiasi altro soggetto.

Come (e quando) si prepara e in che cosa consiste un business plan?

Un business plan è un documento che riassume un progetto imprenditoriale già esistente o in via di sviluppo definendo obiettivi, strategie, piano operativo, piano marketing e proiezioni future . Se per ogni cittadino c’è una carta d’identità, per ogni azienda dovrebbe esistere un Business Plan, anche se mantenendo il paragone dobbiamo specificare che un BP è un documento molto più complesso e completo, un vero e proprio piano d’azione.

Infatti, contiene una serie di informazioni rilevanti riguardo la storia dell’azienda, l’idea imprenditoriale ma anche il futuro, le prospettive di crescita e i dati economico-finanziari previsti. Insomma, non è solo un documento descrittivo, ma è piuttosto uno strumento strategico per il presente e il futuro dell’impresa a livello interno e a livello esterno.

Viene redatto in diverse parti, in genere quattro, ma molto dipende anche dalla natura dell’attività e dal suo stato di realizzazione: un BP di un’azienda neonata è inevitabilmente molto diverso dal BP di un’azienda esistente da anni.

Per quanto riguarda invece la frequenza con cui strutturare questo documento, possiamo dire che è piuttosto variabile: la sua copertura va dai 3 ai 5 anni , ma molto dipende dalle finalità con cui viene realizzato e dalle prospettive future. Non è infatti possibile utilizzare un Business Plan di tre anni fa (anche se esso considerava i cinque anni successivi) per presentare l’azienda ad un investitore se nel frattempo sono cambiati elementi significativi dal punto di vista gestionale e operativo.

Viceversa, per le piccole realtà può non essere necessaria la redazione del Business Plan o una sua troppo frequente revisione , molto dipende anche dalla tipologia di attività effettuata. Spesso si associa la redazione di un Business Plan alla nascita di una startup: non appena si ha l’idea e un prototipo di prodotto o servizio, si inizia a strutturare un BP in modo da poterlo presentare a investitori più o meno istituzionali . Effettivamente si tratta di un iter sensato, ma non è l’unico caso in cui un’azienda (o anche la startup) ha bisogno di questo strumento.

Anzi, nel corso della vita dell’azienda possono essere realizzati diversi business plan di diversa durata e con diversa finalità.

Quali sono i 4 componenti di un business plan? Ecco come farlo

Un buon business plan deve essere redatto seguendo dei principi di trasparenza, accuratezza e facilità di comprensione . Non deve quindi necessariamente contenere elementi troppo tecnici o specifici, ma deve fornire le informazioni principali per comprendere il business e avere un’idea delle prospettive future.

Si può dividere in diversi modi, ma la classica scaletta prevede quattro componenti principali: descrizione dell’impresa, analisi di mercato, organizzazione e gestione, piano finanziario . In alcuni casi si può considerare anche l’ipotesi di inserire un’ultima sezione conclusiva, redatta considerando il pubblico target a cui il business plan si rivolge e riassumendo le informazioni principali.

La prima sezione prevede fondamentalmente un contenuto descrittivo , il più possibile scorrevole e interessante. La presentazione dell’idea di business e una descrizione dell’impresa passano anche per la visualizzazione del prodotto (con contenuti multimediali accattivanti e semplici) e del team che ha contribuito a creare e far crescere l’azienda, che sia neonata o che abbia alle spalle anni e anni di storia. Si può valutare una descrizione dell’impresa asciutta ed essenziale o un testo più articolato che possa spiegare anche l’origine del prodotto, il modo in cui è stata concepita l’idea (soprattutto se si tratta di una startup), il tempismo con cui i fondatori si sono incontrati e hanno fatto nascere il business e così via.

Nella seconda sezione, invece, si parla di mercato: a chi si rivolge il prodotto e perché dovrebbe raccogliere un certo riscontro?

L’analisi di mercato risponde a queste domande passando per i seguenti step: analisi demografica e dimensione del mercato, target e suoi bisogni , analisi della concorrenza (se esiste) e delle barriere all’ingresso (sia in termini di mercato sia in termini di regolamentazione ). L’analisi di mercato fornisce quindi informazioni di contesto molto utili per comprendere in che situazione opera (o opererà) l’azienda ed è già possibile intuirne gli elementi di forza e di debolezza in termini di posizionamento.

Come ulteriore approfondimento su punti di forza e punti di debolezza c’è anche la possibilità di integrare la SWOT Analysis , uno strumento di pianificazione strategica che suddivide in quattro aree di valutazione il contesto in cui opera l’azienda: punti di forza e punti di debolezza, come anticipato, ma anche minacce e opportunità. Ovviamente punti di forza e di debolezza si riferiscono alla situazione interna all’azienda, cioè alle caratteristiche del business, dell’impresa e alle risorse presenti (o non presenti). Invece minacce e opportunità si riferiscono al contesto esterno e possono dipendere dalla collocazione geografica dell’azienda, da elementi legati all’attualità, alla regolamentazione, alla fiscalità e così via.

Nella sezione successiva si approfondiscono le modalità operative e di gestione pensate (o già in applicazione) per raggiungere gli obiettivi . Fa parte di questa sezione anche l’analisi delle Risorse Umane necessarie e già operative in azienda: è necessario inserire nuove figure ? Quali sono le prospettive in termini di crescita o mantenimento delle figure chiave ? Sono presenti in quest’area anche informazioni riguardo la gestione del personale , la motivazione, la possibilità di crescita , i principi che ispirano il lavoro e molto altro ancora.

Conseguenza dell’organizzazione delle risorse umane è anche la definizione dell’operatività dell’azienda nei suoi aspetti più pratici. Nel caso di produzione di beni fisici può, per esempio, essere approfondita la modalità di produzione , il luogo in cui avviene e le risorse necessarie, la gestione del magazzino e l’IT, oltre naturalmente alle eventuali certificazioni.

Infine, il piano finanziario riassume le informazioni finanziarie , appunto, legate allo storico dell’impresa, se c’è, e alla sua potenziale crescita nel tempo. Se è possibile si utilizzano i dati finanziari degli ultimi tre o cinque anni e, sulla base di essi, si possono formulare delle ipotesi per gli anni futuri, in genere altrettanti tre/cinque . Rientrano in quest’area i calcoli relativi non solo ai risultati economici come il fatturato , ma anche i margini lordi delle vendite, ai flussi di cassa , la gestione di debiti e crediti , la previsione di determinati investimenti e le motivazioni di quanto accaduto negli anni precedenti. Come già anticipato in precedenza, un BP deve considerare il contesto in cui si è operato: l’anno in cui è scoppiata la pandemia da Covid-19 è ad esempio da considerarsi come anomalo e un eventuale risultato economico negativo non può essere considerato rilevante quanto quello di qualsiasi altro anno.

Soprattutto per le aziende medio-piccole può essere necessario rivolgersi a un professionista per avere un parere più completo e per poter fare previsioni verosimili. Infatti, è importante non fare previsioni eccessivamente ottimistiche (potrebbero essere un “boomerang”), ma anche evitare scenari pessimistici che potrebbero allontanare eventuali investitori. All’interno di quest’ultima sezione sono rilevanti anche i dati relativi ai flussi di cassa passati e previsti in futuro, ma su questo aspetto ci si focalizza successivamente.

Infine, come anticipato in precedenza, si può aggiungere anche un’eventuale conclusione che riassume gli aspetti più importanti e tale chiusura può essere modificata sulla base del target a cui ci si rivolge. Proprio di questo aspetto forniamo un approfondimento nel seguente paragrafo.

Come scrivere un business plan efficace: analisi del target e del mercato

Come già specificato in precedenza, il business plan è da intendere come uno strumento che si modifica nel tempo e che cambia sulla base delle esigenze dell’azienda e, naturalmente, del soggetto a cui è rivolto.

Un classico soggetto a cui si rivolge il business plan è un finanziatore , con le dovute differenze se si tratta di un ente istituzionale, di una banca o di un soggetto privato. Soprattutto nel caso delle startup , ci si rivolge a questo genere di soggetti con la consapevolezza che è necessario fornire informazioni precise dal punto di vista finanziario, con previsioni che siano contemporaneamente allettanti ma verosimili.

Rivolgersi a un professionista per la redazione del business plan può essere una mossa molto saggia, in particolare se lo si vuole presentare a enti come le banche: esse infatti richiedono requisiti piuttosto stringenti da rispettare e non elargiscono facilmente i finanziamenti necessari per avviare (o ampliare) un business.

Diverso ragionamento per eventuali investitori privati, come i cosiddetti business angel : si tratta di investitori informali che possono apportare tanto capitali quanto conoscenza , know-how e competenze specifiche. Nel rivolgersi a questi soggetti è necessario fare leva sull’aspetto imprenditoriale, esaltando l’idea e l’innovazione a cui in genere sono particolarmente sensibili. Un buon Business Plan è equilibrato su tutti gli aspetti, ma nella presentazione a un Business Angel è centrale l’idea e l’evoluzione che può avere, mentre è accettabile che non vi siano ancora tutte le competenze necessarie per realizzare il progetto (anzi, esse potrebbero essere apportate proprio dal BA).

In alcuni casi il business plan può essere uno strumento anche per diffondere un’idea e per cominciare a farla conoscere. Definirlo una forma di pubblicità è eccessivo, ma si tratta comunque di uno strumento pubblico che può aiutare a far diffondere l’idea di business e attrarre così, ancora una volta, investitori o competenze… o più semplicemente potenziali clienti (per il presente o per il futuro).

In alcuni casi il business plan è uno strumento valido anche per dialogare con le istituzioni , mostrando ad esempio l’impatto positivo che un progetto può avere sulla collettività e ottenere così un sostegno, in genere soprattutto simbolico, da parte di tali istituzioni.

Esempio pratico per creare un Business Plan: non solo per startup, scarica i PDF!

Come già anticipato il business plan è uno strumento che non serve solo alle startup , ma ci sono situazioni in cui può essere particolarmente utile, ecco riassunti i tre scenari più frequenti:

  • Startup neonata o idea in corso di validazione;
  • Cambiamento di strategia all’interno di un business esistente;
  • Evoluzione ed espansione di un’azienda già esistente.

Nel primo scenario ci riferiamo a una neonata startup o a un’idea (cioè una potenziale startup) che sta formulando ora i primi step dal punto di vista operativo. I primi anni di vita sono senza dubbio i più complessi per le idee di business innovative e, anche per questa ragione, formulare un Business Plan affidabile e verosimile può fornire un’ottima linea guida da seguire e, anche a posteriori, può permettere di capire come intervenire su aree critiche o modificare determinate strategie. Inevitabilmente, essere precisi riguardo le previsioni, soprattutto finanziarie, può essere complicato.

Il secondo scenario ipotizza un’attività che ha scelto di modificare in maniera consistente il proprio core business , motivo per cui utilizza un Business Plan per comunicare a diversi soggetti questo cambio di rotta e per pianificarne l’effettiva realizzazione. Ad esempio, la riconversione di un processo produttivo può comportare rilevanti cambiamenti dal punto di vista operativo per l’azienda stessa e per numerosi stakeholders : fornitori, clienti, creditori, istituzioni e così via. Un trend in questo senso molto attuale è legato alla crescente attenzione alla sostenibilità da parte di imprese nei più disparati settori.

Infine, il terzo scenario ipotizza una consistente crescita prevista nel prossimo futuro dell’azienda, motivo per cui si può intensificare la ricerca di investitori o adattare tutte le aree aziendali alla nuova dimensione: il business plan può aiutare a determinare i confini di questa crescita, comprendere quali strategie mettere in atto e valutare la necessità di risorse per riuscirci.

In ogni caso, molte aziende e startup rendono il proprio business plan scaricabile in PDF direttamente dal sito: che tu sia un investitore o semplicemente un curioso, prova a dare un’occhiata per farti un'idea di come i progetti vengono concretizzati in un BP.

Modello di Business Plan e previsione di flussi: Excel non basta più!

Come visto, la previsione dei parametri economico-finanziari fa parte di un buon business plan e, anzi, in molti casi è uno dei fattori critici del documento. Infatti, ipotizzare i flussi di cassa futuri è un esercizio talvolta complesso e senza dubbio centrale nelle ipotesi di crescita. La liquidità aziendale è infatti decisiva nel comprendere se e come la crescita è possibile ed è sostenibile anche nel medio periodo.

In tal senso, Agicap si posiziona come un alleato fondamentale della gestione dei flussi passati , presenti e futuri . Un software che raccoglie tutte le informazioni utili e automatizza la gestione: collega tutti i conti bancari , categorizza entrate e uscite e ti permette di consultare dati sempre aggiornati e corretti.

Excel e i suoi fogli di calcolo sono un vecchio ricordo, così come errori di battitura e infiniti inserimenti manuali . Agicap consente anche di creare e adeguare gli obiettivi e avere sempre a portata di clic tutti gli scenari possibili del prossimo futuro : flussi di cassa, investimenti, assunzioni, fatturato…

Inoltre, Agicap centralizza fatture, debiti e crediti . Un modo efficace anche per ridurre i ritardi, accelerare gli incassi e migliorare così i dati effettivi e le previsioni in termini di cashflow.

Anticipare i potenziali problemi operativi , gestionali e finanziari è una capacità inestimabile dei business sostenibili nel tempo e Agicap è lo strumento con cui perseguire questo obiettivo.

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