business plan impianto fotovoltaico 500 kw

Business plan impianto fotovoltaico: scenario e opportunità

Cos'è un business plan per un impianto fotovoltaico.

Si tratta di un documento che descrive tutti gli aspetti del progetto : analisi di mercato, studio delle abitudini e necessità di consumo della controparte, pianificazione finanziaria, progettazione tecnica, strategie operative, flussi di cassa e valutazione dei rischi. Uno strumento utile, quindi, per valutare tutti gli aspetti legati al nostro investimento, nel breve e lungo periodo. L’installazione dell’impianto costituisce infatti solo un aspetto dell’intera catena di valore connessa alla generazione di energia rinnovabile. Potersi affidare ad un operatore in grado di gestire interamente e con personale interno ogni singola fase della catena di valore è quindi fondamentale per valorizzare al meglio il proprio investimento. La metodologia con cui Southenergy opera da 16 anni si basa proprio su tali presupporti, i soli a nostro avviso validi affinché l’investimento generi realmente valore. Ci riteniamo garanti dell’investimento dei nostri clienti, indipendentemente dalla potenza dell’impianto.  Ecco di seguito, a titolo di esempio, i principali elementi parte di un business plan in ambito fotovoltaico, al fine di condividere le logiche generali.

Analisi del mercato e della domanda energetica

Si tratta di una fase cruciale, poiché va ben oltre la semplice valutazione della disponibilità di luce solare. Si tratta di comprendere il contesto in cui opera l’azienda, la produzione storica e quella attesa, le dinamiche di mercato e consumo connesse alla fornitura in essere e la declinazione delle medesime in ambito fotovoltaico. Come primo passo è cruciale procedere con l' analisi dei dati storici di consumo energetico della controparte, non solo in termini di consumi globali ma analizzando le fasce specifiche di consumo e i relativi picchi di consumo in ciascuna di esse. 

L’identificazione delle fasce orarie di consumo e delle tariffe energetiche vigenti consente di comprendere in che misura l’impianto potrà contribuire al risparmio energetico, sia per la quota parte di energia autoconsumata sia rispetto all’energia immessa in rete e prelevata dalla stessa. Questa fase consente di determinare in maniera quantitativa le scelte economiche e tecniche conseguenti. In questa fase gli operatori Southenergy analizzano le specifiche del cliente come un caso unico, pregno di peculiarità specifiche, conciliando il risultato di questa prima analisi con le competenze maturate in oltre 15 anni di applicazione di tale metodologia.

Valutazione della fattibilità tecnica

Dopo aver completato l'analisi del mercato e della domanda energetica, la fase successiva è la valutazione della fattibilità tecnica del progetto in conformità con le specifiche di scenario apprese in precedenza e strutturali. Questo significa esaminare attentamente gli aspetti tecnici per determinare non solo la fattibilità del progetto ma parimenti la migliore configurazione tecnica possibile.

Parametri da tenere in considerazione

  • Latitudine del sito : in base alla collocazione geografica del sito in cui verrà installato l’impianto fotovoltaico cambierà il tilt ottimale dei moduli fotovoltaici.
  • Irraggiamento solare: questo parametro indica l'energia della radiazione solare che incide su una superficie unitaria. Essenzialmente, l'irradiazione solare rappresenta la densità di energia solare che arriva sui moduli fotovoltaici. 
  • Efficienza dei moduli fotovoltaici: si riferisce all'efficienza con cui i moduli fotovoltaici trasformano la luce solare in energia elettrica utilizzabile. Con l'avanzare della tecnologia, gli impianti fotovoltaici moderni offrono un'efficienza sempre maggiore, consentendo di massimizzare la produzione energetica su una determinata area di installazione.
  • Orientamento dei moduli: l'orientamento dei moduli fotovoltaici, che include l'inclinazione e l'angolazione rispetto al sole, riveste un ruolo significativo nella produzione energetica dell'impianto. Un corretto orientamento dei pannelli solari consente di sfruttare al massimo l'energia solare disponibile, ottimizzando così le prestazioni complessive dell'impianto.

Questi parametri rappresentano elementi fondamentali da considerare nella progettazione e implementazione di un impianto fotovoltaico efficiente e produttivo, poiché consentono una stima accurata della producibilità energetica dell’impianto.

Valutazione della fattibilità economica

La valutazione della fattibilità economica comprende la stima dei costi e dei ricavi previsti del progetto . Questo include la determinazione dei costi iniziali di investimento per la progettazione, acquisto materiali e l'installazione dell’impianto, nonché i costi operativi previsti per la gestione dell'impianto nel tempo. Allo stesso tempo, è importante stimare i ricavi derivanti dall’autoconsumo di energia autoprodotta e dalle logiche stesse di relazione del nostro impianto fotovoltaico con la rete tradizionale.

Stima dei costi

In primo luogo, la stima accurata dei costi iniziali di investimento è cruciale per comprendere il capitale necessario per avviare il progetto. Questi costi possono includere l'acquisto di attrezzature e materiali, la preparazione del sito, i costi di progettazione e installazione, nonché le spese amministrative coerentemente con gli obblighi di legge. Un servizio realmente “chiavi in mano” non può prescindere da una gestione completa degli adempimenti sopra citati: il rischio è quello di trascurare l’investimento globale del progetto limitandosi al solo costo di installazione, incorrendo poi in costi non preventivati ma necessari nella corretta gestione di un impianto.

Stima delle entrate

I consumi energetici giocano un ruolo chiave nel determinare i ricavi derivanti dall’installazione di un impianto fotovoltaico. Uno dei modi più significativi per valorizzare l’energia prodotta è attraverso l’ autoconsumo . A questo si sommano le forme di incentivazione che concorrono ai ricavi, come ad esempio lo scambio sul posto e il ritiro dedicato (Rid), formule di incentivazione a regolazione della vendita dell’energia.

Costi “gestionali”

Un business plan di successo non potrà prescindere da un’attenta analisi dei costi relativi all’intero ciclo di vita dell’impianto, ossia costi iniziali di installazione e costi di gestione e manutenzione nel tempo. La corretta gestione dei flussi di cassa in merito non può prescindere inoltre da una valutazione del timing in cui si verificheranno queste spese, essenziale per la gestione dell’investimento nel tempo.

Gli elementi sopra citati, insieme ad altre variabili analitiche aggiuntive, consentono di definire se il progetto è economicamente fattibile e come massimizzare la redditività del progetto nel lungo termine. Rappresentare al termine dell’analisi un puntuale payback period (stima il tempo necessario affinché i flussi di cassa generino entrate sufficienti a ripagare l’investimento iniziale) è sinonimo di professionalità e garanzia sull’investimento.

Southenergy: 16 anni di rinnovabili al servizio del vostro business plan fotovoltaico

Dal 2008, Southenergy fornisce soluzioni personalizzate volte a valorizzare le fonti di energia rinnovabile, fornendo tutte le informazioni e un percorso di consulenza personalizzato ad aziende e famiglie. Scopri l’efficienza dei nostri impianti fotovoltaici e le soluzioni chiavi in mano che abbiamo riservato a chi ci ha già scelto: visita la sezione del nostro sito dedicata ad alcuni dei progetti da noi realizzati. Se desideri entrare in contatto con il nostro personale tecnico per una consulenza gratuita personalizzata contattaci compilando il form seguente. Ci impegneremo ad individuare la migliore soluzione al tuo problema energetico.

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Business plan fotovoltaico: tutto quello che devi sapere

Business plan fotovoltaico: tutto quello che devi sapere

Business plan fotovoltaico: cosa è, a cosa serve e come realizzarne uno

Il business plan fotovoltaico svolge un ruolo fondamentale nell’analisi di fattibilità di un progetto di installazione di un impianto fotovoltaico. Questo documento individua i costi associati all’installazione e stima i rendimenti attraverso analisi di matematica finanziaria.

Per questo motivo, la creazione di un business plan fotovoltaico richiede attenzione e precisione, poiché errori, omissioni e carenze di informazioni possono condizionare il successo del progetto stesso. Per garantire la sua corretta elaborazione, è necessario avvalersi di strumenti e conoscenze specifiche , come ad il software fotovoltaico. Strumenti e conoscenze che solo esperti del settore, come noi di Valore Energia, possiedono e utilizzano alla perfezione.

Quando si deve installare un impianto fotovoltaico domestico quindi, la prima cosa da fare è rivolgersi a degli esperti in materia. Saranno loro ad elaborare un business plan fotovoltaico e a farti capire se e quanto ti conviene ricorrere a questa tecnologia.

Ma come si realizza un business plan fotovoltaico?

Abbiamo cercato di spiegartelo brevemente qui di seguito.

Cos’è il business plan fotovoltaico

Il business plan fotovoltaico è un documento essenziale che definisce e riepiloga i parametri economici chiave relativi all’installazione di un impianto fotovoltaico. Questo prospetto dettagliato identifica con precisione tutti i costi associati al progetto e stima i rendimenti nel tempo, calcolando il periodo di ammortamento e i successivi ricavi.

Gli impianti fotovoltaici hanno la caratteristica unica di convertire l’energia solare in energia elettrica. L’installazione di un impianto fotovoltaico rappresenta un vero e proprio investimento, sia dal punto di vista ambientale che economico. Come per qualsiasi investimento, è necessario eseguire una serie di analisi preventive per valutare la fattibilità del progetto.

Il business plan fotovoltaico offre una prospettiva finanziaria chiara dell’investimento. Esso consente di valutare i costi iniziali , come l’acquisto e l’installazione dei pannelli solari, gli adattamenti strutturali e le eventuali spese legali. Inoltre, il business plan stima i rendimenti futuri , tenendo conto di fattori come la produzione di energia solare, il prezzo dell’elettricità, gli incentivi governativi e le spese di manutenzione.

La realizzazione di un business plan fotovoltaico richiede una valutazione attenta di tutti i parametri coinvolti. È importante considerare la durata dell’investimento e calcolare il periodo di ritorno economico , ovvero il tempo necessario per ripagare l’investimento iniziale.

Producibilità dell’impianto: ottimizza la produzione di energia solare

La producibilità è un fattore cruciale nel calcolo del business plan fotovoltaico . La quantità di energia prodotta da un impianto fotovoltaico dipende dall’ irradianza solare che colpisce i moduli fotovoltaici. Pertanto, è essenziale conoscere con precisione la posizione geografica (latitudine e longitudine) del luogo in cui si intende installare l’impianto, in modo da stimare correttamente la quantità di energia che inciderà sui pannelli solari.

I concetti fondamentali che influenzano la producibilità energetica dell’impianto sono:

  • Irradianza solare (G) : Rappresenta l’energia della radiazione solare emessa per unità di tempo e superficie. È un parametro essenziale per calcolare la produzione energetica dell’impianto fotovoltaico. Maggiore è l’irradianza solare, maggiore sarà la produzione di energia.
  • Irradiazione solare (H) : Indica l’energia della radiazione solare emessa per unità di superficie. L’irradiazione solare è strettamente correlata all’irradianza solare e rappresenta un altro fattore cruciale per determinare la producibilità dell’impianto.
  • Efficienza dei moduli fotovoltaici : Questo parametro indica l’efficienza con cui i moduli fotovoltaici trasformano la luce solare in energia elettrica. Gli impianti fotovoltaici moderni offrono un’efficienza sempre maggiore, consentendo di massimizzare la produzione energetica.
  • Orientamento dei moduli : L’orientamento dei moduli fotovoltaici, ovvero l’inclinazione e l’angolazione rispetto al sole, può influenzare significativamente la producibilità dell’impianto. Un corretto orientamento dei pannelli consente di sfruttare al massimo l’energia solare disponibile.

Per ottenere una stima accurata della producibilità dell’impianto fotovoltaico, è consigliabile utilizzare strumenti e software specializzati . Questi strumenti considerano i fattori sopra citati insieme ad altri parametri come l’influenza delle condizioni climatiche e stagionali. In questo modo, è possibile valutare con precisione la produzione di energia e stimare i rendimenti finanziari dell’investimento nel business plan fotovoltaico.

Considerare la producibilità dell’impianto nel processo di pianificazione e progettazione del business plan fotovoltaico è fondamentale per garantire il massimo ritorno economico dall’investimento. Un’analisi approfondita di questi concetti e la consulenza dei nostri esperti del settore consentiranno di ottimizzare la produzione di energia solare, anche attraverso interventi di revamping , e di ottenere risultati soddisfacenti nel lungo termine.

Consumi: ottimizza il tuo business plan fotovoltaico considerando i consumi energetici

Nella pianificazione di un business plan fotovoltaico , è essenziale valutare attentamente i consumi energetici . Per ottenere risultati accurati, è necessario analizzare in modo dettagliato gli “utilizzatori” di energia, come ad esempio gli elettrodomestici in caso di un’installazione domestica: lavatrice, condizionatore, piano a induzione, e così via.

È fondamentale stabilire con precisione le fasce orarie di utilizzo degli apparecchi elettrici e conoscere le tariffe energetiche vigenti. Questo permette di valutare il risparmio derivante dall’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico e immessa nella rete elettrica, che sarà parte integrante del tuo business plan.

Un’analisi accurata dei consumi energetici ti consentirà di valutare la quantità di energia necessaria e, di conseguenza, determinare la dimensione dell’impianto fotovoltaico più appropriata per soddisfare la tua domanda energetica. Inoltre, potrai identificare i momenti di picco di consumo e pianificare l’ottimizzazione dell’autoconsumo, massimizzando l’utilizzo dell’energia solare prodotta direttamente.

Un aspetto fondamentale da considerare è la valorizzazione del risparmio energetico . Grazie all’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico, potrai ridurre la dipendenza dalla rete elettrica, risparmiando sui costi energetici tradizionali. Questo risparmio energetico rappresenterà una componente chiave del tuo business plan fotovoltaico, contribuendo alla redditività dell’investimento nel lungo termine.

Analisi dei costi dell’impianto: la chiave per un solido business plan fotovoltaico

Nella creazione di un business plan fotovoltaico , un aspetto fondamentale è l’ analisi dei costi associati all’intero impianto, sia durante la fase di installazione che nella gestione a lungo termine. È indispensabile identificare in modo accurato tutti i costi, al fine di valutare la redditività dell’investimento nel tempo.

Inizialmente, sarà necessario definire il costo di installazione dell’impianto fotovoltaico, comprensivo della fornitura e della posa in opera. Questa cifra rappresenta l’investimento iniziale da sostenere.

Successivamente, durante la fase di gestione, occorrerà considerare i costi di manutenzione ordinaria . Questi includono le attività di pulizia dei pannelli, la sistemazione generale dell’impianto e la manutenzione dei quadri elettrici, degli inverter, delle batterie e così via.

È altrettanto importante prevedere i costi di manutenzione straordinaria , come la possibile sostituzione di componenti come gli inverter o i componenti del quadro elettrico. Questi costi rappresentano interventi eccezionali che possono essere necessari nel corso della vita dell’impianto.

Inoltre, è cruciale considerare tutti i costi una tantum , ovvero quei costi che si verificano solo una volta durante il ciclo di vita dell’impianto fotovoltaico.

Un aspetto significativo da valutare è il timing dei costi, cioè la tempistica in cui si verificheranno gli eventi che richiederanno un’esborso economico. Questo permette di eseguire un’ analisi dei flussi di cassa precisa, che influenzerà gli indici di performance dell’investimento.

Analisi economica del business plan fotovoltaico: i parametri chiave per la valutazione finanziaria

Una fase cruciale nella realizzazione di un business plan fotovoltaico è l’ analisi economica dell’impianto. Questa valutazione si basa su diversi parametri finanziari che consentono di determinare la fattibilità economica del progetto nel lungo periodo.

Uno dei metodi più comuni utilizzati per valutare la convenienza economica di un impianto fotovoltaico è il valore attuale netto (VAN) . Il VAN è calcolato attualizzando tutti i costi e i ricavi al tempo T = zero e confrontando la somma aritmetica dei valori attualizzati. Un VAN positivo indica che il progetto è economicamente sostenibile.

Un altro indicatore economico rilevante è il payback period , che stima il periodo di tempo necessario affinché i flussi di cassa generino guadagni netti. In pratica, il payback period definisce il tempo in cui l’impianto sarà in grado di ripagare l’investimento iniziale.

Inoltre, è importante considerare il tasso di rendimento interno (TIR) , che esprime in percentuale la redditività finanziaria del progetto. Il TIR consente di valutare la convenienza dell’investimento e confrontarlo con altre opportunità di investimento, come titoli di stato o fondi azionari.

Per semplificare e ottenere una valutazione economica completa, è possibile utilizzare un software fotovoltaico apposito. Questo strumento consente di generare una relazione economica dettagliata direttamente dal progetto dell’impianto fotovoltaico, inclusi i principali indicatori come il payback period, il VAN, il TIR e il flusso di cassa.

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  • Business plan fotovoltaico: cosa è e come realizzarlo

Business plan fotovoltaico: cosa è e come realizzarlo

Il business plan fotovoltaico non è altro che il piano di ritorno economico dall’investimento derivante dall’installazione di un impianto fotovoltaico. Ecco come farne uno

Il business plan fotovoltaico rappresenta uno strumento essenziale per valutare la convenienza e la fattibilità di un progetto di installazione di un impianto fotovoltaico sia esso industriale o domestico. Questo piano di ritorno economico dall’investimento fornisce una visione globale di tipo economico, identificando i costi relativi all’installazione e stimando i rendimenti attraverso un’analisi di matematica finanziaria. La sua importanza non può essere sottovalutata.

La creazione di un business plan fotovoltaico non è un’operazione semplice e richiede un’attenta analisi di fattibilità . Errori, omissioni o carenze di informazioni possono condizionare negativamente la realizzazione del progetto. Pertanto, è fondamentale avvalersi di strumenti specifici, come un software fotovoltaico , che permette di ottenere relazioni economiche complete considerando il costo di realizzazione dell’impianto, la producibilità annua, i consumi energetici per fasce orarie e gli eventuali incentivi. Inoltre, l’elaborazione del business plan fotovoltaico comprende diverse fasi di realizzazione.

Per questi motivi è sempre bene rivolgersi ad esperti del settore, come noi di Solar Cash, qualora si voglia installare un impianto fotovoltaico . Tanto più se questo impianto andrà ad impattare sui bilanci di un’attività imprenditoriale. In ogni caso, proprio in virtù della nostra esperienza, abbiamo deciso di ricapitolare brevemente cosa è un business plan fotovoltaico e come realizzarne uno.

Continua a leggere per scoprire di più!

Cos’è il business plan fotovoltaico: la guida per l’investimento di successo nell’energia solare

Il business plan fotovoltaico è un documento essenziale che fornisce una panoramica completa dei parametri economici relativi all’installazione di un impianto fotovoltaico . Questo prospetto dettagliato identifica e riepiloga tutti i costi associati al progetto, fornendo stime accurate dei rendimenti nel tempo, inclusi il periodo di ammortamento e i successivi ricavi.

La caratteristica unica degli impianti fotovoltaici è la loro abilità di convertire l’energia solare in energia elettrica. L’installazione di un impianto fotovoltaico rappresenta un vero e proprio investimento , sia dal punto di vista ambientale che economico. Come per ogni tipo di investimento, è fondamentale eseguire un’attenta analisi preventiva che può influire sulla fattibilità complessiva del progetto.

Il business plan fotovoltaico svolge un ruolo cruciale in questo processo. Serve a definire e riepilogare i parametri economici chiave, come il periodo di ritorno economico dell’investimento, che rappresenta il tempo necessario per recuperare i costi iniziali attraverso i ricavi generati dall’impianto fotovoltaico.

Attraverso una valutazione accurata dei costi e dei rendimenti nel tempo, il business plan fotovoltaico consente di prendere decisioni informate sull’installazione dell’impianto. Fornisce una visione chiara e dettagliata delle implicazioni finanziarie e aiuta a determinare la redditività e la sostenibilità dell’investimento nel lungo termine.

Come realizzare un business plan fotovoltaico?

Un business plan fotovoltaico deve tener conto principalmente dei seguenti aspetti:

  • della producibilità dell’impianto;
  • dei consumi;
  • dei ricavi;
  • del costo di realizzazione dell’impianto;
  • dei flussi di cassa.

Approfondiremo qui di seguito ogni aspetto di questi elencati qui sopra.

Tenere conto della producibilità dell’impianto nel business plan fotovoltaico

La producibilità dell’impianto fotovoltaico rappresenta uno degli aspetti fondamentali da considerare nella stesura di un business plan fotovoltaico . La produzione di energia da parte di un impianto dipende dall’irradianza globale che incide sui moduli fotovoltaici. Pertanto, è essenziale avere informazioni precise sulla posizione geografica (latitudine e longitudine) della località di installazione, in modo da determinare con precisione la quantità di energia che colpirà i pannelli fotovoltaici.

Al fine di comprendere la producibilità energetica dell’impianto, è importante considerare i seguenti concetti chiave:

  • Irradianza solare : rappresenta l’energia della radiazione emessa dal sole per unità di tempo e di superficie. L’irradianza solare è influenzata da fattori come l’angolo di inclinazione dei pannelli e l’orientamento rispetto al sole.
  • Irradiazione solare : rappresenta l’energia della radiazione solare per unità di superficie. L’irradiazione solare tiene conto delle perdite di energia dovute a fenomeni come l’assorbimento atmosferico e la riflessione.
  • Efficienza dei moduli fotovoltaici : è la capacità dei moduli di convertire l’energia solare in energia elettrica. L’efficienza dei moduli può variare in base al tipo di tecnologia utilizzata e alle condizioni ambientali.
  • Orientamento dei moduli : l’orientamento corretto dei moduli fotovoltaici può massimizzare la produzione di energia. Gli impianti fotovoltaici vengono solitamente installati con un orientamento verso sud per ottimizzare l’irraggiamento solare.

Considerare attentamente questi fattori nella fase di pianificazione e nel business plan fotovoltaico può consentire una stima accurata della producibilità energetica dell’impianto. È possibile utilizzare strumenti e software specifici per calcolare la produzione attesa, tenendo conto delle variabili locali e delle caratteristiche dei moduli fotovoltaici.

Consumi energetici: un aspetto cruciale nel business plan fotovoltaico

All’interno di un business plan fotovoltaico , un’analisi accurata dei consumi energetici risulta fondamentale per determinare la redditività e il valore aggiunto del progetto. Per questo motivo, è necessario definire con precisione i consumi elettrici, analizzando gli “utilizzatori” presenti nel contesto specifico. Nel caso di un’installazione domestica, ad esempio, ciò comprende una valutazione dei vari elettrodomestici come lavatrice, condizionatore, piano a induzione e così via.

Un elemento cruciale da considerare è l’identificazione delle fasce orarie di utilizzo e delle tariffe energetiche vigenti . Questo passaggio consente di comprendere in che misura il sistema fotovoltaico può contribuire al risparmio energetico, sia per l’energia utilizzata direttamente dall’impianto, sia per l’energia immessa nella rete e successivamente prelevata quando necessario.

Attraverso l’ottimizzazione dei consumi in base alle fasce orarie e alle tariffe, si può massimizzare l’autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale. Inoltre, l’energia immessa nella rete durante le ore di picco può consentire di beneficiare di incentivi economici o di meccanismi di compensazione come il conto energia.

L’integrazione dei dati relativi ai consumi elettrici nel business plan fotovoltaico permette di valutare in modo accurato l’effettivo ritorno sull’investimento e di dimostrare la convenienza economica dell’installazione di un impianto fotovoltaico . La riduzione dei costi energetici derivante dall’autoconsumo e il potenziale guadagno dalla vendita dell’energia prodotta in eccesso sono elementi fondamentali da considerare per valutare la sostenibilità economica del progetto.

focus sui consumi energetici

Nell’ambito di un business plan fotovoltaico , i consumi energetici giocano un ruolo chiave nel determinare i ricavi derivanti dall’installazione di un impianto fotovoltaico. Saper ottimizzare quest’aspetto può fare la differenza per il successo del progetto.

Uno dei modi più significativi per valorizzare l’energia prodotta è attraverso l’ autoconsumo . Questo significa sfruttare l’energia generata dall’impianto fotovoltaico direttamente per i consumi dell’edificio o dell’attività a cui è collegato. L’autoconsumo riduce la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale e consente di massimizzare l’utilizzo dell’energia prodotta, garantendo così un risparmio considerevole sulle bollette energetiche.

Oltre all’autoconsumo, esistono alcune forme di incentivazione che possono contribuire ai ricavi del business plan fotovoltaico. Tra queste si includono lo scambio sul posto e il ritiro dedicato (Rid) . Vediamo di cosa si tratta brevemente:

  • Lo scambio sul posto prevede la vendita dell’energia in eccesso prodotta dall’impianto alla rete elettrica, ottenendo un credito energetico da utilizzare in momenti di minore produzione.
  • Il Rid , invece, consente di vendere l’energia prodotta direttamente a un acquirente dedicato, come un’azienda o un ente pubblico, garantendo un prezzo stabilito per l’energia immessa nella rete ( per approfondire clicca qui ).

Per massimizzare i ricavi derivanti dai consumi energetici , è fondamentale considerare le esigenze specifiche dell’edificio o dell’attività a cui è destinato l’impianto fotovoltaico. Valutare i picchi di consumo, le fasce orarie di maggiore utilizzo e le tariffe energetiche vigenti permette di ottimizzare l’autoconsumo e sfruttare al meglio le opportunità di incentivazione offerte dal mercato.

Massimizza il successo  con un’analisi accurata dei costi dell’impianto fotovoltaico

Un elemento fondamentale per il successo del tuo business plan fotovoltaico è un’attenta analisi dei costi relativi all’intero ciclo di vita dell’impianto. Ciò include sia i costi di installazione iniziali che i costi di gestione e manutenzione nel tempo.

In fase di installazione, è cruciale definire con precisione il costo di installazione dell’intero impianto fotovoltaico . Questo comprende la fornitura di tutti i componenti necessari e la loro corretta posa in opera. Una valutazione accurata di questi costi iniziali è essenziale per stabilire la base economica dell’investimento. In ogni caso approfondiamo l’argomento qui.

Oltre ai costi di installazione, è importante considerare i costi di gestione e manutenzione dell’impianto nel corso del tempo. Questi costi includono la manutenzione ordinaria , come la pulizia dei pannelli solari, la sistemazione dell’impianto e la manutenzione dei quadri elettrici, degli inverter, delle batterie, ecc. Inoltre, è necessario prevedere i costi di manutenzione straordinaria , come la probabile sostituzione di componenti come inverter e componenti quadro. Inoltre, occorre considerare tutti i costi unici che possono insorgere nel corso della vita dell’impianto.

Un aspetto critico dell’analisi dei costi è la tempistica degli eventi che richiederanno una spesa economica . Prevedere accuratamente il momento in cui si verificheranno queste spese permette di eseguire un’analisi dei flussi di cassa precisa, che influenzerà gli indici di performance dell’investimento. Comprendere e pianificare il timing dei costi aiuterà a garantire una gestione finanziaria ottimale del progetto.

Massimizza la redditività del tuo fotovoltaico con un’analisi economica accurata

Un aspetto fondamentale per la successo del tuo business plan fotovoltaico è l’ analisi economica dell’impianto. Questo processo ti consente di valutare se il progetto è economicamente fattibile e di massimizzare la tua redditività a lungo termine.

Un metodo comune utilizzato per la valutazione economica dell’impianto è il concetto del Valore Attuale Netto (VAN) . Il VAN è calcolato attualizzando tutti i costi e i ricavi dell’impianto al tempo T = zero e confrontando la somma aritmetica dei valori attualizzati. Un VAN positivo indica che il progetto è economicamente sostenibile e potrebbe generare un ritorno finanziario adeguato.

Un altro indicatore economico rilevante è il payback period , che stima il tempo necessario affinché i flussi di cassa generino guadagni netti sufficienti a ripagare l’investimento iniziale dell’impianto. Questo indicatore fornisce una misura del ritorno sull’investimento nel breve termine.

È altrettanto importante considerare il tasso di rendimento interno (TIR) , che esprime in percentuale la redditività finanziaria del progetto. Il TIR consente di valutare la convenienza dell’investimento fotovoltaico confrontandolo con altre opportunità di investimento alternative, come i BTP o i fondi azionari.

Per ottenere una valutazione economica completa e precisa del tuo business plan fotovoltaico, puoi fare affidamento su strumenti appositamente progettati come i software fotovoltaico . Questi software ti permettono di generare una relazione economica dettagliata direttamente dal progetto dell’impianto fotovoltaico, includendo i principali indicatori come il payback period, il VAN, il TIR e il flusso di cassa.

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business plan fotovoltaico

Business plan fotovoltaico, cos’è e come si realizza

Tempo di lettura stimato: 5 minuti

Il business plan fotovoltaico serve a definire il piano di ritorno economico derivante dall’installazione di un impianto fotovoltaico

Ogni progetto deve essere supportato da un’attenta analisi di fattibilità in grado di fornire una serie di dati di natura economica che consentiranno di definire la convenienza e la fattibilità del progetto stesso. In quest’ottica si inserisce il business plan fotovoltaico , un documento che individua i costi relativi all’installazione di un impianto fotovoltaico e stima i rendimenti mediante analisi di matematica finanziaria.

La funzione di un business plan fotovoltaico è quella di consentire una visione globale di tipo economico del progetto. La creazione di un business plan fotovoltaico non è un’operazione semplice in quanto gli errori, le omissioni e le carenze di informazioni possono condizionare la realizzazione del progetto stesso. Per tale ragione, è necessario farsi supportare d a strumenti specifici, come il software fotovoltaico che, direttamente dal progetto dell’impianto fotovoltaico, consente di ottenere relazioni economiche complete che tengono conto del costo di realizzazione dell’impianto, della producibilità totale annua, dei consumi di energia elettrica per fasce orarie e di eventuali incentivi.

Business plan fotovoltaico, cos’è

Il business plan fotovoltaico è un documento che serve a definire e a riepilogare alcuni parametri di tipo economico (es. il periodo di ritorno economico dell’investimento) per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Si tratta di un prospetto che identifica nella maniera più dettagliata possibile tutti i costi connessi ad un progetto e ne stima i rendimenti nel tempo calcolandone il periodo di ammortamento ed i successivi ricavi .

La caratteristica che rende unici gli impianti fotovoltaici è la capacità di convertire l’energia solare in energia elettrica. Installare un impianto fotovoltaico rappresenta un vero e proprio investimento, anche dal punto di vista economico, oltre che ambientale. Come per qualsiasi tipologia di investimento, anche nel caso di un impianto fotovoltaico è necessario eseguire una serie di analisi preventive da parte del potenziale produttore il cui esito può incidere sulla fattibilità del progetto.

Come realizzare un business plan fotovoltaico?

Un business plan fotovoltaico deve tener conto principalmente:

  • della producibilità dell’impianto;
  • dei consumi;
  • dei ricavi;
  • del costo di realizzazione dell’impianto;
  • dei flussi di cassa.

Producibilità dell’impianto

La produzione di energia da parte di un impianto fotovoltaico dipende dall’ irradianza globale che incide sui moduli fotovoltaici. Quindi, è fondamentale conoscere l’esatta posizione geografica (latitudine e longitudine) della località in cui si vuole installare l’impianto in modo da poter determinare la previsione della quantità di energia che andrà ad incidere sui pannelli fotovoltaici. I concetti che sono alla base della producibilità energetica dell’impianto sono:

  • l’ irradianza solare ( G ) che rappresenta l’energia della radiazione emessa dal sole per unità di tempo e unità di superficie:
  • l’ irradiazione solare ( H ) che rappresenta l’energia della radiazione emessa dal sole per unità di superficie;
  • efficienza dei moduli fotovoltaici;
  • orientamento dei moduli.

Occorre definire compiutamente i consumi elettrici: a tal riguardo è necessario analizzare gli “utilizzatori” (nel caso di una installazione domestica i vari elettrodomestici: lavatrice, condizionatore, piano a induzione, ecc.). É necessario stabilire attentamente le fasce orarie di utilizzo e le tariffe energetiche in vigore. In tal modo sarà possibile valorizzare il risparmio sull’energia acquisita dalla rete necessario per il business plan.

Copertura consumi business plan fotovoltaico

Analisi dei ricavi

Le principali fonti di ricavo sono quelle derivanti dall’ autoconsumo , che rappresenta la più significativa fonte di valorizzazione dell’energia prodotta, e da alcune forme di incentivazione, come lo scambio sul posto .

Scambio sul posto

Lo scambio sul posto è un servizio erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Il servizio di scambio sul posto consente di compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete con quella prelevata dalla rete. In sostanza, si tratta di uno strumento di accumulo virtuale per l’energia elettrica prodotta ma non autoconsumata; si può accedere quando la potenza installata dell’impianto fotovoltaico non supera i 500 kW. Viene quindi effettuata una compensazione economica dal confronto di energia immessa e prelevata. Questa compensazione prende il nome di contributo in conto scambio . Ad esempio, nel caso in cui, a fine anno, l’energia immessa fosse superiore all’energia prelevata vi è un altro contributo che prende il nome di liquidazione delle eccedenze .

La valutazione del contributo in conto scambio annuale è la seguente:

C s = min [O E ; C EI ] + CU sf · E s

  • O E è l’onere sostenuto per l’acquisto dell’energia elettrica prelevata annuale, calcolato come prodotto tra l’energia elettrica prelevata e il PUN (Prezzo Unico Nazionale);
  • C EI è la valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete annualmente dall’impianto;
  • CU sf è il corrispettivo unitario di scambio forfettario annuale espresso in c€/kWh;
  • E s è l’energia elettrica annualmente scambiata con la rete.

Analisi costi

Occorre effettuare una corretta analisi dei costi relativi all’impianto, sia in fase di installazione che di gestione dello stesso. Ad esempio, al tempo = zero sarà necessario definire il costo di installazione dell’intero impianto fotovoltaico (fornitura e posa in opera). Per la fase di gestione sarà necessario prevedere i costi legati alla manutenzione ordinaria (pulizia dei pannelli, sistemazione dell’impianto, manutenzione dei quadri elettrici, inverter, batterie, ecc.), quelli di manutenzione straordinaria (probabile sostituzione di componenti quali inverter, componenti quadro, ecc.) e tutti i costi da sostenere una tantum.

Sarà fondamentale anche prevedere accuratamente il timing , ossia la tempistica in cui si verificheranno gli eventi che richiederanno un esborso economico, al fine di eseguire una precisa analisi dei flussi di cassa, da cui dipenderanno gli indici di performance dell’investimento.

Analisi economica

Lo step successivo è la valutazione economica dell’impianto fotovoltaico. Generalmente, la valutazione economica viene fatta sulla base del concetto del valore attuale netto ( VAN ), ovvero un metodo di calcolo tramite cui è possibile valutare se un progetto è economicamente fattibile: si tratta di attualizzare tutti i costi e i ricavi al tempo T = zero ed eseguire un bilancio tra i valori attualizzati (somma aritmetica). Un VAN positivo indica che il progetto è economicamente sostenibile.

Altro indicatore economico è il payback period che fornisce una stima del tempo in cui i flussi di cassa genereranno guadagni netti: in sostanza, definisce in quanto tempo l’impianto è in grado di ripagare sé stesso. Infine, è opportuno considerare il tasso di rendimento interno ( TIR ) che esprime in termini percentuali la redditività finanziaria: in pratica, definisce quanto è conveniente l’investimento, con la possibilità di paragonarlo a investimenti alternativi (es. BTP, fondi azionari, ecc.).

Ancora una volta, con il software fotovoltaico puoi produrre, direttamente dal progetto dell’impianto fotovoltaico, la relazione economica comprensiva dei principali indicatori (payback period, VAN, TIR, flusso di cassa, ecc.).

Parametri redditività business plan fotovoltaico

Business plan fotovoltaico, esempio

Ecco un esempio in formato PDF di business plan fotovoltaico elaborato con il software fotovoltaico con cui puoi eseguire la valutazione economica circa la redditività dell’impianto fotovoltaico, l’ammortamento e il tempo di ritorno sull’investimento.

Esempio relazione economica - business plan fotovoltaico

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Come fare il piano di business per un impianto fotovoltaico

Fare un buon piano di business per un impianto fotovoltaico permette di affrontare con la giusta sicurezza e determinazione la decisione di investire nel fotovoltaico. Quali costi comporta? Quali benefici mi procurerà nel tempo? Vale la pena, oggi, investire ancora nel fotovoltaico? Con la fine degli incentivi, come cambiano le nuove condizioni di investimento? E’ ancora remunerativo tanto quanto lo era prima? Un buon piano di business deve essere in grado di rispondere in maniera realistica e oggettiva a queste ed altre domande. In base alla risposte che è in grado di dare un piano oggettivo di investimento la scelta propenderà o meno per il fotovoltaico.

Fare il fotovoltaico è prima di tutto una scelta etica e ambientale. Però, non per questo, l’utente che decide di mettere l’impianto fv deve spendere più di quanto già spende in bolletta per l’elettricità, anzi: per scegliere il fotovoltaico l’utente deve avere dei risparmi tangibili .

Per fare in modo che il fotovoltaico, come le altre fonti rinnovabili, prenda piede e continui a svilupparsi, l’investimento deve avere un certo ritorno economico, deve procurare un certo risparmio per l’utente elettrico finale. Il risparmio ottenibile sulle bollette è oggi il motore che spinge ancora lo sviluppo del solare e delle altre fonti rinnovabili.

Realizzare un progetto fotovoltaico, che sia a livello domestico o a livello industriale, comporta avere le idee chiare su quali sono i costi e quali i benefici che l’impianto potrà procurare nel tempo. L’installazione di un impianto fotovoltaico, a prescindere dalla sua entità, è dunque un vero e  proprio investimento. Si tratta di un investimento di medio lungo periodo, investimento a buon rendimento e basso rischio. Investimento che, come tale, comporta un esborso economico iniziale che procurerà nel tempo i suoi benefici economici.

Il piano di business è il confronto tra costi e benefici. Quanto spendo per realizzare l’impianto? E quanto posso guadagnarci?

Come fare un buon piano di business

fare piano business impianto fotovoltaico

La redazione definitiva del piano deve essere fatta da un professionista in grado di valutare, soprattutto per gli investimenti di una certa entità, ogni aspetto economico dei costi e dei benefici del progetto nel tempo.

Anche se la stesura definitiva deve essere fatta dal professionista, è utile per l’utente finale interessato al fotovoltaico avere qualche idea su cosa voglia dire installare un impianto fotovoltaico e cosa valutare per un buon piano di business. Fare un buon piano di investimento fotovoltaico vuol dire saper rispondere chiaramente a queste quattro domande:

  • quanto costa?
  • quanto guadagno (e cosa si intende oggi per “guadagno” ) ?
  • come guadagno?
  • quali opportunità offre oggi la normativa?

Vediamo i quattro punti uno per uno.

Quanto costa il fotovoltaico, oggi

Oggi installare un impianto fotovoltaico ha prezzi più che dimezzati rispetto a soli 4 anni fa . Oggi è possibile installare un impianto da 3 Kw (la classica taglia domestica-residenziale “ standard “) con meno di 8 mila euro .

Non solo: per gli impianti installati al servizio di casa è possibile accedere allo “sconto” della detrazione fiscale. Lo sgravio fiscale consiste nella detrazione del 50% dei costi di realizzazione dell’impianto. Lo sconto viene applicato sottoforma di detrazione, appuntio, dall’imponibile Irpef a cui è sottoposta ogni persona fisica dotata di reddito. Così, ad esempio, se un impianto da 3 kw costa 8.000 euro, con le detrazioni vengono restituiti 4.000 euro in 10 quote annuali di pari importo (400 euro l’anno di detrazioni Irpef per 10 anni). Con lo sconto fiscale, dunque, l’impianto fotovoltaico costa effettivamente 4.000 euro anzichè 8.000 €.

Quanto guadagno col fotovoltaico? E cosa si intende per “guadagno” ?

In epoca post-incentivi, il guadagno non è più quello procurato attraverso le tariffe incentivanti (che pagavano un tot per kwh prodotto). Oggi più che di guadagno si parla di risparmio in bolletta . Chi installa il fotovoltaico oggi, può usufruire della “propria” energia (energia auto-prodotta) bypassando i costi di acquisto in bolletta. A parità di elettricità utilizzata utilizzare l’energia auto-generata è molto più conveniente rispetto al suo acquisto in bolletta.

Il fotovoltaico procura un beneficio economico prima di tutto attraverso l’autoconsumo. Cioè: tutta l’energia prodotta può essere utilizzata istantaneamente senza passare per la rete. Questa è la situazione di maggior risparmio. Tutta l’energia prodotta e NON istantaneamente consumata, viene immessa nella rete elettrica. Questa viene remunerata dal Gse attraverso due possibili meccanismi: lo scambio sul posto o il ritiro dedicato.

Ecco quanto guadagno / risparmio col fotovoltaico:

  • Mediamente l’energia autoprodotta ed autoconsumata vale almeno 0,20-0,25 €/kwh.
  • L’energia immessa in rete e poi riprelevata (in scambio sul posto), vale circa 0,15 €/Kwh
  • L’elettricità immessa in rete (e non riprelevata) vale circa 0,09-0,10 €/Kwh.

Come guadagno/risparmio in bolletta col fotovoltaico?

Abbiamo già visto cosa significa “guadagnare” con un impianto fv: significa prima di tutto autoconsumare l’energia elettrica (pulita) autogenerata. Con l’autoconsumo quello che ottengo è il risparmio in bolletta che col tempo ripaga l’intero investimento e continua a farti risparmiare nel tempo.

Più si autoconsuma, più i benefici saranno grandi e “visibili” in bolletta. In genere si riesce ad autoconsumare il 30% dell’energia prodotta. Con un sistema di accumulo con batterie si può arrivare ad oltre il 70% di autoconsumo (medie annuali).

Tutta l’energia non autoconsumata viene comunque immessa in rete e valorizzata con lo scambio sul posto o con la vendita. Mediamente il prezzo di remunerazione per questa parte dell’energia è quello scritto sopra: 0,15 per l’energia “scambiata con la rete” e 0,09-0,10 per l’energia “ceduta alla rete e non riprelevata”.

Quali opportunità offre oggi la normativa?

Anche su questo in parte abbiamo già detto. Vediamo quali sono oggi le possibilità per chi decide di investire in un impianto fotovoltaico:

  • dall’agenzia delle entrate: detrazioni fiscali Irpef al 50%: per gli utenti domestici e le persone fisiche (per imp. sotto i 20 Kw di potenza) è possibile dimezzare i costi attraverso lo sgravio fiscale del 50% delle spese sull’imponibile Irpef; Leggi qui ulteriori informazioni sulle detrazioni fiscali
  • dal Gse (gestore dei servizi energetici): scambio sul posto per valorizzare l’energia scambiata con la rete. Leggi qui una guida completa allo scambio sul posto
  • dal Gse: il “ ritiro dedicato ” (RID), alternativo allo scambio sul posto , per vendere alla rete tutta l’energia prodotta e non istantaneamente consumata (questa opzione non prevede nessun scambio di energia con la rete). Leggi qui per approfondire il RID – Ritiro Dedicato da parte del Gse

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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Business plan fotovoltaico: realizzalo in tempi brevi

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La crisi energetica che stiamo vivendo ha posto al centro dell’attenzione, oggi forse come non mai, parole chiave come sostenibilità ambientale, transizione verde, energie rinnovabili.

Anche per questo abbiamo scelto di dedicare il focus dell’articolo di oggi a questa tematica importante, in particolare concentrandoci sul business plan fotovoltaico . Qui quali sono le voci da inserire e come prepararlo in tempi brevi.

Business plan fotovoltaico: perché realizzarlo

Così come per i business plan relativi ad altri settori merceologici, a qualcuno potrà sembrare persino superfluo realizzare un business plan fotovoltaico. In realtà, un piano aziendale verticale su questa tipologia di energia rinnovabile ha almeno due preziosi scopi:

  • far toccare con mano il risparmio ottenuto attraverso l’impianto fotovoltaico
  • avere la possibilità concreta di convincere un istituto di credito a finanziare il progetto

Potrebbe interessarti leggere anche il nostro articolo sui passaggi da seguire per scrivere un business plan

Piano aziendale per impianto fotovoltaico: le voci da inserire

Ma quali sono le voci da inserire in un business plan fotovoltaico? Nei prossimi paragrafi andiamo a vedere quelli che sono i capitoli sensibili di un piano aziendale dedicati ad un impianto a pannelli solari.

Executive summary

Può essere intanto utile scrivere un sommario di 1-2 pagine a sintesi di tutte le informazioni descritte all’interno del documento. E dunque consumi, team,  sito dell’impianto, caratteristiche, ricavi, costi, ritorno dell’investimento etc.

Leggi l’articolo dedicato al modello aggiornato di Executive Summary

Partiamo subito da una considerazione. Il fotovoltaico fa bene alla salute dell’ambiente e del pianeta , ma non bisogna dimenticare che questo settore è molto appetito per il risparmio che produce in termini di consumi.

Dunque, dopo l’executive summary, la prima voce da descrivere nel business plan fotovoltaico potrebbe essere dedicata proprio ai consumi effettivi . Questa analisi servirà a farsi un’idea ben precisa delle azioni volte a massimizzare il ritorno dell’investimento e dunque all’autoconsumo di energia.

Nel caso l’impianto venga installato su un sito precedentemente coperto da energia elettrica fornita dalla rete , è utile, perciò, descrivere un grafico che prenda in esame i consumi dell’ultimo anno (rilevate dalle bollette degli ultimi 12 mesi), così da poter avere sottotraccia gli obiettivi da raggiungere in termini di minimizzo dell’uso di energia elettrica da fonti tradizionali.

In molti casi, un business plan fotovoltaico può contenere informazioni relative al team che si occupa dell’impianto fotovoltaico. È l’occasione per parlare di quanti si occupano della costruzione, dell’azienda che fornisce i moduli, di chi curerà la delicata manutenzione.

L’impianto

Successivamente, si passa alla descrizione dell’impianto. In particolare, suggeriamo di concentrare il capitolo su voci come:

  • totale della superficie utile
  • tipologia del sito, e quindi temperatura, latitudine, radiazioni solari etc
  • i moduli: che esposizione e orientamento hanno? Quale inclinazione? Ovviamente non bisogna dimenticare di mettere in risalto potenza e caratteristiche come coefficiente di temperatura ed eventuali perdite generate dal disaccoppiamento e Balance of System
  • Caratteristiche della connessione esistente
  • durata dell’impianto (in media un impianto fotovoltaico ha una garanzia di 25 anni)

Quanto produce l’impianto?

Descrivi quanto produce l’impianto con un capitolo dedicato alla producibilità. È importante inserire voci come:

  • Autoconsumo da impianto fotovoltaico
  • Prelievo di energia dalla rete

Chiaramente, un impianto efficiente avrà un autoconsumo di molto superiore al prelievo dalla rete.

Guarda anche il video di Massimo Ciaglia “Come scrivere un business plan efficace”

Piano finanziario

È il momento di fare due conti. Quanto si guadagna, in termini di ritorno economico, da un impianto fotovoltaico? In questo senso, nel business plan fotovoltaico bisogna tenere presente le seguenti voci:

Ricavi: scambio sul posto, che ci consentirà di ottenere ricavi relativi a quota energia e quota servizi grazie all’energia immessa in rete, più l’indennizzo

Costi: teniamo presente, in tal senso, voci come costi di assicurazione, lavori di manutenzione, oneri che spettano al gestore dei servizi elettrici per lo scambio su posto, imposte (lo scambio su posto è tassato, ma gli impianti sono esenti da IMU)

Ritorno dall’investimento: entrano in gioco fattori come l’inevitabile perdita di efficienza dell’impianto fotovoltaico (in media ogni impianto perde lo 0,5% di efficienza ogni anno), il prezzo dell’energia, l’inflazione.

Capitolo conclusivo

A conclusione del business plan fotovoltaico è utile inserire delle tabelle riassuntive, che racchiudano, magari attraverso grafici, i vari capitoli.

Business plan fotovoltaico in tempi brevi? Ecco come fare!

Come hai potuto notare, la creazione di un business plan fotovoltaico mette in gioco varie skills, sia squisitamente tecniche che economiche e manageriali.

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Business Plan Fotovoltaico linee guida

Negli ultimi anni, la transizione verso fonti di energia rinnovabile è diventata un obiettivo cruciale per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre l'impatto ambientale. Tra le opzioni più promettenti, l'energia solare si è affermata come una delle fonti di energia più pulite e sostenibili. Installare un impianto fotovoltaico può non solo contribuire all'ambiente, ma anche rappresentare un investimento economicamente vantaggioso. Ma come si può pianificare e valutare con successo un progetto fotovoltaico? La risposta sta nel business plan fotovoltaico.

Cos'è un Business Plan Fotovoltaico? Un business plan fotovoltaico è un documento chiave che serve a definire il ritorno economico derivante dall'installazione di un impianto fotovoltaico. È un prospetto dettagliato che identifica e riepiloga tutti i costi associati al progetto, fornisce stime precise dei rendimenti nel tempo, calcola il periodo di ammortamento e aiuta a determinare la convenienza economica dell'investimento.

La caratteristica unica degli impianti fotovoltaici è la loro capacità di convertire l'energia solare in energia elettrica, rendendo l'installazione non solo un passo importante per la sostenibilità ambientale, ma anche un investimento finanziario attraente.

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Come realizzare un Business Plan Fotovoltaico Per creare un business plan fotovoltaico efficace, è essenziale considerare attentamente i seguenti aspetti:

-Stima dei costi: La prima fase cruciale nella creazione di un business plan fotovoltaico è la stima dei costi. Ci sono due tipi di costi da considerare: i costi di realizzazione dell'impianto "chiavi in mano" e i costi di "mantenimento" negli anni. Questa analisi dettagliata aiuta a determinare l'investimento iniziale necessario e i costi operativi nel corso del tempo.

-Ricavi: Dopo aver stimato i costi, è fondamentale esaminare i ricavi. Dopo la scadenza degli incentivi governativi, il ricavo principale deriva dall'autoconsumo dell'energia prodotta. L'autoconsumo consente di risparmiare sulla bolletta energetica e di aumentare il ritorno sull'investimento. 

-Periodo di ammortamento: Il periodo di ammortamento è il tempo necessario per recuperare l'investimento iniziale. Calcolare il periodo di ammortamento è essenziale per determinare quanto tempo ci vorrà per iniziare a ottenere profitti dall'impianto fotovoltaico. Questo dato è cruciale per gli investitori e per valutare la redditività dell'intero progetto.

-Flussi di cassa: Tempistica delle Spese: Prevedere accuratamente il momento in cui si verificheranno le spese è essenziale per un'analisi dei flussi di cassa precisa. Questo influenza gli indici di performance dell'investimento, poiché consente di pianificare in modo efficace e di gestire le risorse finanziarie in modo ottimale.-

Rischi: I rischi associati all'investimento fotovoltaico vanno analizzati attentamente. Questi possono includere problemi di manutenzione dell'impianto e la sua durata nel tempo. Una gestione oculata dei rischi può influire significativamente sulla redditività del progetto.

-Concorrenza e Mercato: Il successo di un progetto fotovoltaico può essere influenzato dalla concorrenza di altri produttori di energia rinnovabile e dalle fluttuazioni del mercato energetico. È importante considerare anche fattori esterni come le politiche governative e le variazioni dei prezzi delle materie prime.

-Analisi SWOT: L'analisi SWOT è uno strumento utile per valutare i punti di forza, debolezza, opportunità e minacce del progetto fotovoltaico. Punti di Forza (Strengths): Risparmio Economico: Gli impianti fotovoltaici offrono un notevole risparmio economico a lungo termine attraverso la produzione di energia gratuita dopo il periodo di ammortamento.

Riduzione dell'impatto ambientale: Contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra e dell'inquinamento atmosferico, migliorando l'impatto ambientale.

Affidabilità e durata: Gli impianti fotovoltaici richiedono poca manutenzione e possono durare oltre 25 anni, offrendo un'elevata affidabilità.

Incentivi fiscali: Molte regioni offrono incentivi fiscali, crediti d'imposta e sussidi governativi per la produzione di energia solare, riducendo i costi iniziali.

Punti di debolezza (Weaknesses): Costi iniziali elevati: L'installazione di un impianto fotovoltaico può comportare costi iniziali significativi, rendendo difficile l'accesso per alcune persone o aziende.

Dipendenza dalla luce solare: La produzione di energia è influenzata dalla disponibilità di luce solare, che può variare in base alle condizioni meteorologiche e alle stagioni.

Spazio richiesto: Gli impianti fotovoltaici richiedono spazio per l'installazione dei pannelli, il che può essere problematico in aree con restrizioni di spazio.

Opportunità (Opportunities): Incentivi Governativi: L'adozione di politiche governative favorevoli alle energie rinnovabili può offrire opportunità di finanziamento aggiuntive e incentivi per gli impianti fotovoltaici.

Aumento della consapevolezza ambientale: La crescente preoccupazione per l'ambiente può aumentare la domanda di energia solare e la consapevolezza dell'importanza delle fonti energetiche sostenibili.

Avanzamenti Tecnologici: Il progresso nella tecnologia dei pannelli solari e nella gestione dell'energia può migliorare l'efficienza e la resa degli impianti fotovoltaici.

Minacce (Threats): Fluttuazioni dei Prezzi delle Materie Prime: Le variazioni nei prezzi dei materiali utilizzati per la produzione dei pannelli solari possono influire sui costi e sulla redditività.

Politiche Governative Sfavorevoli: Cambiamenti nelle politiche governative o nella regolamentazione dell'energia solare possono avere un impatto negativo sugli incentivi e sul ritorno sull'investimento.

Concorrenza: La concorrenza da parte di altre fonti energetiche o di altri produttori di energia rinnovabile può influenzare la domanda di energia solare.

Un business plan fotovoltaico è uno strumento fondamentale per valutare l'opportunità di investire in un impianto fotovoltaico. Attraverso un'attenta pianificazione, analisi accurata dei costi, una valutazione economica dettagliata e la gestione dei flussi di cassa, è possibile massimizzare la redditività e contribuire al successo di un progetto di energia solare. Con l'energia solare, è possibile ottenere benefici sia per l'ambiente che per il portafoglio, a condizione che l'analisi e la pianificazione siano accurate e complete.

Modello di Project Financing per la realizzazione di un impianto fotovoltaico

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Fotovoltaico Glossario

Il  Noleggio Operativo  di un impianto fotovoltaico è una formula alternativa all’acquisto e al leasing che consente, dietro pagamento di un canone periodico, di acquisire l’impianto per uno specifico arco temporale,  senza sostenere la spesa dell’acquisto.

Dal punto di vista finanziario il bene noleggiato non viene iscritto a bilancio e non costituisce un indebitamento per l’azienda e non c'è alcuna segnalazione in Centrale Rischi e  si mantiene liquidità in azienda.

I canoni di noleggio sono totalmente deducibili  ai fini IRES e IRAP (e detraibili per l’IVA), indipendentemente dalla durata del contratto di noleggio. 

Si eliminano i costi di smaltimento dell’impianto a fine vita, i costi di manutenzione, quelli di riparazione fuori garanzia.

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business plan impianto fotovoltaico 500 kw

21 Febbraio 2023

Business plan di impianto fotovoltaico per una comunità energetica.

business plan

Gli operatori finanziari stanno convogliando ingenti risorse finanziarie in progetti green legati all’installazione di impianti fotovoltaici e la convenienza economica legata alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili ( CER ) è sicuramente uno dei fattori che ha aumentato l’interesse nei confronti di questo tema.

In questo articolo vogliamo fornire una nostra interpretazione di quello che dovrebbe essere il business plan di un impianto fotovoltaico del soggetto “ prosumer ” facente parte di una comunità energetica rinnovabile.

Il prosumer, lo ricordiamo, è quel soggetto che è allo stesso tempo produttore e consumatore di energia. Quando vi è un surplus di energia rispetto alle sue esigenze di autoconsumo, allora questo viene ceduto dal prosumer alla rete pubblica così da potere essere simultaneamente utilizzato dagli altri partecipanti alla CER.

Pertanto, nella costruzione del business plan occorre senza dubbio mettersi nell’ottica del soggetto “produttore” di energia fotovoltaica, al fine di evidenziare la redditività che è in grado di generare a fronte dell’investimento iniziale.

I punti salienti del business plan  

Nel costruire il business plan del prosumer l’aspetto fondamentale è determinare quali sono le fonti di ricavo che alimentano il conto economico previsionale .

Il prosumer, abbiamo detto, è il soggetto che all’interno della comunità energetica “produce” energia dai suoi impianti fotovoltaici condividendola all’interno della stessa comunità energetica e vendendo alla rete pubblica il surplus rispetto alle sue esigenze di autoconsumo .

Pertanto, considerando questi aspetti, possiamo individuare le seguenti voci di ricavo:

  • Ricavi da energia condivisa all’interno della comunità energetica ;
  • Ricavi da energia venduta alla rete pubblica ;
  • Risparmio derivante dalla quota di energia prodotta dall’impianto e autoconsumata dall’immobile sul quale l’impianto è installato.

La prima voce di ricavo consiste nella valorizzazione dell’energia prodotta dal prosumer e condivisa all’interno della CER. L’ammontare di questa energia viene valorizzata alla tariffa stabilita dal Mise pari a 0,11 €/KWh, alla quale si aggiunge un contributo per i minori oneri di sistema, di importo variabile, attualmente di circa 8 centesimi di € per KW/h (che per semplicità non prenderemo in considerazione nei calcoli successivi).

Come detto, il surplus di energia rispetto alle esigenze di autoconsumo del prosumer, viene condivisa in rete. Anche questo ammontare di energia trova una sua valorizzazione che è pari al prezzo dell’energia praticato sul mercato in un dato momento ( prezzo zonale orario ).

Il terzo punto riguarda il risparmio dell’energia autoconsumata, ovvero dell’energia che, una volta prodotta dall’impianto fotovoltaico, viene utilizzata dal prosumer per le sue esigenze energetiche.

Un caso di impianto FV all’interno di una CER

Proponiamo ora un esempio di business plan di un prosumer il cui impianto è collocato in Piemonte.

Il progetto, consiste nell’installazione di un impianto fotovoltaico da 714 KWp, le cui caratteristiche salienti sono sintetizzate nella seguente tabella:

L’azienda che realizza l’impianto sul tetto del suo opificio, fa anche parte di una comunità energetica con il ruolo di produttore di energia (prosumer).

Grazie all’installazione dei pannelli fotovoltaici l’azienda risparmierà circa il 56% dell’energia attualmente utilizzata, circa 56.076 KWh, pari a circa 11.215,11 € di consumo medio annuo di energia. Il surplus di energia rispetto all’autoconsumo (il 93%) viene immesso in rete generando così un‘ulteriore voce di ricavo derivante dall’energia venduta a prezzo di mercato. In questo caso, il prezzo dell’energia preso in considerazione per tutta la durata del contratto sul mercato è pari a 0,10 €/KWh.

L’impianto dell’azienda, inserito all’interno di una comunità energetica rinnovabile (CER), beneficerà inoltre della quota di incentivo del GSE. L’ incentivo riconosciuto dal GSE, pari a 0,11 €/KWh, verrà poi ripartito tra i partecipanti della CER secondo quanto stabilito dal regolamento interno. In questo caso, supponiamo che il regolamento della CER abbia stabilito che la quota di incentivo spettante al prosumer è pari a 0,08 €/KWh.  

In sintesi, il conto economico di questo impianto genererà 3 tipologie di ricavi :

  • Risparmio derivante dall’energia prodotta dall’impianto e consumata fisicamente dall’azienda;
  • ricavi per il surplus di energia venduta sul mercato ad un prezzo prospettico pari a 0,10 €/KWh;
  • ricavi derivanti dalla quota di incentivo del GSE spettante all’azienda in quanto produttrice di energia all’interno della comunità energetica, pari a 0,08 €/KWh prodotto.

L’operazione, nel suo complesso, sarà in grado di generare un ritorno dell’investimento, misurato dall’ IRR lordo, pari all’8% in 15 anni e 10% in 20 anni.

Business plan fotovoltaico: cosa possiamo fare per voi

Il nostro studio, in collaborazione con primari operatori del settore energetico , è in grado di offrire tutta l’assistenza necessaria per l’elaborazione dei business plan necessari per valutare l’opportunità di investire nel settore.

L’assistenza in questo ambito riguarda anche la redazione dello statuto e del regolamento della CER, l’individuazione dell’operatore in grado di realizzare gli impianti energetici e l’individuazione di partner finanziari in grado di finanziare l’iniziativa.

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business plan impianto fotovoltaico 500 kw

News Energia – Conto Energia e Fotovoltaico

Sito che parla di energie alternative e che insegna a vivere bene rispettando il pianeta

Il foglio di calcolo per simulare l’investimento Fotovoltaico si aggiorna alla versione PV-Xcel 4.0

business plan impianto fotovoltaico 500 kw

Ilfoglio di calcolo si aggiorna alla versione 4.0 aggiungendo nuove funzionalità. Abbiamo anche voluto dargli un nome, PV-Xcel . Prima di tutto sono state inserite le opzioni per fare il calcolo anche di impianti Integrati Innovativi e vi è la possibilità di selezinare anche la tariffa per Pergole, tettoie, pensiline, serre, etc. Nella sezione dedicata alle tasse sono state differenziate le aliquote Ires e Irap, ed è stata introdotta la possibilità di selezionare anche le Aziende Agricole non sono soggette ad ammortamento e le Amministrazioni Pubbliche non soggette a regime fiscale.

Ribadiamo che non siamo una software house, e che si tratta solo di un file da utilizzare a titolo indicativo , il file è personalizzabile, è stato protetto in modo da non “scombinare” le formule ma senza password, quindi potete in qualsiasi momento sbloccarlo, modificarlo e personalizzarlo a vostro piacimento. Verificate sempre dopo le simulazioni che non vi siano macroerrori in quanto ci possono essere formule errate, nel caso vi preghiamo di segnalarcele (ad esempio se per un impianto vi capita un ammortamento oltre i 20 anni oppure di 3 anni o ci sono errori macroscopici nel calcolo delle tasse, è evidente che ci può essere un errore).

Il foglio si è aggiornato alla versione 8.0 ( clicca qua )

Scarica qua il foglio Excel versione 4.0 – aggiunta possibilità di selezione IRPEF-IRAP-IRES – aggiunta la possibilità di selezionare Aziende Agricole e Amministrazioni Pubbliche – implementata la tariffa per impianti Innovativi Titolo III – implementata la tariffa media per pergole, serre, tettoie e pensiline – corretto un bug (tariffe sbagliate con potenza = 20kW) Scarica qua il foglio Excel versione 4.1 – corretto un bug (ricavi autoconsumo andavano in negativo, grazie Matteo) Scarica qua il foglio Excel versione 4.2 – automatizzato il calcolo oneri allacciamento Enel (indicativi) Scarica qua il foglio Excel versione 4.3 – aggiunte note esplicative – modificati i colori (entrate tonalità verdi, uscite tonalità rosse) – corretti errori nelle formule – aggiunto Grafico flusso di cassa (si aggiorna solo chiudendo e aprendo il file) Scarica qua il foglio Excel versione 4.4 – la simulazione arriva a 25 anni – dal 21 anno inserito ricavo da scambio sul posto o vendita – aggiunta casella per inserire importo vendita €/kWh (0,12) Scarica qua il foglio Excel versione 4.5 – possibilita di simulare impianto in scambio o cessione senza tariffa incentivante Scarica qua il foglio Excel versione 4.6 – corretto il calcolo dell’imponibile Scarica qua il foglio Excel versione 4.7 – corretto BUG (anche senza incentivi erano inseriti gli oneri GSE ) Scarica qua il foglio Excel versione 4.8 – sistemati calcoli scambio sul posto e liquidazione eccedenze Scarica qua il foglio Excel versione 4.9 – corretto un bug che calcolava scambio e cessione anche in conto energia

Aggiornamento alla versione 7.0 ( clicca qua )

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Author: Stefano Caproni

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51 commenti a “ Il foglio di calcolo per simulare l’investimento Fotovoltaico si aggiorna alla versione PV-Xcel 4.0 ”

Salve Sig. Caproni, prima cosa complimenti per i servizi che offrite. Per quanto riguarda i vari fogli di calcolo di solito voi inserite varie versione per esempio 4.0, 4.1 e 4.2 ma dobbiamo prelevare sempre l’ultima versione per esempio 4.2 ?

Ciao Massimiliano, dammi pure del TU, qua siamo tra amici e colleghi 😉 Si l’ultima versione è sempre la più aggiornata e quella dove sono stati risolti dei problemi, le altre le lascio per questioni “storiche” e perchè mi più comodo per tenere traccia degli aggiornamenti 😉

Non so perchè ma in caso si cambino i parametri il grafico si aggiorna solo uscendo e rientrando nel file e non in tempo reale. Qualcuno mi aiuta ? Grazie 😉

non sono esperto di excel, ho però scoperto che il grafico si aggiorna se viene tagliato e poi incollato (senza quindi uscire e rientrare): ti torna?

Si mi torna, però in altri file che avevo fatto il grafico si aggiornava automaticamente. Boh….. 😉

Una domanda sul meccanismo della tariffa omnicomprensiva..Assodato che “la tariffa omnicomprensiva viene riconosciuta sulla quota di energia netta immessa in rete”, secondo voi si riferisce all’energia inmessa in rete al netto dei propri autoconsumi o al netto dei consumi ausiliari (trasformatore, inverter ecc..) e quindi conteggiata con il vecchio contatore dell’energia prodotta? A mio modo di vedere è più verosimile la seconda anche dal punto di vista della differenza con il IV conto in termini di tempi di rientro e guadagno annuale oltre ad avere più senso per quanto riguarda l’incentivazione all’autoconosumo visto che, in caso contrario, converrebbe vendere tutta l’energia visto che la tariffa omnicomprensiva risulta maggiore del premio sull’autoconsumo..

E’ senza ombra di dubbio l’energia immessa in rete, quindi al metto di tutto quello che c’è prima del contatore di scambio. E’ l’energia in uscita che misura il contatore di scambio. Il contatore di produzione servirà per determinare la quota autoconsumo (energia prodotta – energia immessa in rete). L’autoconsumo è vantaggioso perchè alla quota di tariff autoconsumo devi aggiungere il risparmio da mancato acquisto di energia, il vantaggio economico è di fatto Tariffa AC + risparmio da mancato acquisto dell’energia. Conviene indiscutibilmente autoconsumare. Se ci fai caso la tariffa omnicomprensica è sempre più bassa della somma Aurtoconsumo + risparmio (0,18€/kWh)

Eppure Stefano il dubbio mi resta…Assodato che l’unica costante è il risparmio in bolletta derivato dall’autoconsumo sia sul IV che sul V conto che non andrò a considerare…Se andiamo a valutare numericamente la cosa, ammesso una produzione di 1000kWh (0,252 € incentivo )ed un autoconsumo di 500 kWh (0,15€ SSP) ora si avrebbe un introito di circa 325€…Con il V conto a parità di condizioni per il 1° semestre seguendo quello che dici avrebbe un introito di 167€(104 omnicomprensiva+63 tariffa premio) mentre seguendo quanto detto da me avrebbe un introito di 271€ (208 omnicomprensiva+63 tariffa premio)…Mi pare che nel tuo caso l’introito sarebbe molto minore rispetto ad ora…per questo la cosa mi lascia un po’ dubbioso sul meccanismo… (naturalmente i calcoli che ho fatto sono un po’ approsimativi ma credo rendano l’idea)… Ti ringrazio per la possibilità che ci dai di confrontarci..

Ciao Fabio, forse ti confondi. Prima di tutto con il V Conto non c’è più nè lo scambio sul posto nè la vendita. Sono meccanismi alternativi. Quindi se parliamo di incentivi ad esempio del primo semestre abbiamo: Immessa in rete * 0.208 Autoconsumata * 0.126 di tariffe pure. Se aggiungi i benefici da mancato acquisto: Immessa in rete * 0.208 Autoconsumata * (0.126+0,18)

Nei tuoi conti stai facendo due errori, se produci 1.000kWh e ne autoconsumi 500 il calcolo della Omnicomprensiva va fatto su 500 (ovvero quella che va in rete invece tu calcoli su 1000). E poi stai usando tariffe sbagliate, forse delle vecchie bozze del conto energia, il testo ufficiale definitivo è qua: https://newsenergia.com/news-fotovoltaico-luglio-v-conto-energia-incentivi-fotovoltaici-0709.html

Impianto soggetto a imposte, quando devo mettere no?

Grazie per il servizio che ci dai

Ribadisco che non sono espertissimo di fisco, ma in linea di massima: Persona fisica o ente non commerciale che, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, utilizza un impianto fotovoltaico a soli fini privati oppure persona fisica o ente non commerciale che, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, produce energia fotovoltaica in eccedenza rispetto ai consumi privati, impianti con potenza inferiore a 20 kW posti al servizio dell’abitazione o della sede dell’ente non commerciale

Volevo ringraziarti di questo stupendo tool. Ne approfitto per chiederti due cose. La prima: ho visto che dal 21 anno hai reinserito lo scambio sul posto pari a 2617, quindi da questo anno riparte lo scambio sul posto? E come hai computato questo valore? La seconda: quindi per un privato che utilizza l’energia e l’eccedenza l’immette in rete ci sono le imposte? Ciao e grazie ancora

Ciao Gianmaria e grazie a te. Finiti gli incentivi si potrà accedere allo scambio sul posto. Sempre che ci sia ancora. L’ ho calcolato comerimborso a 0,18 euro dell’ energia che va in rete e non auto consumata. Anche perché tutta quella che va in rete ti viene restituita come contributo in conto scambio rete o come liquidazione delle eccedenze. Il privato non ha imposte sull’ eccedenza che viene liquidata.

Grazie per la sollecita risposta. Abbi pazienza, della mia ignoranza! Ma non mi tornano i calcoli. Nel 21 anno riporti una cifra di 2617 che non riesco a riprodurre. Indubbiamente sbaglio i conti, se nel 21 anno l’energia che va in rete è di 330 e questo lo moltiplico per 0,18, i conti non mi tornano! Help! Approfitto della tua gentilezza, potresti spiegarmi bene come arrivi alla cifra di 2617. Ciao

Ciao Gianmaria, domani do un’occhiata e poi ti dico, ma ra leipotesi ci può essere anche quelal che abbia sbagliato qualche formula,capita 😉 Domnai verifico i calcoli e poi ti dico. Anzi grazie per la segnalazione, anche perchè se non mi avvertite voi di errori non me ne accorgo. 😉

Ciao Gianmaria, dovrei aver sistemato nella versione 4.8 Il contributo in conto scambio va alla differenza tra energia consumata meno energia autoprodotta, sempre che la prodotta dall’impianto e immessa in rete sia sufficiente a compensarla. Diversamente (ovvero se l’impianto non ha prodotto la quantità necessaria a coprire consumata – autoconsumata) sarà calcolato sull’immessa in rete. Nel primo caso inoltre ci sarà anche una liquidazione delle eccedenze. Nel secondo no. Spero di essermi spiegato 😉

Correggo 2141

Salve Stefano, ti ringrazio molto per le innumerevoli, aggiornate risposte e informazioni che dai sul sito. Ti chiedo una cosa: per caso era stato fatto un foglio di calcolo produttività relativamente alle tariffer del IV conto energia? Ho provato a cercarlo ma non l’ho trovato. Grazie ancora Beppe

Ciao Beppe, non avevo fatto un foglio sul IV Conto Endergia, mi spiace.

ok….meglio così…. probabilmente è meglio non sapere la differenza… ciao

Grazie mille. Faccio qualche simulazione poi ti dico. Ciao

Ma se il premio per l’autoconsumo non và sommato alla TO, perchè lo chiamano premio?

Perchè essendo energia che usi tu, è come se ti si premiasse il fatto che autoconsumi e non usi la rete. La tariffa premio di fatto è tariffa incentivante. L’omnicomprensiva invece è chiamata così perchè comprende la tariffa premio + la vendita.

ciao, rinnovo i complimenti per il foglio! Mi sembra però non tornare una cosa: nel foglio a fine pagina viene fatta sempre una somma (totale+ricavi) di tutto compreso, cioè delle tariffe CE + liquidazione e scambio sul posto: ma non è sbagliato? cioè prendo lo scambio sul posto se non riesco a rientrare negli incentivi…o no?!?! Grazie

Cioaò Nicolo, si tratta di un mio errore, avevo lasciato il calcolo di scambio e/o cessione anche in conto energia. Ora i ricavo da Scambio o Cessione appaiono solo dal 21° anno in poi, e dal 1° al 20° anno se viene selezionata “nessuna tariffa incentivante”. Ho corretto nella versione 4.9

ciao Stefano, ho qualche dubbio anch’io, come Nicolò, sui calcoli. Sei sicuro che, tra costi e ricavi, comprese le tasse, un impianto da 3 KW possa essere ammortizzato in 8/9 anni? prima, con il IV CE l’ammortamento era di 9/10 anni.

ed io ho considerato un costo per KW di 2.500 €!

ho lasciato quasi tutti i dati di default del foglio excel, ho modificato solo il costo per KW e l’allaccio con il I semestre del V CE

Forse ha inserito qualche dato sbagliato, tipo autoconsumo o cose simili, io ho simulato un 3kW, con 3000kW/h di consumi, dal costo di 2.500 euro, con autoconsumo 50% e nessuna tariffa premio mi risulta che vada in positivo al 13° anno. Prova a guardare, altrimenti ti mando il foglio con la simulazione cosi vedi che dati ho inserito.

credo ci sia un errore, Stefano: nella precedente versione (4.7) avevi escluso lo SSP dai calcoli, se si attuava il V CE. Uno escludeva l’altro, mi sa che ha ragione Nicolò

Ha ragione Nicolò, appena corretto nella versione 4.9, scusate ma con tutte quelle formule e il poco tempo che ho capita 😉

Ciao Stefano, ho sentito parlare di tagli retroattivi sugli incentivi fissati gli anni scorsi di 5 cent. a Kwh prodotto. é vero? o è solo x impianti a terra? Grazie come sempre.

Ciao Stefano, non credo. Il tetto di incentivi di 6 miliardi serve proprio per incentivare tutti gli impianti sinora allacciati. Non vedo perchè debbano togliere incentivi. Sarebbe gravissimo, anche perchè quando si allaccia un impianto si firma una convenzione con il GSE dove lo stesso ti garantisce la tariffa (quella al momento della connessione) per 20 anni.

Concordo che sarebbe gravissimo, anche se in Italia alla fine si aggiustano tutto come vogliono infischiandosene delle regole. Regoleeee…e che brutta parola!! Ma tu hai modo di verificare se in merito sia uscito un DL? Grazie

Ciao Stefano, mi sono informato e nessuno tra gli addetti ai lavori sa nulla. Ma non credo accadrà, i soldi per gli incentivi ci sono (vengono dalle bollette), non vedo perchè debbano toglierli. Ma come dici tu, in Italia se ne possono vedere di tutti i colori 😉

Ciao Stefano, per caso ci sono problemi per l’utilizzo del file con Open Office? Perchè non visualizzo la parte relativa alle tasse e non capisco se ci sono da fare delle scelte oppure no! grazie

Secondo me ci sono, perchè un altro utente che usa Open Office mi ha segnalato decine di errori. O cose che non funzionano. Quindi visto che sei il secondo che me lo dice pernso proprio che ci siano dei problemi con Open Office. Mi spiace, non so come risolvere 🙁

Sale innnanzi tutto complimenti per il file, volevo solo capire una cosa: Perchè se inserisco il consumo annuo uguale alla produzione non mi calcola la percentuale impostata autoconsumo/immissione. Spero di non sbagliare i calcoli. Grazie

Ciao Luca. Grazie per la segnalazione. C’è un errore 🙁 Sono quei casi che non scopri finchè qualcuno non te lo fa notare. Appena ho un attimo lo correggo 😉

Ciao Luca, dovrei aver sistemato (serviva un maggiore/uguale a zero in un posto dove avevo messo solo uguale a zero). Vedi se è tutto OK https://newsenergia.com/simulazione-economica-quinto-conto-fotovoltaico-excel-newsenergia-0725.html

scusate ma questi calcoli sono validi anche per un impianto con 50- 60 kw di potenza? Grazie

Si Carlo, nelle formule ho inserito parametri per calcolare le tariffe di qualsiasi impianto. Hai notato problemi o inesattezze usando potenze elevate ? Grazie

no non ho notato inesattezze ma ho office 2003 e nella conversione in 2007 mi dà degli errori ma sono dovuti al fatto che il file è stato creato con un programma più nuovo, anche se me lo apre con una pacth di office. Grazie di tutto!

Bene, so che c’è qualche problema di conversione tra Excel 2007 e Excel 2003. Se è tutto a posto meglio così 😉

Salve. Innanzitutto complimenti per il foglio davvero ben fatto, ma ho notato che nel calcolo dei flussi di cassa futuri, questi non sono attualizzati. Ciò determina una sovrastima del ritorno economico dell’impianto, in quanto i soldi che incasserò/spenderò tra 10 anni non possono essere semplicemente sommati a quelli che incasso/spendo quest’anno, ma hanno un valore diverso (minore), dovuto sia all’inflazione, sia al ritorno economico che mi aspetto dal mio investimento. In genere per tali calcoli si utilizza una formula per l’attualizzazione dei flussi di cassa del genere: fdc(0)=fdc(n)/(1+t)^n in cui: fdc (0) è il flusso di cassa che avviene l’ennesimo anno, attualizzato al valore attuale; fdc (n) è il flusso di cassa che avviene nell’anno ennesimo; t è il tasso di attualizzazione espresso in termini % n è l’anno a cui si riferisce il flusso di cassa preso in esame, indicando con 0 il primo anno in cui si installa l’impianto.

Ciao Nino, hai ragione. Ma io sono un tecnico e non sono ci capisco nulla di tutto il resto 😉 Se vuoi provare a fare la modifica….;-)

Aggiornamento 8.0 Fatemi sapere ————— https://newsenergia.com/pv-xcel-simulazione-economica-quinto-conto-fotovoltaico-excel-newsenergia-ultima-versione-2-1024.html —————

Ciao Stefano grazie,ho provato la versione 8.0 funziona bene.

BUONA SERA SIG.CAPRONI, LE CHIEDO SE CONSUMANDO CIRCA 6500 KW ANNUE E INSTALLANDO UN FOTOVOLTAICO DI 5 KW A LECCE RIESCA A COPRIRE UNA RATA DI 150 € MENSILI GRAZIE GABRIELE

Buonasera Gabriele, rispondo come sempre a grandi linee, senza sapere i dettagli del sito di installazione e tutto il resto. L’impianto produce circa 7000kWh. Suppongo un autoconsumo del 50% ovvero 3.500kWh Avrà un risparmio in bolletta di circa 700 euro all’anno (58 euro al mese), un contributo in conto scambio di circa 480 euro all’anno (40 euro al mese), e una liquidazione eccedenze di circa 50 euro all’anno (4 euro al mese). Il totale tra risparmio-scambio-eccedenze dovrebbe essere sui 100 euro

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Fotovoltaico e modello unico fino a 200 kW, il GSE pubblica i nuovi template

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D’ora in poi sarà più semplice installare i pannelli solari in casa : non serviranno più permessi e autorizzazioni ma la compilazione del Modello unico semplificato . Dopo la pubblicazione da parte dell’ Arera della Delibera con le modifiche al Testo Integrato, il GSE ha ora pubblicato i nuovi template in modo da estendere il modello unico attuale  per la realizzazione, la connessione e l’esercizio di impianti solari fotovoltaici di potenza fino a 200KW e per quelli di microcogenerazione fino a 50 KWE.

A cura di: Adele di Carlo

Fotovoltaico e modello unico fino a 200 kW, il GSE pubblica i nuovi template

In seguito alla delibera dell’Arera dello scorso 6 dicembre, sul sito del Gestore dei Servizi Energetici sono pubblicati i nuovi template, che si potranno utilizzare dal 1 febbraio 2023, per la compilazione delle prime due parti del Modello Unico per gli impianti fotovoltaici fino a 200 kW (Decreto del 2 agosto 2022) e delle prime due parti per quelli di microcogenerazione FER  e  CAR  fino a 50 kWe (Decreto 16 marzo 2017).

Il Modello Unico per gli impianti fotovoltaici permetterà:

  • la connessione degli impianti fotovoltaici fino a 200 kW presso clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi e che non condividono il punto di connessione esistente con altri impianti di produzione;
  • l’accesso al regime del Ritiro Dedicato, Scambio sul Posto e la cessione dell’energia a mercato mediante il conferimento ad una controparte diversa dal GSE.

Una volta ricevuto il Modello Unico, il GSE attiverà il contratto di Ritiro Dedicato e/o Scambio sul posto.

Il fotovoltaico è edilizia libera, nessuna autorizzazione richiesta e Modello unico fino a 200 kW: ecco il decreto

L’Arera ha pubblicato la Delibera 6 dicembre 674/2022/R/efr in attuazione delle novità introdotte dal decreto dello scorso 2 agosto  297/2022 sul modello unico per gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 200 kW.

In particolare il provvedimento dell’Arera integra le attuali disposizioni relative alle connessioni degli impianti di produzione di energia elettrica disciplinate dal TICA in modo da garantire che si possa utilizzare l’attuale Modello Unico per impianti fotovoltaici per connettere anche impianti fotovoltaici di potenza fino a 200 kW.

Il fotovoltaico è edilizia libera, nessuna autorizzazione richiesta e Modello unico fino a 200 kW: ecco il decreto

Indice degli argomenti:

Impianti fotovoltaici, cosa cambia con il nuovo decreto

Come funziona il modello unico semplificato, gli esclusi.

“Le rinnovabili in Italia sono ripartite”, con queste parole il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha annunciato il decreto che alleggerisce gli oneri burocratici per chi installa i pannelli solari. Vuol dire agevolare ulteriormente gli impianti fotovoltaici in vista del caro bollette dei prossimi mesi invernali, permettendo a molti cittadini di abbattere i costi.

“L’obiettivo” – prosegue il Ministro – “di installarne almeno 7 gigawatt all’anno sembra a portata di mano. È il ritmo da tenere fino al 2030, se l’Italia vuole centrare l’obiettivo Ue di tagliare le emissioni di gas serra del 55% a quella data”.

Con il decreto in questione si dà attuazione alla semplificazione energetica prevista nel Dl Energia: d’ora in avanti gli impianti fotovoltaici saranno considerati “ edilizia libera “ e si estende il Modello unico semplificato fino a 200 kW , già previsto per impianti non superiori a 50 kW.

Vediamo come funziona il Modello, come si compila e tutte le novità in tema di energia rinnovabile.

I costi di installazione e gli adempimenti burocratici presso il Comune di residenza sono i fattori che fino ad ora hanno frenato molte persone nell’installare i pannelli fotovoltaici sul tetto o in giardino. Il primo aspetto è stato superato grazie agli incentivi e agli sgravi fiscali riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate e ora arriva una grande novità anche dal punto di vista autorizzativo: “le rinnovabili sono state liberate”, per citare le parole del ministro Cingolani.

Impianti fotovoltaici, cosa cambia con il nuovo decreto

Infatti il decreto attuativo elimina alcuni adempimenti burocratici prima obbligatori : i pannelli fotovoltaici diventano “edilizia libera” e rientrano nella “manutenzione ordinaria”; ciò consente di abbattere i tempi di installazione promuovendo le energie green e contrastando la crisi energetica prevista nei mesi invernali.

Chi desidera avere in casa un impianto fotovoltaico non dovrà più chiedere permessi o autorizzazioni alle autorità competenti, basterà compilare il “Modello unico semplificato” fino alla potenza massima di 200 kW . Prima la procedura agevolata era possibile soltanto per impianti di potenza non superiore a 50 kW.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo sarà anche disponibile – tra gli allegati – il modello da scaricare e compilare per inoltrare la richiesta.

La novità di maggior rilievo del provvedimento riguarda appunto l’estensione del Modello semplificato, utilizzabile per la prima realizzazione, modifica e potenziamento dei pannelli solari . Consente di inoltrare la richiesta direttamente online superando il macchinoso scambio di informazioni tra il Comune in cui l’immobile è ubicato, i gestori della rete e del servizio energetico (GSE).

Fotovoltaico, come funziona il Modello unico semplificato

Il testo normativo:

“ Definisce le condizioni e le modalità per l’applicazione del modello unico semplificato agli impianti solari fotovoltaici su edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, nonché nelle relative pertinenze, di potenza nominale complessiva fino a 200 kW, realizzati ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 ”.

Si potrà procedere con il Modello unico semplificato – quindi senza autorizzazione formale – nei casi seguenti:

  • se l’impianto fotovoltaico ha una potenza non superiore a 200 kW ;
  • per pannelli esistenti che necessitano di manutenzione o potenziamento ;
  • per modificare o sostituire l’impianto ;
  • nel caso in cui si voglia procedere alla cessione al mercato dell’energia elettrica .

Nel decreto sono elencati i passaggi formali da seguire per inviare la richiesta:

  • il richiedente deve compilare il Modello unico semplificato e trasmetterlo via email al gestore di rete competente sul territorio;
  • il gestore controlla la correttezza della richiesta;
  • se la domanda è compatibile con i requisiti imposti dalla legge la concessione sarà automatica.

La disposizione in esame si applica alle abitazioni civili tranne che per gli edifici di “notevole interesse pubblico”, ovvero abitazioni presenti nei centri storici, vincolati dalla sovrintendenza e di particolare bellezza o memoria storica .

Per quanto riguarda gli edifici vincolati, i pannelli fotovoltaici sono ammessi soltanto se coperti e non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti panoramici. Le eventuali coperture dovranno essere realizzate con i materiali caratteristici del luogo e quindi non alterare il paesaggio.

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Studio Madera

Quanto costa un impianto fotovoltaico nel 2024?

Impianto fotovoltaico : quali sono i costi dei kit e i bonus guida sulla stima dei consumi e il calcolo della potenza dei pannelli. infine, raccolta delle opinioni dai forum al fine di comprendere la convenienza..

Considerati i notevoli aumenti dell'energia, installare un impianto fotovoltaico sembrerebbe molto conveniente.

Inoltre, per diffondere ulteriormente l'uso delle rinnovabili, l'Agenzia delle Entrate ha da tempo messo in campo differenti incentivi e detrazioni fiscali sul fotovoltaico.

Premesso ciò, sicuramente ti sarai posto delle domande: come devo procedere, quanto mi costerà, devo contattare un tecnico, che tipi di impianti esistono, quali sono le agevolazioni?

Non preoccuparti, con questa guida cercherò di semplificarti al massimo la questione, illustrandoti ogni aspetto legato a questo impianto.

Partiamo subito, vedendo gli argomenti trattati:

- Scelta della Potenza  

- Prezzi di un impianto

- Costo kit impianto fotovoltaico da 3 kW

-  Costo kit impianto fotovoltaico da 6 kW

- Bonus e permessi

- Energia in eccesso: batterie o vendita

- Scelta del tipo di pannello

- Vantaggi e svantaggi

- Recensioni dal web

Calcolo della potenza e dei metri quadri di pannelli

Prima di valutare il prezzo di un impianto, dovrai comprendere, almeno in pre-dimensionamento, la potenza di cui necessiti per coprire i la gran parte dei tuoi consumi.

Infatti, la potenza dell'impianto  dipende dai  consumi annui in kWh della tua famiglia. I kWh (chilowattora) indicano i kW consumati moltiplicati per le ore di accensione dei tuoi elettrodomestici.   Per stimarli,   è sufficiente utilizzare la seguente formula:

Consumo annuo = 500 kWh + (500 kWh x numero di persone che vivono in casa)

consumo annuo familiare di energia

Ora che hai stimato i tuoi consumi in kWh, occorre determinare di quanti kW dovrà garantire il tuo impianto fotovoltaico per compensare i kWh annui consumati:

considera che un kW di un impianto fotovoltaico produce, in media, circa 1250 kWh . Dico in media, in quanto, la produzione dipende dal luogo dove è situato l'impianto, dalla qualità del prodotto installato, dai fattori climatici etc.

A questo punto, abbiamo tutti gli elementi per scegliere la potenza del tuo impianto:

Consumi potenza e superficie impianto fotovoltaico

Semplificando, se vivessi da solo, oppure con un’altra persona, per soddisfare i tuoi bisogni energetici annui, ti sarebbero sufficienti 9 mq di copertura o di giardino, oppure 11 mq se optassi per il pannello in policristallino (ormai in disuso), e un impianto da 1,5 kW .

Se la tua famiglia fosse composta da 3 a 5 persone, per soddisfare i bisogni energetici, ti sarebbero sufficienti 18 mq di copertura o di giardino, oppure 22 mq se optassi per il pannello in policristallino (ormai in disuso), e un impianto da 3 kW.

Se avessi una famiglia numerosa , oppure una grande casa, avresti bisogno di 30 mq di copertura o di giardino, oppure 36 mq se optassi per il policristallino (ormai in disuso), e un impianto da 5 kW.

Passiamo agli aspetti economici:

Quali sono i costi di un impianto fotovoltaico?

Gli impianti fotovoltaici residenziali che troverai in commercio potrebbero produrre le seguenti taglie: 1,5 - 3 - 5 - 6 kW. Spesso e nel tempo, all'aumentare dei consumi, gli impianti vengono ampliati.

Ti premetto che, gli impianti vengono venduti in kit composti dall’impianto, oltre all’installazione e le pratiche necessarie per le detrazioni, il Comune e il GSE.

Nella tabella ho cercato di sintetizzarti costi e caratteristiche delle taglie più vendute, cosi da farti realizzare la miglior scelta:

prezzo impianto fotovoltaico

Per ottenere il prezzo medio, ho semplicemente richiesto su internet i preventivi. Le aziende rispondono in pochi minuti. Approfittane!

Ho pensato che potrebbe interessarti anche l'articolo sulle  migliori marche di impianto fotovoltaico .

Quanto costa un impianto fotovoltaico da 3 kW oltre batterie

Per un impianto da 3 kW , sufficiente per una f amiglia  di 4 persone che  abita in un appartamento di 100 mq, il kit compreso di:

  • pannelli fotovoltaici (in genere 8 pannelli);
  • struttura di sostegno e fissaggio;
  • inverter  e ottimizzatori;
  • impianto di terra;
  • quadri elettrici;
  • cavi, canale, cavidotti, connettori e accessori elettrici di collegamento;
  • progettazione ;
  • trasporto, installazione dell'impianto e collaudo
  • comunicazione ENEA  per le detrazioni fiscali e bonus.
  • pratica GSE  per l'attivazione del Contratto di Scambio sul Posto o per il Ritiro Dedicato (se previste ed applicabili);
  • pratiche per la connessione dell'impianto e coordinamento con il gestore locale;
  • dichiarazione di conformità  dell'impianto;

costa in media tra i 5.500 € nel caso di pannelli economici e circa 7.500 €  per i kit top di gamma.

Ipotizzando un accumulo di 3 kWh, il costo di quest'ultimo si aggira attorno ai 2.000 €. Mentre, per un accumulo da 5 kWh, il costo delle batterie si aggira attorno ai 3.000 €.

Costo kit impianto fotovoltaico da 6 kW oltre accumulo

Mentre, per un impianto da 6 kW , sufficiente per una f amiglia  di 6 persone che  abita in un appartamento di 150 mq, il kit completo degli elementi sopracitati

costa in media tra i 7.000 € nel caso di pannelli economici e circa 10.000 €  per i kit top di gamma.

Ipotizzando un accumulo di 15 kWh , il costo di quest'ultimo si attesta attorno ai 9.000 € . Mentre, per un accumulo da 5 kWh , il costo delle batterie si aggira attorno ai 3.000 € .

Quanto costano le batterie di accumulo?

Anche nel caso delle batterie di accumulo per lo stoccaggio dell'energia prodotta dai pannelli, in passato, il prezzo è stato notevolmente influenzato dal massimale imposto per il Superbonus. Ad oggi, il costo dipende anche dal brand della batteria:  scopri le migliori batterie del mercato .

Vediamo gli incentivi messo in capo l'Agenzia delle entrate per spingerci alla transizione green:

A quali bonus è possibile aderire?

bonus fotovoltaico

Arriviamo all'aspetto positivo. L' installazione dei pannelli fotovoltaici rientra tra le opere soggette a  detrazione fiscale per le ristrutturazioni al 50 % . L’importo massimo di spesa ammessa al beneficio delle detrazioni per ristrutturazione è di 96.000 € . Per cui l’ammontare massimo della detrazione è di  48.000 euro in 10 rate annuali.

Inoltre, qualora installassi i pannelli contestualmente ad uno dei tre interventi trainanti del Decreto Rilancio, potrai approfittare del Superbonus al 110% - 90% nel 2023, 70% nel 2024 e 65% nel 2025.

Per approfondire, ti consiglio la lettura dell' articolo sugli incentivi che riguardano il fotovoltaico .

Quali permessi comunali sono necessari?

L'installazione dei pannelli fotovoltaici ricade tra gli interventi di  manutenzione ordinaria  (art. 6 del Testo Unico sull'Edilizia). La manutenzione ordinaria, ad oggi e in generale,  non richiede alcun permesso in comune (consiglio di verificare il regolamento edilizio del luogo di ubicazione della casa, per eventuali deroghe).

Attenzione, qualora il tuo edificio sia vincolato o ricada in luoghi di particolare pregio paesaggistico , per installare i pannelli necessiti del nulla osta della Soprintendenza (ufficio cui spetta il compito della tutela dei beni culturali del paese). In questi casi, non sempre sarà possibile collocare i pannelli. In generale, la Soprintendenza richiede pannelli rossi e integrati nella copertura .

fotovoltaico zona vincolata soprintendenza

Energia in eccesso: impianto stand alone o grid connected?

In commercio, esistono due funzionamenti degli impianti fotovoltaici:

  • Ad isola,  detto   anche stand alone . L’energia fornita dal pannello, momentaneamente non utilizzata, viene usata per caricare le batterie . Quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo fotovoltaico non funziona (per esempio di notte), viene utilizzata l’energia immagazzinata in questi accumulatori. Viene spesso utilizzato nelle zone non raggiunte dalla rete di distribuzione elettrica.
  • per immissione in rete,  detto grid connected , l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica . Il gestore, di solito l'Enel, fornirà questa l’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica. Nelle ore serali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica . Naturalmente, qualora dovessi optare per questo impianto, ti verrà pagata  l’energia immessa in rete. Tutto ciò aiuta ad ammortizzare gli investimenti in tempi relativamente brevi. 

Vengono installati due contatori : uno che contabilizza l’energia elettrica fornita dall'impianto fotovoltaico alla rete e l'altro che contabilizza l’energia elettrica che l’utente preleva dalla rete.

Può essere installato in qualsiasi posto che disponga di un allacciamento standard alla rete pubblica, come abitazioni, uffici, stabilimenti industriali, officine artigianali, banche, scuole, edifici pubblici, ecc.

Esiste una terza possibilità, l' impianto misto , collegato sia alle batterie e sia alla rete pubblica.

Tipi di pannelli fotovoltaici: monocristallini, policristallini o in film sottile.

In commercio potresti incappare in pannelli in:

- monocristallino: celle   caratterizzate dal più  alto grado di purezza del silicio . Di conseguenza sono le  più efficienti  con rendimenti (rapporto tra luce solare che viene convertita in energia elettrica) intorno al  12-19 % . I pannelli sono i  più costosi  e vengono utilizzati quando non si dispone di molto spazio. Ad oggi, sicuramente il più diffuso.

- policristallino:  ottenute per fusione degli scarti dei moduli monocristallini.   Il costo, rispetto ai monocristallini, è minore così come il rendimento ( 10, 12% ). Sono i più utilizzati!!!! C'è da sottolineare che la differenza, in termini di qualità, tra mono e policristallino, con l'evolversi della tecnologia, si sta assottigliando;

monocristallino policristallino film sottile

Attenzione!!! Un’efficienza minore non si traduce in una minore qualità dei pannelli, ma in una maggiore superficie necessaria per generare la stessa potenza.

Quindi, la scelta del tipo di pannello, dipende dalla superficie a disposizione , in giardino o sul tetto, per l'installazione dei pannelli.

Per distinguere il tipo di pannello, basta osservare la geometria delle celle:

L'elenco sotto ci fornisce con estrema chiarezza di  quanti metri quadri di superficie  abbiamo bisogno per generare un 1kw e cioè 1.000 W di potenza (una lampadina ha una potenza di 24 w).

1kW monocristallino occorrono 5 mq

1kW policristallino occorrono 7,24 mq

1kW film sottile occorrono 11,0 mq

Per generare 1 kW con il film sottile ci vuole più del doppio dei metri quadri rispetto al monocristallino!!

A titolo di esempio, un buon impianto che genera 3 kWp necessita di: 15 mq di pannelli monocristallino o 21 mq di pannelli in policristallino oppure 33 mq di film sottile;

Per concludere il paragrafo, i pannelli possono essere disposti su strutture fisse o su strutture in grado di seguirne il movimento del sole ( impianto ad inseguimento ), allo scopo di incrementare la captazione. 

In Italia, l’esposizione ottimale per moduli fissi è verso Sud, con un’inclinazione di circa 30-35 gradi. Potresti installarli anche verso sud o est, sconsigliato il nord.

Quali sono i costi di manutenzione ed esercizio?

Naturalmente mantenere in efficienza un impianto ha un costo. Tra le spese più rilevanti abbiamo:  manutenzione, riparazioni, sostituzioni degli inverter, moduli, fusibili, scaricatori di sovratensioni, interruttori e spese per la pulizia dell’impianto.

I  costi di esercizio  medi di un impianto fotovoltaico costruito a regola d’arte e gestito in modo efficiente oscillano tra i  3–10 centesimi ogni kWh. L'ampio range è dovuto al fatto che i costi di esercizio ordinari di un impianto dipendono da molteplici fattori. 

Un costo medio relativo alla manutenzione, ma molto variabile, si aggira intorno ai 3.500 € in 25 anni.

Vantaggi e svantaggi

Sicuramente, il fotovoltaico ha più vantaggi che svantaggi. Vediamo le principali qualità:

- se vivessi in una abitazione isolata potresti generare corrente senza il supporto del gestore ;

- assenza di emissione di sostanze inquinanti e risparmio di combustibili fossili (metano, gpl, gasolio);

- ridotti costi di esercizio e manutenzione;

- modularità del sistema (per incrementare la potenza dell’impianto è sufficiente aumentare il numero di moduli);

- più importante: risparmio economico e guadagni   (pochi) nel caso di impianto grid connected.

Mentre i principali  svantaggi sono:

- costo iniziale per la realizzazione di un impianto fotovoltaico ancora piuttosto elevato. È comunemente noto che negli ultimi due decenni  i prezzi degli impianti fotovoltaici «chiavi in mano» sono calati vertiginosamente per poi risalire a causa della carenza di materia prima e del Superbonus. Oggi, sono nuovamente in calo. Al di là di questo e facendo due calcoli, mediamente in 8 anni l'investimento viene ripagato . Considerando la vita utile di questi impianti che è di circa 20 / 25 anni, ti restano minimo 12 anni di corrente "gratuita";

- produzione di elettricità discontinua a causa della variabilità della fonte energetica solare, sopperita dalle batterie e dalla connessione alla rete.

Sono sicuro che ti stati chiedendo se questo impianto è ancora conveniente? Vediamo cosa ne pensano i proprietari degli impianti:

Recensioni nei forum e convenienza.

Negli ultimi anni c'è stato un vero e proprio boom  di  impianti fotovoltaici  installati grazie al Superbonus e alle comunità energetiche. Ad oggi, in Italia, se ne contano oltre un milione, per la grande maggioranza di piccole dimensioni. 

Inoltre, per legge, gli  edifici di nuova costruzione devono coprire, tramite il ricorso a energia prodotta da fonti rinnovabili, il 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento ed il raffrescamento.

Nei forum, i consumatori che hanno installato i pannelli,  sono sostanzialmente soddisfatti . Alcune lamentele si riscontrano sui kWh generati, che, in alcuni casi, risultano inferiori rispetto a quelli previsti.

Spero che l'articolo ti sia stato utile. A presto, Vincenzo.

____________________________

Ciao, sono Vincenzo e amo tutto ciò che riguarda l’ edilizia .

Vincenzo Madera

Ecco la mia seconda passione. Mai avrei pensato di creare un blog . Eppure, a sorpresa le pagine del mio sito hanno raggiunto picchi di  60 .000 volte ogni giorno . Parlo di edilizia, strutture, impianti, energetica e interior design e insieme a mia sorella Rosa portiamo avanti il nostro studio a Firenze.

Spero che, grazie al web, diventeremo amici:

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Coordinates of elektrostal in degrees and decimal minutes, utm coordinates of elektrostal, geographic coordinate systems.

WGS 84 coordinate reference system is the latest revision of the World Geodetic System, which is used in mapping and navigation, including GPS satellite navigation system (the Global Positioning System).

Geographic coordinates (latitude and longitude) define a position on the Earth’s surface. Coordinates are angular units. The canonical form of latitude and longitude representation uses degrees (°), minutes (′), and seconds (″). GPS systems widely use coordinates in degrees and decimal minutes, or in decimal degrees.

Latitude varies from −90° to 90°. The latitude of the Equator is 0°; the latitude of the South Pole is −90°; the latitude of the North Pole is 90°. Positive latitude values correspond to the geographic locations north of the Equator (abbrev. N). Negative latitude values correspond to the geographic locations south of the Equator (abbrev. S).

Longitude is counted from the prime meridian ( IERS Reference Meridian for WGS 84) and varies from −180° to 180°. Positive longitude values correspond to the geographic locations east of the prime meridian (abbrev. E). Negative longitude values correspond to the geographic locations west of the prime meridian (abbrev. W).

UTM or Universal Transverse Mercator coordinate system divides the Earth’s surface into 60 longitudinal zones. The coordinates of a location within each zone are defined as a planar coordinate pair related to the intersection of the equator and the zone’s central meridian, and measured in meters.

Elevation above sea level is a measure of a geographic location’s height. We are using the global digital elevation model GTOPO30 .

Elektrostal , Moscow Oblast, Russia

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